lunedì 16 agosto 2010

Cgia Mestre: Sud indebitato fino al collo

In sette anni, dal 2002 al 2009, in provincia di Caserta il debito delle famiglie è aumentato del 137,4%, a Taranto del 131,3, a Napoli del 129,7%. Dati preoccupanti che dimostrano come, al di là della crisi iniziata due anni fa, dove i redditi sono più bassi il ricorso all’indebitamento è l’unica soluzione per tirare a campare. Rate, mutui, finanziamenti: al Meridione sempre più famiglie sono costrette a contrarre debiti per acquistare beni di consumo. E’ quanto emerge dal rapporto della Cgia di Mestre, che evidenzia una situazione preoccupante.

Per la verità se il Sud piange, il Nord non ride. Secondo l’analisi l’indebitamento medio delle famiglie consumatrici – originato dall’accensione di mutui per l’acquisto della casa, dai prestiti per l’acquisto di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc. – ha toccato, nel dicembre del 2009, i 15.930 €. Rispetto al dicembre 2008, l’indebitamento medio nazionale è cresciuto in termini assoluti di 863 €. A livello provinciale le “sofferenze” maggiori sono a carico delle famiglie di Roma (22.394 €), seguite da quelle di Lodi (22.218 €) e da quelle di Milano (22.083 €). Al quarto posto troviamo Trento (21.644 €), di seguito Prato (21.442 €), Como (20.695 €) e via via tutte le altre.

A vivere con minore ansia la preoccupazione di un debito da onorare nei confronti degli istituti di credito o degli istituti finanziari sono le famiglie sarde, in particolare quelle residenti nelle provincie di Carbonia-Iglesias (7.486 €), Medio Campidano (7.431 €) e, infine, Ogliastra (5.784 €).

Da rilevare, però, che i dati che riguardano il Meridione vanno letti in un contesto più ampio: al Sud, infatti, la crisi morde di più e c’è il rischio di maggiori sofferenze e difficoltà nella restituzione dei prestiti.

Fonte: http://www.ilsud.eu/?p=694


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In sette anni, dal 2002 al 2009, in provincia di Caserta il debito delle famiglie è aumentato del 137,4%, a Taranto del 131,3, a Napoli del 129,7%. Dati preoccupanti che dimostrano come, al di là della crisi iniziata due anni fa, dove i redditi sono più bassi il ricorso all’indebitamento è l’unica soluzione per tirare a campare. Rate, mutui, finanziamenti: al Meridione sempre più famiglie sono costrette a contrarre debiti per acquistare beni di consumo. E’ quanto emerge dal rapporto della Cgia di Mestre, che evidenzia una situazione preoccupante.

Per la verità se il Sud piange, il Nord non ride. Secondo l’analisi l’indebitamento medio delle famiglie consumatrici – originato dall’accensione di mutui per l’acquisto della casa, dai prestiti per l’acquisto di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc. – ha toccato, nel dicembre del 2009, i 15.930 €. Rispetto al dicembre 2008, l’indebitamento medio nazionale è cresciuto in termini assoluti di 863 €. A livello provinciale le “sofferenze” maggiori sono a carico delle famiglie di Roma (22.394 €), seguite da quelle di Lodi (22.218 €) e da quelle di Milano (22.083 €). Al quarto posto troviamo Trento (21.644 €), di seguito Prato (21.442 €), Como (20.695 €) e via via tutte le altre.

A vivere con minore ansia la preoccupazione di un debito da onorare nei confronti degli istituti di credito o degli istituti finanziari sono le famiglie sarde, in particolare quelle residenti nelle provincie di Carbonia-Iglesias (7.486 €), Medio Campidano (7.431 €) e, infine, Ogliastra (5.784 €).

Da rilevare, però, che i dati che riguardano il Meridione vanno letti in un contesto più ampio: al Sud, infatti, la crisi morde di più e c’è il rischio di maggiori sofferenze e difficoltà nella restituzione dei prestiti.

Fonte: http://www.ilsud.eu/?p=694


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