giovedì 29 luglio 2010

Un fantasma si aggira per l’Europa: l’ennesima bugia di Tremonti

Di Pietro Salvato


Questa manovra economica – a detta del ministro dell’Economia – è in linea con gli impegni presi dagli altri paesi in sede europea ed accompagnerà la ripresa. E’ davvero così? Qualcuno ha fatto un po’ di raffronti e scoperto che… non è vero

4837844627 7368a258a8 b Un fantasma si aggira per lEuropa:  lennesima bugia di Tremonti

Mentre il governo si appresta a convertire definitivamente in legge il suo D.lg. n. 78, ossia la “manovra correttiva dei Conti pubblici”, con l’ennesima fiducia parlamentare, il ministro dell’Economia, un po’ su tutti i media, ha rilasciato una serie di dichiarazioni sulla qualità – più che sui reali contenuti – di questo provvedimento. “I nostri numeri sono in linea con l’Europa”. Oppure, “Sul 2010 il decreto pesa minimamente è la correzione che avremmo fatto a luglio e che invece abbiamo anticipato a fine maggio, perché i tempi alla politica sono imposti dalla realtà”. Peccato che ad aprile – quindi un mese prima – ospite da Santoro in Tv, lo stesso Tremonti giurava solennemente che non c’era nessuna manovra correttiva alle porte quest’anno.

DEBUNKING DI UNA MANOVRA – Facendo un po’ di confronti con le manovre, l’entità dei tagli e degli investimenti attuati dagli altri grandi paesi europei ci si rende subito conto che la realtà è molto diversa. l’Italia per sempio esprime circa un sesto del Pil europeo ( si veda l’ultima colonna della tabella), mentre il debito pubblico italiano costituisce quasi un quarto del debito del continente. Ciononostante l’Italia ha “corretto” il suo bilancio per solo 1,6% del Pil nel quinquennio 2010-15 (prima colonna della tabella), ossia ben al disotto di quanto fatto mediamente in Europa (4,2%). Paolo Manasse del sito lavoce.info ha effettuato una simulazione o meglio un benchmark tra i vari paesi del continente per capire chi ha operato meglio. “Il punto – spiega l’economista – è che dobbiamo paragonare la manovra di aggiustamento di bilancio del paese “A” con quella che un “paese europeo medio” avrebbe scelto se avesse avuto gli stessi fondamentali economici di A nel 2009 e cioè, a parità di bilancio primario, debito pubblico, apprezzamento del tasso di cambio reale, saldo delle partite correnti e tasso di disoccupazione”. Dal confronto emergono dati particolarmente interessanti.

4838457394 2cca70830f z Un fantasma si aggira per lEuropa:  lennesima bugia di Tremonti

UN BENCHMARK PER FARE CHIAREZZA – Dalla figura si ricava come la manovra predisposta dal Belgio – vale a dire i suoi tagli di bilancio praticati – risulta ben più “pesante” rispetto a quella degli altri paesi, a parità di fondamentali, per circa 1,5-1,8 punti di Pil per il lustro 2010-15. Allo stesso modo sia l’Olanda, sia la Germania, che pure presentano una situazione macroeconomica assai meno critica, hanno operato tagli in eccesso compresi tra +0,4-1% di Pil. Persino le derelitte Portogallo (+1-1,9%), Spagna (+0,8-1,3%) e Grecia (+ 0,7 punti di Pil) hanno vistosamente tagliato sul piano delle spese nel tentativo di ridurre i loro elevatissimi deficit. Ricordiamo che la Commissione europea, al termine di questo periodo, vuole riportare il rapporto Deficit/Pil, per ogni paese, di nuovo al 3% (In Italia attualmente è al 5%) così come previsto dai parametri di Maastrict. Il benchmark è stato effettuato tenendo conto di una variabile. La presenza e l’assenza (dal computo) dei conti della Grecia. La Gran Bretagna, ad esempio, appare in linea con la media europea, quando si include la Grecia nel benchmark, mentre risulta addirittura tra i virtuosi (+1,8 punti di Pil) quando la si esclude. L’Irlanda, apparentemente, appare il paese messo peggio. In realtà, i suoi tagli sono stati effettuati (su raccomandazione dell’UE, dato lo stato disastroso dei loro conti pubblici) ben prima delle varie manovre praticate nel vecchio continente questa estate. Per questo, dunque, non sono stati presi in considerazione.

CHI STA MESSO MEGLIO E CHI PEGGIO? – Il grafico è eloquente. Tra i grandi d’Europa, l’Italia è il paese che ha operato peggio. “Ai livelli attuali di fondamentali – spiega l’economista de lavoce.info – per essere in linea con l’Europa il nostro paese dovrebbe metter in cantiere tagli addizionali di bilancio per 2,4-2,7 punti di Pil nel prossimo quinquennio”. In particolare, poi, emerge che tra i cosiddetti PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) non tenendo conto, come detto, della situazione irlandese, Grecia, Portogallo e Spagna, ossia i paesi più colpiti dalla crisi finanziaria, hanno operato in misura drastica sul versante dei tagli della loro spesa pubblica. Si capisce ovviamente il perché. I loro debiti sovrani sono finiti sotto il tiro incrociato dei mercati finanziari (specie quelli over the counter). Per questo, i loro tagli hanno il compito di rassicurare gli investitori – a cominciare da quelli internazionali – e di ridurre, possibilmente, gli spread dei loro titoli di stato rispetto ai bund tedeschi. Viceversa, Germania e l’Olanda che pure hanno operato in modo virtuoso, hanno praticato – a parità di fondamentali – meno tagli, ma si sono cautelate ed in prospettiva rafforzate sul rientro dei loro rispettivi deficit. Il Belgio, apparentemente, è il paese che ha praticato i tagli più drastici. Lo socpo è chiaro- Presentando un elevato debito pubblico, sta cercando con questa manovra di non cadere “nel fango” e di ritrovarsi in compagnia degli altri PIIGS. Paradossalmente, chi ha operato peggio, con buona pace del ministro Tremonti, è stata proprio l’Italia. E Proprio per questo – siccome al 2011 mancano oramai solo pochi mesi – una nuova manovra “correttiva” non appare improbabile. Tutt’altro. Solo che allora sarà ancora più difficile raccontare la storiella – peraltro falsa, come già abbiamo visto – che questo è il governo che non mette le mani nelle tasche degli italiani.

Fonte:Giornalettismo


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Di Pietro Salvato


Questa manovra economica – a detta del ministro dell’Economia – è in linea con gli impegni presi dagli altri paesi in sede europea ed accompagnerà la ripresa. E’ davvero così? Qualcuno ha fatto un po’ di raffronti e scoperto che… non è vero

4837844627 7368a258a8 b Un fantasma si aggira per lEuropa:  lennesima bugia di Tremonti

Mentre il governo si appresta a convertire definitivamente in legge il suo D.lg. n. 78, ossia la “manovra correttiva dei Conti pubblici”, con l’ennesima fiducia parlamentare, il ministro dell’Economia, un po’ su tutti i media, ha rilasciato una serie di dichiarazioni sulla qualità – più che sui reali contenuti – di questo provvedimento. “I nostri numeri sono in linea con l’Europa”. Oppure, “Sul 2010 il decreto pesa minimamente è la correzione che avremmo fatto a luglio e che invece abbiamo anticipato a fine maggio, perché i tempi alla politica sono imposti dalla realtà”. Peccato che ad aprile – quindi un mese prima – ospite da Santoro in Tv, lo stesso Tremonti giurava solennemente che non c’era nessuna manovra correttiva alle porte quest’anno.

DEBUNKING DI UNA MANOVRA – Facendo un po’ di confronti con le manovre, l’entità dei tagli e degli investimenti attuati dagli altri grandi paesi europei ci si rende subito conto che la realtà è molto diversa. l’Italia per sempio esprime circa un sesto del Pil europeo ( si veda l’ultima colonna della tabella), mentre il debito pubblico italiano costituisce quasi un quarto del debito del continente. Ciononostante l’Italia ha “corretto” il suo bilancio per solo 1,6% del Pil nel quinquennio 2010-15 (prima colonna della tabella), ossia ben al disotto di quanto fatto mediamente in Europa (4,2%). Paolo Manasse del sito lavoce.info ha effettuato una simulazione o meglio un benchmark tra i vari paesi del continente per capire chi ha operato meglio. “Il punto – spiega l’economista – è che dobbiamo paragonare la manovra di aggiustamento di bilancio del paese “A” con quella che un “paese europeo medio” avrebbe scelto se avesse avuto gli stessi fondamentali economici di A nel 2009 e cioè, a parità di bilancio primario, debito pubblico, apprezzamento del tasso di cambio reale, saldo delle partite correnti e tasso di disoccupazione”. Dal confronto emergono dati particolarmente interessanti.

4838457394 2cca70830f z Un fantasma si aggira per lEuropa:  lennesima bugia di Tremonti

UN BENCHMARK PER FARE CHIAREZZA – Dalla figura si ricava come la manovra predisposta dal Belgio – vale a dire i suoi tagli di bilancio praticati – risulta ben più “pesante” rispetto a quella degli altri paesi, a parità di fondamentali, per circa 1,5-1,8 punti di Pil per il lustro 2010-15. Allo stesso modo sia l’Olanda, sia la Germania, che pure presentano una situazione macroeconomica assai meno critica, hanno operato tagli in eccesso compresi tra +0,4-1% di Pil. Persino le derelitte Portogallo (+1-1,9%), Spagna (+0,8-1,3%) e Grecia (+ 0,7 punti di Pil) hanno vistosamente tagliato sul piano delle spese nel tentativo di ridurre i loro elevatissimi deficit. Ricordiamo che la Commissione europea, al termine di questo periodo, vuole riportare il rapporto Deficit/Pil, per ogni paese, di nuovo al 3% (In Italia attualmente è al 5%) così come previsto dai parametri di Maastrict. Il benchmark è stato effettuato tenendo conto di una variabile. La presenza e l’assenza (dal computo) dei conti della Grecia. La Gran Bretagna, ad esempio, appare in linea con la media europea, quando si include la Grecia nel benchmark, mentre risulta addirittura tra i virtuosi (+1,8 punti di Pil) quando la si esclude. L’Irlanda, apparentemente, appare il paese messo peggio. In realtà, i suoi tagli sono stati effettuati (su raccomandazione dell’UE, dato lo stato disastroso dei loro conti pubblici) ben prima delle varie manovre praticate nel vecchio continente questa estate. Per questo, dunque, non sono stati presi in considerazione.

CHI STA MESSO MEGLIO E CHI PEGGIO? – Il grafico è eloquente. Tra i grandi d’Europa, l’Italia è il paese che ha operato peggio. “Ai livelli attuali di fondamentali – spiega l’economista de lavoce.info – per essere in linea con l’Europa il nostro paese dovrebbe metter in cantiere tagli addizionali di bilancio per 2,4-2,7 punti di Pil nel prossimo quinquennio”. In particolare, poi, emerge che tra i cosiddetti PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) non tenendo conto, come detto, della situazione irlandese, Grecia, Portogallo e Spagna, ossia i paesi più colpiti dalla crisi finanziaria, hanno operato in misura drastica sul versante dei tagli della loro spesa pubblica. Si capisce ovviamente il perché. I loro debiti sovrani sono finiti sotto il tiro incrociato dei mercati finanziari (specie quelli over the counter). Per questo, i loro tagli hanno il compito di rassicurare gli investitori – a cominciare da quelli internazionali – e di ridurre, possibilmente, gli spread dei loro titoli di stato rispetto ai bund tedeschi. Viceversa, Germania e l’Olanda che pure hanno operato in modo virtuoso, hanno praticato – a parità di fondamentali – meno tagli, ma si sono cautelate ed in prospettiva rafforzate sul rientro dei loro rispettivi deficit. Il Belgio, apparentemente, è il paese che ha praticato i tagli più drastici. Lo socpo è chiaro- Presentando un elevato debito pubblico, sta cercando con questa manovra di non cadere “nel fango” e di ritrovarsi in compagnia degli altri PIIGS. Paradossalmente, chi ha operato peggio, con buona pace del ministro Tremonti, è stata proprio l’Italia. E Proprio per questo – siccome al 2011 mancano oramai solo pochi mesi – una nuova manovra “correttiva” non appare improbabile. Tutt’altro. Solo che allora sarà ancora più difficile raccontare la storiella – peraltro falsa, come già abbiamo visto – che questo è il governo che non mette le mani nelle tasche degli italiani.

Fonte:Giornalettismo


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