skip to main |
skip to sidebar
Puglia e Basilicata è allarme povertà per uno su tre
di NICOLA PEPE
Un pugliese su tre è povero. Idem per un lucano. Per non parlare di circa 26mila «fantasmi» che risultano «iscritti» al fisco ma che in realtà non presentano neanche la dichiarazione dei redditi. La «fotografia» del fisco sul Mezzogiorno, quindi anche Puglia e Basilicata, rivela una serie di dati che per certi aspetti possono apparire scontati, per altri no. Mentre con la social card c’è chi acquista beni di «lusso» come trucchi o profumi, (la «tessera» spetta a chi non potrebbe permettersi di mangiare più di una volta al giorno), si scopre che il 32% dei pugliesi versa in condizioni di estremo disagio tale da rientrare nella categoria in cui si è esentati dal pagamento di ogni imposta.
E così, mentre gli «007» della Finanza e delle Agenzie delle entrate vanno a caccia dei «furbetti» anche sull’altra sponda dell’Adriatico nel tentativo di scovare chi cerca di mascherare gli yacht, si scopre che almeno 800mila contribuenti pugliesi rientrano nella fascia di disagio. Gente che ogni giorno bussa alle porte delle amministrazione pubbliche per chiedere contributi, beneficiare di agevolazioni: contribuenti che non sanno cosa significhi pagare le tasse perchè, per il fisco, non sono tenuti a versare un euro.
Ovviamente non è il caso di fare di tutta l’erba un fascio ed è per questo che è fondamentale un’azione di accertamento soprattutto se di mezzo c’è il futuro del Paese alle prese con tagli di qua e di là che finiscono col produrre conseguenze per quelle categorie di persone realmente bisognose visto che non superano nemmeno la prima settimana del mese. Il capitale sociale fiscale della Puglia è rappresentato in gran parte da dipendenti e pensionati. In Puglia, sono 2 milioni e 582 mila, in Basilicata poco più 394mila i censiti nell’anagrafe dell’Agenzia delle entrate (di cui 191mila dipendenti e 150 mila pensionati). Il resto, appartengono alle sfera degli «autonomi» o dei cosiddetti «fantasmi». Gente che dovrebbe dichiarare un reddito visto che è censita come contribuente, ma che in realtà non bussa alla porta del fisco da parecchio tempo.
Poveri o finti poveri? A giudicare da quanto emerge in queste ore, il confine tra vero e falso sembra molto labile. In un Paese in cui appena 397mila e 850 persone dichiarano più di 100mila euro (39mila nel Sud) su un totale di 41milioni di contribuenti, gli interrogativi crescono di ora in ora. E nel frattempo città come Bari registrano oltre 50mila persone (su una popolazione di 200mila contribuenti) che non dichiarano nulla e altre 13mila che sono sulla soglia della povertà.
.
Leggi tutto »
di NICOLA PEPE
Un pugliese su tre è povero. Idem per un lucano. Per non parlare di circa 26mila «fantasmi» che risultano «iscritti» al fisco ma che in realtà non presentano neanche la dichiarazione dei redditi. La «fotografia» del fisco sul Mezzogiorno, quindi anche Puglia e Basilicata, rivela una serie di dati che per certi aspetti possono apparire scontati, per altri no. Mentre con la social card c’è chi acquista beni di «lusso» come trucchi o profumi, (la «tessera» spetta a chi non potrebbe permettersi di mangiare più di una volta al giorno), si scopre che il 32% dei pugliesi versa in condizioni di estremo disagio tale da rientrare nella categoria in cui si è esentati dal pagamento di ogni imposta.
E così, mentre gli «007» della Finanza e delle Agenzie delle entrate vanno a caccia dei «furbetti» anche sull’altra sponda dell’Adriatico nel tentativo di scovare chi cerca di mascherare gli yacht, si scopre che almeno 800mila contribuenti pugliesi rientrano nella fascia di disagio. Gente che ogni giorno bussa alle porte delle amministrazione pubbliche per chiedere contributi, beneficiare di agevolazioni: contribuenti che non sanno cosa significhi pagare le tasse perchè, per il fisco, non sono tenuti a versare un euro.
Ovviamente non è il caso di fare di tutta l’erba un fascio ed è per questo che è fondamentale un’azione di accertamento soprattutto se di mezzo c’è il futuro del Paese alle prese con tagli di qua e di là che finiscono col produrre conseguenze per quelle categorie di persone realmente bisognose visto che non superano nemmeno la prima settimana del mese. Il capitale sociale fiscale della Puglia è rappresentato in gran parte da dipendenti e pensionati. In Puglia, sono 2 milioni e 582 mila, in Basilicata poco più 394mila i censiti nell’anagrafe dell’Agenzia delle entrate (di cui 191mila dipendenti e 150 mila pensionati). Il resto, appartengono alle sfera degli «autonomi» o dei cosiddetti «fantasmi». Gente che dovrebbe dichiarare un reddito visto che è censita come contribuente, ma che in realtà non bussa alla porta del fisco da parecchio tempo.
Poveri o finti poveri? A giudicare da quanto emerge in queste ore, il confine tra vero e falso sembra molto labile. In un Paese in cui appena 397mila e 850 persone dichiarano più di 100mila euro (39mila nel Sud) su un totale di 41milioni di contribuenti, gli interrogativi crescono di ora in ora. E nel frattempo città come Bari registrano oltre 50mila persone (su una popolazione di 200mila contribuenti) che non dichiarano nulla e altre 13mila che sono sulla soglia della povertà.
.
[
Privacy]
Nessun commento:
Posta un commento