Una finestra in prima pagina ed uno stralcio d'un'intervista ad Andrea Balìa come Partito del Sud a pag. 7, all'interno d'un articolo sul fermento politico del meridionalismo, del giornalista Carmine Alboretti.
(n.b. : è possibile sfogliare tutto il numero del giornale su : http://www.ladiscussione.com/)
a pag. 1 :
Avanzano nello Stivale
i partiti secessionisti
sul modello della Lega
Il Nord e il Sud
i partiti secessionisti
sul modello della Lega
Il Nord e il Sud
D’Alessio e Alboretti
a pagina 6 e 7
a pag. 7 :
Il Mezzogiorno? È una nazione autonoma
Alla conquista del Sud
Viaggio tra i partiti ed i movimenti politici e culturali che si professano meridionalisti
Alla conquista del Sud
Viaggio tra i partiti ed i movimenti politici e culturali che si professano meridionalisti
di CARMINE ALBORETTI
A Nord c’è la Lega e a Sud? Basta scorrere le pagine di un qualsiasi motore di ricerca per rendersi conto che, dal Garigliano in giù, c’è un pullulare di movimenti ed organizzazioni dai nomi più vari che rivendicano,con orgoglio, il loro impegno meridionalista. Insomma dietro il successo di un best seller come“Terroni” (del giornalista e scrittore pugliese Pino Aprile) c’è un substrato sociale e politico particolarmente vivace. Gli organi di informazione moltospesso ne fanno un fenomeno di folklore. Ma si trattadi qualcosa di ben diverso. Nel 2002 a Gaeta è stato costituito il “Partito del Sud” che, nel 2007, ha partecipato alle elezioni comunali, sostenendo, con successo, la candidatura dell’attuale sindaco Antonio Raimondi. Andrea Balìa, responsabile per la Campania, spiega che «il partito è presente in undici regioni, con propri referenti ed iscritti». Il 18 settembre sarà celebrato a Napoli, in un noto albergo cittadino, il congresso nazionale per discutere le strategie per il futuro. Due gli obiettivi che ci si propone di realizzare: il primo è di carattere più propriamente culturale- ossia il ripristino della verità storica sull’Unità d’Italia, «che è stata estremamente dannosa per le popolazioni meridionali, come dimostrano dati inoppugnabili contenuti negli archivi sia pubblici che privati, testimonianze e quant’altro» - l’altro è molto più pragmatico, perché mira alla nascita di una «macroregione del Sud che goda della stessa autonomia che è stata riconosciuta alla Regione Sicilia dall’ordinamento costituzionale».
Chi sostiene la necessità di istituire una “Nazione Meridionale” e, nel 2000, si è fatta promotrice di proposte di legge per l’istituzione di un “Parlamentodell’Ausonia”, di un “Ministero per la Questione Meridionale” e della “Provincia Autonoma di Benevento” è la Lega Sud Ausonia. Per il segretario federale Gianfranco Vestuto, prossimo candidato sindaco- udite, udite! - a Milano (per sfidare la Lega in casa, ndr) - «occorre avviare una forte rivendicazione sul piano dell’autonomia, perché il Meridione è statoper oltre settecento anni uno Stato autonomo». Con pari onestà intellettuale l’esponente politico ammette che «finora è stato portato avanti un tipo di meridionalismo “piagnone”», nel senso che, a parte le lamentele, «è mancata una fase progettuale». Quali, dunque, le linee guida per invertire la rotta?«Siamo del parere - continua - che occorra insisteremolto sul tema della devolution, fino ad arrivare alla costituzione di un Parlamento autonomo del Sud che possa colloquiare direttamente con l’Unione europea e con i paesi del Mediterraneo». «Dalle nostre parti - aggiunge - non ci sono industrie da insediare, ma occorre invece far partire i meccanismi economici che siano correlati alle risorse esistenti. Dalla Basilicata e Sicilia, tanto per fare un esempio, si ricava il 55 per cento della produzione di petrolio
su scala nazionale; questo basterebbe a coprire il fabbisogno del Sud autonomo. Potremmo, dunque, diventare, un paese esportatore. Senza dimenticare, poi, settori come il turismo, l’agricoltura e le energie rinnovabili».Il “filo rosso” che unisce tutti i movimenti è la comune
disillusione nei confronti degli uomini e delle donne del Mezzogiorno che sono stati (e sono tuttora)impegnati nelle istituzioni nazionali che, a loro giudizio, fanno poco per difendere
gli interessi della propriagente. L’esatto contrario di quello che accade a Nord con la Lega, come ha dimostrato ilcaso delle “quote latte”. E questa,forse, la molla che fa scattarein molti la decisione di aderire a queste organizzazioni che sono ormai ramificate nel territorio e utilizzano internetper fare proselitismo e per diffondere le proprie idee ad una platea vastissima.
Sud, Autonomia e Libertà sono le parole chiave di “Noi Sud- Autonomia e Libertà”, il partito di cui è presidente nazionale il sottosegretario agli Esteri, Enzo Scotti, e segretario nazionaleil parlamentare Arturo Iannaccone, che nasce «per ribadire la centralità della questione meridionale come prioritaria per lo sviluppo della nazione» e «per ribadre l’attualità dell'art. 5 della Costituzione come principio fondamentale di un percorso di valorizzazione delle autonomie territoriali». Non c’è, però, quella sorta di avversione che le altre forze meridionalista nutrono nei confronti dei partiti cosiddetti “tradizionali”. Noi Sud, anzi, afferma che «il luogo privilegiato di questi concetti è l’alleanza di centro destra nella quale ci riconosciamo e ci ispiriamo». Al centro del programma politico del Movimento per l’Autonomia del governatore siciliano Raffaele Lombardo, c’è, da sempre, l’impegno a valorizzare le autonomie delle regioni e la volontà di restituire alla Sicilia e al Mezzogiorno il proprio ruolo di guida dei paesi del Mediterraneo.
In Puglia, per volontà della senatrice Adriana Poli Bortone, opera da qualche tempo, con sedi in tutte le province ed anche in altre regioni “Io Sud” che, nelle intenzioni dell’ex sindaco di Lecce, «vuole essere un fattore di forte aggregazione per un’attività allargata a quanti credono nelle potenzialità del nostro meridione e vogliono impegnarsi in prima persona». Non secessione, ma voglia di mettersi in gioco, di impegnarsi «a scalzare l’immobilismo che ha consentito, fino ad oggi, di essere spettatori inerti in uno scenario in cui eravamo inconsapevoli protagonisti». La missione del movimento è quella di «generare un vero e proprio rinascimento meridionale». Un obiettivo per il quale si sono mobilitate truppe di giovani ed anziani che hanno sostenuto l’impegno della Poli Bortone alle recenti regionali.
Lavoro, sicurezza, ambiente e pace fra i popoli sono i punti cardine del “Partito meridionalista italiano” che, sul suo sito, lancia un appello: «sia ripresa la via e rifatta la vera unità d’Italia, unica e moderna, fondata sul lavoro e sul benessere per tutti gli italiani». La missione è quella di «rappresentare ed affermare con mezzi democratici, ma in modo stabile, diretto, chiaro ed inequivocabile le necessità, le ragionifondamentali, la cultura ed i punti di vista dell’italia centro meridionale al parlamento italiano ed europeo» ed «assicurare la diretta presenza popolare dell’italiacentro meridionale nei passaggi salienti della vita politica del paese».
Altro che cialtroni! Ridurre, come fanno taluni, alcune di queste organizzazioni asemplice fenomeno di costume sembra un po’ riduttivo. C’è un Sud che ha voglia di mettersi in gioco eche non tollera più le offese gratuite. Che vuole decidere del proprio destino e che si è stancato di piangere e di chiedere aiuto.
Carmine Alboretti
Fonte : quotidiano "la Discussione" Anno LVIII - n.184 - Sabato 14 Agosto 2010
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