domenica 13 giugno 2010

SPIGOLATURE e altro


Di Giovanni Di Silvestre


Legalità

Presidente del Consiglio - On. Silvio Berlusconi

Presidente del Consiglio - On. Silvio Berlusconi

Che in Italia si debba fare una battaglia per la legalità è scontato. Anche per chi non si vuole omologare ne a destra ne a sinistra la legalità è l’obiettivo primario affinchè chi comanda rispetti le regole per primo affinchè anche gli altri le rispettino. Ora come ora dal PD al Pdl abbiamo attori e comparse che finora hanno dato uno spettacolo poco edificante. Credo sia giunto per tutti noi italiani il momento di compiere un’azione sociale e condurre una battaglia per il rispetto delle regole. Ma la legalità non è il nostro solo obiettivo, dalla mattina in cui ci immettiamo nel traffico, entriamo in ufficio e lavoriamo per un salario di sussistenza, usciamo dall’ufficio e torniamo a casa dove ci stravacchiamo sul divano in coma guardando qualche programma pseudo intellettuale della Rai o la tv spazzatura di Mediaset. Il giorno successivo si ricomincia daccapo. La massima soddisfazione è o di infilarsi allo stadio e rodersi il fegato tifando addirittura per la squadra avversaria alla nostra come hanno fatto i laziali durante Lazio Inter perchè non volevano che la Roma vincesse lo scudetto oppure ci si rinchiude nei non luoghi del consumismo come gli Outlet e i Centri Commerciali. Questa è la nostra vita, può bastare? Certo che no, non basta solo pretendere la legalità ma si deve andare oltre. Occorre un paese che sia legalizzato non solo nella sua classe dirigente ma anche nell’esistenza dei suoi cittadini. Allora la battaglia non va fatta solo contro Berlusconi che è uno dei tanti padroni del vapore o alla casta o cricca come la chiamano adesso, ma è contro l’attuale modello di sviluppo che ha distrutto il nostro paese e che mette l’economia al di sopra della politica facendo dei disastri come abbiamo visto in Argentina, USA, Grecia e Spagna. Occorre dire di no a questo sistema che ci vuole come degli automi che lavorano, consumano e crepano.

Leghismo, federalismo e localismo

Leader della Lega Nord - On. Umberto Bossi
Leader della Lega Nord – On. Umberto Bossi

Man mano che si avvicina il centocinquantenario dell’unità d’Italia si sente sempre più forte la divisione tra Italia settentrionale e meridionale. La cosa non sembra preoccupare la nostra classe dirigente, troppo presa a organizzare le nozze con i fichi secchi il prossimo anno. Alcuni mesi fa si è svolta a Milano una manifestazione di stampo leghista dei sindaci lombardi contro il governo in cui buona parte dei ministri sono leghisti e questo fa comprendere la differenza che corre tra Nord e Sud Italia. A nord abbiamo enti locali economicamente in buona salute e nel Sud abbiamo una realtà fatta di lavoro nero, criminalità collusa con il potere politico, clientelismo e assistenzialismo dello stato che manda in bestia i leghisti. Nella Padania vogliono meno Stato e meno Europa, nel Sud c’è bisogno di più Stato per non dover dichiarare fallimento.

Fin qui nulla di strano se non fosse per la poca serietà dei leghisti che protestano contro Roma e contro il Meridione dove i loro ministri attaccati alle poltrone mercanteggiando aiuti, finanziamenti e poltrone. La Lega Nord che si riempie la bocca parlando di Cattaneo probabilmente non sa neanche chi era eppure è il suo modello che si dovrebbe seguire per liberarsi del centralismo amministrativo. Il Sud ha enormi possibilità economiche ci vuole solo la buona volontà di farle emergere. Non è giusto perciò pretendere che le regioni del Sud vengano trainate dall’economia del Nord e non c’è nulla di strano se il tenore di vita al Sud non è lo stesso del Nord per cui il sistema fiscale del Sud non può essere uguale al Nord. Quando ho deciso di lasciare il Pdl per aderire al Partito del Sud non è stato solo perchè sono deluso da Berlusconi e Fini che hanno fatto un governo a trazione leghista ma anche perchè sono contrario a quelle manifestazioni di retorica patriottarda che nascondono in realtà un invasione militare dal Nord verso il Sud e perchè credo nella diversità culturale e geografica della mia patria. Durante il tanto criticato Medioevo c’era una legislazione complessa con diritti diversificati a seconda del territorio garantendo a ognuno una propria politica di autogoverno facendo atto di sottomissione all’imperatore o al papa. Naturalmente oggi non c’è più l’impero ne il papato ma il senso del mio discorso è di perseguire un progetto localistico, libertario guardando all’Italia non nel suo insieme ma le sue diversità di modo che ogni regione possa darsi la conformazione politica che preferisce perchè in realtà noi abbiamo tante Italie. Invece continuiamo ad aspettare il federalismo leghista che lo stesso Bossi ha distrutto.

Presidenzialismo

Il mese scorso da un sondaggio Ipsos alla trasmissione Ballarò è emerso gli italiani non amano il presidenzialismo. In realtà più che al presidenzialismo molti italiani impauriti dal cadavere putrefatto del fascismo vorrebbero che il candidato vincitore della campagna elettorale governasse rispettando gli impegni presi accorciando la filiera decisionale. Da un lato in Italia c’è la paura di un nuovo fascismo dovuta alla vulgata dei vincitori ma dall’altra gli italiani si lamentano delle lungaggini, dei boiardi di stato e di tutti quei rituali che bloccano l’azione del governo.

Segretario del PD - On. Bersani
Segretario del PD – On. Bersani

Quanto viene fuori da questi sondaggi dimostra che Berlusconi sbaglia a scambiare lo Stato per una azienda facendo si che tutto il potere si concentri nelle mani di Berlusconi. E sinceramente se si dovesse arrivare a concentrare il potere nelle mani di un uomo come Berlusconi la cosa mi preoccuperebbe non poco, altro che squadristi, manganello e olio di ricina. Si voterebbe con le nomination modello Grande Fratello che controlla praticamente quasi tutte le reti televisive. In realtà la spettacolarizzazione della politica è cominciata negli USA e Berlusconi ne ha imitato i modelli che hanno prodotto il berlusconismo. Dal Berlusconismo all’americanizzazione della politica il passo è breve, speriamo solo che gli italiani conservino un pò di dignità e di amor proprio evitando questo sconcio.

Gianfranco Fini

La chiamano Fare Futuro, in realtà credo che Fini e i suoi sono la Zattera della Medusa di Gericault. E il responsabile del disastro attuale, il governo a trazione leghista con i ricatti di Bossi è proprio Fini che senza incontrare gli elettori ha fatto confluire Alleanza Nazionale nel partito di Berlusconi. Pensava di poter essere l’erede di Berlusconi, come si sbagliava. Adesso piange e agita il ditino per qualche poltrona quando Alleanza Nazionale all’interno del Pdl non conta nulla e c’è poco da stupirsi se i colonnelli Gasparri, La Russa, Matteoli non hanno seguito Fini ma sono rimasti con il padrone. Molto ha pesato anche la storia politica del Msi che dalla sua fondazione non ha mai contato nulla e senza i compromessi di Fini con Israele e lo sdoganamento di Berlusconi l’Msi a quest’ora starebbe ancora nel Ghetto. Mi fanno ridere Fini e i suoi che si lamentano perchè non contano nulla se non ci fosse Berlusconi. Con lo spettacolo penoso dell’auditorium di Santa Cecilia abbiamo capito che o Fini fa finta di litigare con Berlusconi per fare quell’opposizione che il Pd non fa oppure è stupido. Anni addietro Storace si staccò da Fini creando la Destra distruggendo quello che restava del fascismo diciannovista e della destra sociale italiana e creando un partito che alle regionali poteva aggregarsi a Berlusconi qualora ci fossero stati problemi. Con Fini sta accadendo lo stesso, probabilmente presto ci sarà una scissione creando un partito come Kadima in Israele. Certo è una mossa pericolosa perchè Fini non ha i numeri e quandanche si liberasse di Berlusconi e della Lega dove potrebbe andare? Nell’Udc? Andandosene con i suoi Fini fa solo un danno al Pdl che si troverà sempre più ostaggio della Lega Nord e per tener testa alla Lega sarà costretto a rivolgersi all’Udc. Io personalmente detesto la Lega Nord ma è un partito presente nel territorio, Alleanza nazionale non esiste più e il Pdl non è un partito come quelli della prima repubblica. Niente di nuovo sotto il sole, la sinistra non esiste più e anche quando governava ha fatto solo disastri, l’Italia dei Valori abbaia ma non morde. Per cui cosa abbiamo? Abbiamo Berlusconi con il suo comitato d’affari, le sue lobbies, i suoi stallieri e tutto il cucuzzaro.

Fonte:Tibereide

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Di Giovanni Di Silvestre


Legalità

Presidente del Consiglio - On. Silvio Berlusconi

Presidente del Consiglio - On. Silvio Berlusconi

Che in Italia si debba fare una battaglia per la legalità è scontato. Anche per chi non si vuole omologare ne a destra ne a sinistra la legalità è l’obiettivo primario affinchè chi comanda rispetti le regole per primo affinchè anche gli altri le rispettino. Ora come ora dal PD al Pdl abbiamo attori e comparse che finora hanno dato uno spettacolo poco edificante. Credo sia giunto per tutti noi italiani il momento di compiere un’azione sociale e condurre una battaglia per il rispetto delle regole. Ma la legalità non è il nostro solo obiettivo, dalla mattina in cui ci immettiamo nel traffico, entriamo in ufficio e lavoriamo per un salario di sussistenza, usciamo dall’ufficio e torniamo a casa dove ci stravacchiamo sul divano in coma guardando qualche programma pseudo intellettuale della Rai o la tv spazzatura di Mediaset. Il giorno successivo si ricomincia daccapo. La massima soddisfazione è o di infilarsi allo stadio e rodersi il fegato tifando addirittura per la squadra avversaria alla nostra come hanno fatto i laziali durante Lazio Inter perchè non volevano che la Roma vincesse lo scudetto oppure ci si rinchiude nei non luoghi del consumismo come gli Outlet e i Centri Commerciali. Questa è la nostra vita, può bastare? Certo che no, non basta solo pretendere la legalità ma si deve andare oltre. Occorre un paese che sia legalizzato non solo nella sua classe dirigente ma anche nell’esistenza dei suoi cittadini. Allora la battaglia non va fatta solo contro Berlusconi che è uno dei tanti padroni del vapore o alla casta o cricca come la chiamano adesso, ma è contro l’attuale modello di sviluppo che ha distrutto il nostro paese e che mette l’economia al di sopra della politica facendo dei disastri come abbiamo visto in Argentina, USA, Grecia e Spagna. Occorre dire di no a questo sistema che ci vuole come degli automi che lavorano, consumano e crepano.

Leghismo, federalismo e localismo

Leader della Lega Nord - On. Umberto Bossi
Leader della Lega Nord – On. Umberto Bossi

Man mano che si avvicina il centocinquantenario dell’unità d’Italia si sente sempre più forte la divisione tra Italia settentrionale e meridionale. La cosa non sembra preoccupare la nostra classe dirigente, troppo presa a organizzare le nozze con i fichi secchi il prossimo anno. Alcuni mesi fa si è svolta a Milano una manifestazione di stampo leghista dei sindaci lombardi contro il governo in cui buona parte dei ministri sono leghisti e questo fa comprendere la differenza che corre tra Nord e Sud Italia. A nord abbiamo enti locali economicamente in buona salute e nel Sud abbiamo una realtà fatta di lavoro nero, criminalità collusa con il potere politico, clientelismo e assistenzialismo dello stato che manda in bestia i leghisti. Nella Padania vogliono meno Stato e meno Europa, nel Sud c’è bisogno di più Stato per non dover dichiarare fallimento.

Fin qui nulla di strano se non fosse per la poca serietà dei leghisti che protestano contro Roma e contro il Meridione dove i loro ministri attaccati alle poltrone mercanteggiando aiuti, finanziamenti e poltrone. La Lega Nord che si riempie la bocca parlando di Cattaneo probabilmente non sa neanche chi era eppure è il suo modello che si dovrebbe seguire per liberarsi del centralismo amministrativo. Il Sud ha enormi possibilità economiche ci vuole solo la buona volontà di farle emergere. Non è giusto perciò pretendere che le regioni del Sud vengano trainate dall’economia del Nord e non c’è nulla di strano se il tenore di vita al Sud non è lo stesso del Nord per cui il sistema fiscale del Sud non può essere uguale al Nord. Quando ho deciso di lasciare il Pdl per aderire al Partito del Sud non è stato solo perchè sono deluso da Berlusconi e Fini che hanno fatto un governo a trazione leghista ma anche perchè sono contrario a quelle manifestazioni di retorica patriottarda che nascondono in realtà un invasione militare dal Nord verso il Sud e perchè credo nella diversità culturale e geografica della mia patria. Durante il tanto criticato Medioevo c’era una legislazione complessa con diritti diversificati a seconda del territorio garantendo a ognuno una propria politica di autogoverno facendo atto di sottomissione all’imperatore o al papa. Naturalmente oggi non c’è più l’impero ne il papato ma il senso del mio discorso è di perseguire un progetto localistico, libertario guardando all’Italia non nel suo insieme ma le sue diversità di modo che ogni regione possa darsi la conformazione politica che preferisce perchè in realtà noi abbiamo tante Italie. Invece continuiamo ad aspettare il federalismo leghista che lo stesso Bossi ha distrutto.

Presidenzialismo

Il mese scorso da un sondaggio Ipsos alla trasmissione Ballarò è emerso gli italiani non amano il presidenzialismo. In realtà più che al presidenzialismo molti italiani impauriti dal cadavere putrefatto del fascismo vorrebbero che il candidato vincitore della campagna elettorale governasse rispettando gli impegni presi accorciando la filiera decisionale. Da un lato in Italia c’è la paura di un nuovo fascismo dovuta alla vulgata dei vincitori ma dall’altra gli italiani si lamentano delle lungaggini, dei boiardi di stato e di tutti quei rituali che bloccano l’azione del governo.

Segretario del PD - On. Bersani
Segretario del PD – On. Bersani

Quanto viene fuori da questi sondaggi dimostra che Berlusconi sbaglia a scambiare lo Stato per una azienda facendo si che tutto il potere si concentri nelle mani di Berlusconi. E sinceramente se si dovesse arrivare a concentrare il potere nelle mani di un uomo come Berlusconi la cosa mi preoccuperebbe non poco, altro che squadristi, manganello e olio di ricina. Si voterebbe con le nomination modello Grande Fratello che controlla praticamente quasi tutte le reti televisive. In realtà la spettacolarizzazione della politica è cominciata negli USA e Berlusconi ne ha imitato i modelli che hanno prodotto il berlusconismo. Dal Berlusconismo all’americanizzazione della politica il passo è breve, speriamo solo che gli italiani conservino un pò di dignità e di amor proprio evitando questo sconcio.

Gianfranco Fini

La chiamano Fare Futuro, in realtà credo che Fini e i suoi sono la Zattera della Medusa di Gericault. E il responsabile del disastro attuale, il governo a trazione leghista con i ricatti di Bossi è proprio Fini che senza incontrare gli elettori ha fatto confluire Alleanza Nazionale nel partito di Berlusconi. Pensava di poter essere l’erede di Berlusconi, come si sbagliava. Adesso piange e agita il ditino per qualche poltrona quando Alleanza Nazionale all’interno del Pdl non conta nulla e c’è poco da stupirsi se i colonnelli Gasparri, La Russa, Matteoli non hanno seguito Fini ma sono rimasti con il padrone. Molto ha pesato anche la storia politica del Msi che dalla sua fondazione non ha mai contato nulla e senza i compromessi di Fini con Israele e lo sdoganamento di Berlusconi l’Msi a quest’ora starebbe ancora nel Ghetto. Mi fanno ridere Fini e i suoi che si lamentano perchè non contano nulla se non ci fosse Berlusconi. Con lo spettacolo penoso dell’auditorium di Santa Cecilia abbiamo capito che o Fini fa finta di litigare con Berlusconi per fare quell’opposizione che il Pd non fa oppure è stupido. Anni addietro Storace si staccò da Fini creando la Destra distruggendo quello che restava del fascismo diciannovista e della destra sociale italiana e creando un partito che alle regionali poteva aggregarsi a Berlusconi qualora ci fossero stati problemi. Con Fini sta accadendo lo stesso, probabilmente presto ci sarà una scissione creando un partito come Kadima in Israele. Certo è una mossa pericolosa perchè Fini non ha i numeri e quandanche si liberasse di Berlusconi e della Lega dove potrebbe andare? Nell’Udc? Andandosene con i suoi Fini fa solo un danno al Pdl che si troverà sempre più ostaggio della Lega Nord e per tener testa alla Lega sarà costretto a rivolgersi all’Udc. Io personalmente detesto la Lega Nord ma è un partito presente nel territorio, Alleanza nazionale non esiste più e il Pdl non è un partito come quelli della prima repubblica. Niente di nuovo sotto il sole, la sinistra non esiste più e anche quando governava ha fatto solo disastri, l’Italia dei Valori abbaia ma non morde. Per cui cosa abbiamo? Abbiamo Berlusconi con il suo comitato d’affari, le sue lobbies, i suoi stallieri e tutto il cucuzzaro.

Fonte:Tibereide

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