Di Tommaso Caldarelli
Intervento del settimanale londinese sul traffico di umani fra le due sponde del mediterraneo. “Quel che dice il Carroccio non è vero: il calo degli ingressi è fisiologico e dato dall’attuale situazione politica. Ma gli sbarchi torneranno”.
E’ grande il rumore che fa la Lega Nord, quando si rivende i suoi successi sull’immigrazione. “Abbiamo fermato l’invasione”, urla uno dei manifesti del Carroccio, e quando si tratta di enucleare i successi del governo Berlusconi, gli esponenti in doppiopetto e fazzoletto verde d’ordinanza li mettono in fila in rapida successione: “Lotta alla mafia, sicurezza e immigrazione: gli sbarchi si sono fermati”.
MENO IMMIGRATI -Si, è vero. Lo scrive anche l’Economist, in edicola domani. “I dati provenienti dall’agenzia europea per il controllo delle frontiere, la Frontex, mostrano che solamente 150 persone hanno raggiunto l’Italia e Malta nel primo quarto del 2010, in confronto alle 5200 dello stesso periodo del 2009″. Dove sono finiti, si chiede il settimanale londinese? “Che fine hanno fatto?”. La risposta, secondoLondra, sarebbe duplice. In parte politica, in parte complessivamentegeo-politica. Ovvero, “i governi dell’Europa centrale hanno usato la diplomazia (e stanziato fondi), per risolvere il problema”; ad esempio inSpagna, varie amministrazioni avrebbero convinto i paesi di partenza a“spostare i porti disponibili per le partenze verso l’Europa più a sud, rendendo il viaggio verso le Canarie molto meno conveniente”. E per quanto riguarda l’Italia, viene richiamato l’accordo diplomatico fraSilvio Berlusconi e il colonnello Gheddafi, che consente dirispedire in Libia le navi della disperazione, se vengono intercettate dalla guardia costiera. Un’accordo definito quantomeno“controverso”.
TUTTO FINITO? -Tutto questo però, continua l’Economist, non vuol dire che l’immigrazione sia cessata. “Dopo l’accordo fra Berlusconi e Gheddafi”, spiega il settimanale, “è verosimile che molti che avrebbero voluto passare dall’Italia stanno ora cercando una via di ingresso più ad est.” Sempre secondo la Frontex, infatti, quattro quinti degli immigrati nel 2010 sono stati bloccati inGrecia. Dunque, quel che proclama la Lega “non è vero”: secondo laCaritas, infatti, una fantomatica invasione non c’è innanzitutto mai stata. “Persino nel 2008 (l’anno del picco dell’immigrazione, ndr),gli ingressi in Italia via mare sono stati solo un quinto del totale europeo; e l’invasione, in ogni caso, non si è affatto fermata. Il ritiro americano dall’Iraq, la ripresa economica in Europa e un sacco di altri fattori potrebbero un giorno spingere di nuovo in alto il numero delle persone disposte a correre il rischio“.
LE CAUSE SONO ALTRE – Già, perchè quel che ha veramente fatto diminuire i flussi immigratori nel 2010 non è Bossi, ma, come dicevamo, il concorso di due fattori: primo, “il livello di instabilità in aree difficili del mondo”, e l’Economist ricorda che “la Somalia, l’Iraq e la Palestina hanno avuto, in passato, anni ben più difficili del 2009″; secondo, la situazione economica europea, che attualmente non costituirebbe un piatto invitante persino per i disperati del terzo mondo: basti pensare alla Spagna, che attirava immigrati “in cerca di opportunità economiche: ma la crisi che ora la stringe potrebbe addirittura invertire la direzione del flusso migratorio”: ovvero, invogliare cittadini europei ademigrare. E allora, si passerebbe dall’invasione all’esodo di massa.
Fonte:Giornalettismo
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