BASSANO
Caro cronista, ho avuto l’occasione di andare a visitare la mostra storica “Dalla Serenissima… ai giorni nostri”: curioso di vedere come veniva trattato l’argomento mi ritrovo di fronte ad una serie di “omissioni” storiche che rasentano il negazionismo. Sono convinto che il revisionismo è il motore della ricerca storica, ma l’omissione dei fatti è ben altra cosa, e può diventare etnocidio culturale quando va a colpire la storia dei Popoli. In questa mostra si fa apologia acritica dell’italianità, si fa del nazionalismo, si presenta l’unità d’italia come destino ineluttabile della penisola, si presenta la storia della Veneta Serenissima Repubblica come l’antenata della storia dello Stato Italiano. Si omettono tutti i crimini che la “meravigliosa” italia ha commesso i tutte le guerre che ha fatto. E’ bene rimettere un po’ d’ordine dando un altro punto di vista. L’Italia di oggi si è formata, con una serie di guerre d’aggressione (le tre guerre d’“indipendenza”, le guerre coloniali, la prima e seconda guerra mondiale, e altre guerre minori di cui l’Italia è stata partecipe), lo stato italiano in queste guerre si è macchiato dei crimini più brutali (campi di concentramento e sterminio, uso dei gas, violenze indiscriminate sulle popolazioni civili, brutalità di ogni genere, ecc.), l’Italia è divenuta così come la conosciamo ora in spregio anche al minimo rispetto delle popolazioni che sosteneva di rappresentare (i regimi che si sono susseguiti hanno usato le popolazioni come merce di scambio per ottenere benefici economici e materiali, sia nei movimenti di emigrazione che hanno caratterizzato il 1800 e 1900 che nei movimenti di immigrazione che caratterizzano il periodo attuale). La storia unitaria come la raccontano i politici italiani di vario rango e gli storici di regime è un falso; la storia unitaria italiana costruita con l’accorrere di migliaia di volontari da ogni parte della penisola è una pia illusione di qualche accademico; i militari che muoiono pronunciando “viva l’Italia” è una menzogna degli uffici storici. I fatti e i documenti dimostrano che nelle guerre risorgimentali le maggior parti delle popolazioni della penisola combatterono contro l’unità e contro i Savoia per difendersi dai soprusi e delle violenze. Cosa ci dicono gli intellettuali italiani del “sacco di Genova” in cui i bersaglieri si macchiarono di orrendi crimini che nulla hanno ad invidiare alle SS? Lo stesso Verga ci insegna cosa fece l’occupante italiano a Bronte in Sicilia. Ci spieghino gli storici italiani come venivano trattati i patrioti duosiciliani nel lager di Fenestrelle; ci illuminino gli intellettuali ascari del regime sul come mai nel 1866 durante la cosiddetta terza guerra d’indipendenza in Veneto non ci furono diserzioni, e anzi perché i marinai istro-veneti al grido di “Viva San Marco” affondarono la nave ammiraglia italiana? E come mai, invece, ci furono diserzioni nelle file dell’esercito italiano? Perché durante la prima guerra mondiale i carabinieri sparavano alla schiena dei fanti e degli alpini per evitare che questi si ritirassero? Non c’era forse uno spirito patriottico che spingeva tutto l’esercito? Come mai non furono mai consegnati alle autorità internazionali i criminali italiani della seconda guerra mondiale? Perchè non c’è stata una Norimberga italiana? Nonostante si sia andati a propugnare la nomea di “Italiani brava gente”. Perché il regime italiano ha permesso l’occupazione di terre cosiddette italiane da parte della canaglia nazista? Perché il regime italiano ha permesso che la propria popolazione di religione ebraica fosse perseguitata, e anzi si è reso complice di questo crimine? Perché l’Italia ha permesso che avvenisse il tremendo crimine del Vajont? Si è stanchi di sentire, ormai quotidianamente una serie di fesserie sull’unità d’italia, tutti a strapparsi le vesti per difendere il tricolore e l’italianità. Non è sufficiente nascondere i fatti ma farli cancellare dalla memoria collettiva. Inoltre questa mostra si è “dimenticata” di spiegare come il Veneto si stato illegalmente occupato dall’italia nel 1866: a conclusione della guerra di aggressione italiana, in cui è bene ricordare che l’Italia inanellò una serie di sconfitte militari senza precedenti il Popolo Veneto si trova di fronte ad un’occupazione italiana imposta con una truffa plebiscitaria il cui risultato è 641.758 sì - 69 no - 273 nulli; i soli 69 voti contrari all’Italia dimostrano in tutta la sua essenza la truffa. I risultati della truffa a Bassano si intravedono nella colonna sotto il Leone di San Marco posta in Piazza della Libertà. Sarebbe bene restaurare quella colonna così da non far dimenticare la farsa a cui l’italia ci ha sottoposto. L’italia allora come oggi viola il diritto internazionale (Armistizio di Cormons, Convenzione per le Venezie, Pace di Vienna) e da inizio al saccheggio delle terre venete, una depredazione che continua tutt’oggi con una gestione delle nostre terre come fossero delle colonie. Nella mostra vengono omessi i crimini dei nazisti e dei fascisti durante il secondo conflitto ed anche il fatto che la provincia di Belluno (di cui fa parte una porzione di Monte Grappa) fu ceduta dalla RSI al terzo Reich senza battere ciglio (alla faccia dell’italianità e del patriottismo). Quindi il mio appello è quello di diffidare dalla storia ufficiale italiana, una storia ricca di omissis e di volute imprecisioni, andando a ricercare quella che è la realtà dei fatti con quella giusta curiosità che ha fatto del Popolo Veneto in tutta la sua storia un Popolo pronto a scoprire e ricercare il nuovo ed il nascosto come elemento di crescita e sviluppo. Demetrio Serraglia vicepresidente del "Veneto Serenissimo Governo" e Responsabile del rifacimento del referendum del 1866 Fonte:Il Gazzettino |
venerdì 6 agosto 2010
Gli omissis della mostra "Dalla Serenissima ai giorni nostri
BASSANO
Caro cronista, ho avuto l’occasione di andare a visitare la mostra storica “Dalla Serenissima… ai giorni nostri”: curioso di vedere come veniva trattato l’argomento mi ritrovo di fronte ad una serie di “omissioni” storiche che rasentano il negazionismo. Sono convinto che il revisionismo è il motore della ricerca storica, ma l’omissione dei fatti è ben altra cosa, e può diventare etnocidio culturale quando va a colpire la storia dei Popoli. In questa mostra si fa apologia acritica dell’italianità, si fa del nazionalismo, si presenta l’unità d’italia come destino ineluttabile della penisola, si presenta la storia della Veneta Serenissima Repubblica come l’antenata della storia dello Stato Italiano. Si omettono tutti i crimini che la “meravigliosa” italia ha commesso i tutte le guerre che ha fatto. E’ bene rimettere un po’ d’ordine dando un altro punto di vista. L’Italia di oggi si è formata, con una serie di guerre d’aggressione (le tre guerre d’“indipendenza”, le guerre coloniali, la prima e seconda guerra mondiale, e altre guerre minori di cui l’Italia è stata partecipe), lo stato italiano in queste guerre si è macchiato dei crimini più brutali (campi di concentramento e sterminio, uso dei gas, violenze indiscriminate sulle popolazioni civili, brutalità di ogni genere, ecc.), l’Italia è divenuta così come la conosciamo ora in spregio anche al minimo rispetto delle popolazioni che sosteneva di rappresentare (i regimi che si sono susseguiti hanno usato le popolazioni come merce di scambio per ottenere benefici economici e materiali, sia nei movimenti di emigrazione che hanno caratterizzato il 1800 e 1900 che nei movimenti di immigrazione che caratterizzano il periodo attuale). La storia unitaria come la raccontano i politici italiani di vario rango e gli storici di regime è un falso; la storia unitaria italiana costruita con l’accorrere di migliaia di volontari da ogni parte della penisola è una pia illusione di qualche accademico; i militari che muoiono pronunciando “viva l’Italia” è una menzogna degli uffici storici. I fatti e i documenti dimostrano che nelle guerre risorgimentali le maggior parti delle popolazioni della penisola combatterono contro l’unità e contro i Savoia per difendersi dai soprusi e delle violenze. Cosa ci dicono gli intellettuali italiani del “sacco di Genova” in cui i bersaglieri si macchiarono di orrendi crimini che nulla hanno ad invidiare alle SS? Lo stesso Verga ci insegna cosa fece l’occupante italiano a Bronte in Sicilia. Ci spieghino gli storici italiani come venivano trattati i patrioti duosiciliani nel lager di Fenestrelle; ci illuminino gli intellettuali ascari del regime sul come mai nel 1866 durante la cosiddetta terza guerra d’indipendenza in Veneto non ci furono diserzioni, e anzi perché i marinai istro-veneti al grido di “Viva San Marco” affondarono la nave ammiraglia italiana? E come mai, invece, ci furono diserzioni nelle file dell’esercito italiano? Perché durante la prima guerra mondiale i carabinieri sparavano alla schiena dei fanti e degli alpini per evitare che questi si ritirassero? Non c’era forse uno spirito patriottico che spingeva tutto l’esercito? Come mai non furono mai consegnati alle autorità internazionali i criminali italiani della seconda guerra mondiale? Perchè non c’è stata una Norimberga italiana? Nonostante si sia andati a propugnare la nomea di “Italiani brava gente”. Perché il regime italiano ha permesso l’occupazione di terre cosiddette italiane da parte della canaglia nazista? Perché il regime italiano ha permesso che la propria popolazione di religione ebraica fosse perseguitata, e anzi si è reso complice di questo crimine? Perché l’Italia ha permesso che avvenisse il tremendo crimine del Vajont? Si è stanchi di sentire, ormai quotidianamente una serie di fesserie sull’unità d’italia, tutti a strapparsi le vesti per difendere il tricolore e l’italianità. Non è sufficiente nascondere i fatti ma farli cancellare dalla memoria collettiva. Inoltre questa mostra si è “dimenticata” di spiegare come il Veneto si stato illegalmente occupato dall’italia nel 1866: a conclusione della guerra di aggressione italiana, in cui è bene ricordare che l’Italia inanellò una serie di sconfitte militari senza precedenti il Popolo Veneto si trova di fronte ad un’occupazione italiana imposta con una truffa plebiscitaria il cui risultato è 641.758 sì - 69 no - 273 nulli; i soli 69 voti contrari all’Italia dimostrano in tutta la sua essenza la truffa. I risultati della truffa a Bassano si intravedono nella colonna sotto il Leone di San Marco posta in Piazza della Libertà. Sarebbe bene restaurare quella colonna così da non far dimenticare la farsa a cui l’italia ci ha sottoposto. L’italia allora come oggi viola il diritto internazionale (Armistizio di Cormons, Convenzione per le Venezie, Pace di Vienna) e da inizio al saccheggio delle terre venete, una depredazione che continua tutt’oggi con una gestione delle nostre terre come fossero delle colonie. Nella mostra vengono omessi i crimini dei nazisti e dei fascisti durante il secondo conflitto ed anche il fatto che la provincia di Belluno (di cui fa parte una porzione di Monte Grappa) fu ceduta dalla RSI al terzo Reich senza battere ciglio (alla faccia dell’italianità e del patriottismo). Quindi il mio appello è quello di diffidare dalla storia ufficiale italiana, una storia ricca di omissis e di volute imprecisioni, andando a ricercare quella che è la realtà dei fatti con quella giusta curiosità che ha fatto del Popolo Veneto in tutta la sua storia un Popolo pronto a scoprire e ricercare il nuovo ed il nascosto come elemento di crescita e sviluppo. Demetrio Serraglia vicepresidente del "Veneto Serenissimo Governo" e Responsabile del rifacimento del referendum del 1866 Fonte:Il Gazzettino |
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