lunedì 13 settembre 2010

GARIBALDI E GLI ULTIMI GIACOBINI

Di Gino Giammarino


LA CONTESTAZIONE

LA CONTESTAZIONE

Increduli. Troppo abituati ad essere adulati a prescindere dalla giustizia o falsità delle tesi che enunciano, non credono ai loro occhi ed orecchie se c’è qualcuno che li confuti. Solo così si giustificano le piccate reazioni diGiuseppe Galasso e Gerardo Marotta di fronte alle contestazioni ricevute lo scorso 7 settembre 2010 a Napoli da Napoli. L’occasione era quella della celebrazione (?!) dell’entrata in città da parte di un avventuriero, tal Giuseppe Garibaldi, disconosciuto dagli stessi Vittorio Emanuele e Camillo Benso conte di Cavour.
Convinti di aver gioco facile nel ripercorrere il risorgimento a schiena prona come sempre, questi due personaggi, comunemente definiti “storici” (ma che storico è uno studioso non capace di equidistanza? – ndr), nel ribellarsi alla contestazione ricevuta da Insorgencia e dai Neoborbonici in modo non consono al livello che vorrebbero e dovrebbero rappresentare, hanno dimostrato tutta la vacillante debolezza del loro castello delle fiabe.

GERARDO MAROTTA

GERARDO MAROTTA

GALASSO CON NAPOLITANO E SCOTTI

GALASSO CON NAPOLITANO E SCOTTI

Incancreniti nelle loro idee cash&carry, e talmente pieni di sè da non riuscire ad ascoltare le voci più vere della città, finiscono col rappresentare l’icona della città rassegnata ed incapace di volare, di pensare, di progettare. Rinchiusi a doppia mandata nei loro salottieri castelli, gli ultimi giacobini di un 1799 mai finito e mai vissuto, si sentono eroi e, naturalmente, martiri incompresi dai lazzari che li circondano. Ma, come certi palazzi nobiliari abbandonati all’incuria del tempo, non sono altro che rovine scosse dal vento della rivoluzione. Quella vera.

Fonte:Il Brigante

.

Leggi tutto »
Di Gino Giammarino


LA CONTESTAZIONE

LA CONTESTAZIONE

Increduli. Troppo abituati ad essere adulati a prescindere dalla giustizia o falsità delle tesi che enunciano, non credono ai loro occhi ed orecchie se c’è qualcuno che li confuti. Solo così si giustificano le piccate reazioni diGiuseppe Galasso e Gerardo Marotta di fronte alle contestazioni ricevute lo scorso 7 settembre 2010 a Napoli da Napoli. L’occasione era quella della celebrazione (?!) dell’entrata in città da parte di un avventuriero, tal Giuseppe Garibaldi, disconosciuto dagli stessi Vittorio Emanuele e Camillo Benso conte di Cavour.
Convinti di aver gioco facile nel ripercorrere il risorgimento a schiena prona come sempre, questi due personaggi, comunemente definiti “storici” (ma che storico è uno studioso non capace di equidistanza? – ndr), nel ribellarsi alla contestazione ricevuta da Insorgencia e dai Neoborbonici in modo non consono al livello che vorrebbero e dovrebbero rappresentare, hanno dimostrato tutta la vacillante debolezza del loro castello delle fiabe.

GERARDO MAROTTA

GERARDO MAROTTA

GALASSO CON NAPOLITANO E SCOTTI

GALASSO CON NAPOLITANO E SCOTTI

Incancreniti nelle loro idee cash&carry, e talmente pieni di sè da non riuscire ad ascoltare le voci più vere della città, finiscono col rappresentare l’icona della città rassegnata ed incapace di volare, di pensare, di progettare. Rinchiusi a doppia mandata nei loro salottieri castelli, gli ultimi giacobini di un 1799 mai finito e mai vissuto, si sentono eroi e, naturalmente, martiri incompresi dai lazzari che li circondano. Ma, come certi palazzi nobiliari abbandonati all’incuria del tempo, non sono altro che rovine scosse dal vento della rivoluzione. Quella vera.

Fonte:Il Brigante

.

Nessun commento:

 
[Privacy]
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India