Non cessano le polemiche sulla delibera della Regione Veneto che impedirebbe i trapianti d'organi a chi è mentalmente disabile. Una norma considerata altamente discriminatoria non solo da tanti cittadini comuni ma anche da tre scienziati italiani, Nicola Pannocchia e Maurizio Bossola del Gemelli di Roma e Giacomo Vivanti dell'Università della California che hanno pubblicato un tagliente articolo sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale, l'American Journal of Transplantation.
Secondo gli esperti "Le linee guida della Regione Veneto indicano il ritardo mentale come una controindicazione al trapianto e di fatto escludono pazienti con disabilità intellettiva da questa procedura salvavita" e la conclusione è che "Tali disposizioni non trovano nessuna giustificazione di tipo etico, clinico o giuridico.Che il ritardo mentale medio o grave sia una controindicazione al trapianto è una disposizione discriminatoria priva di logica e tanto più grave se perpetrata da un’istituzione pubblica. Non c’è nessuna prova scientifica che giustifichi l’esclusione dei disabili intellettivi"
Dal canto suo la Regione Veneto si difende: l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto avrebbe dichiarato che tale delibera prende come riferimento una serie di indicazioni internazionali che pongono i disabili mentali (con quoziente intellettivo sotto i 70) come soggetti in cui il trapianto di un organo ha un'alta percentuale di fallibilità". Inoltre si fa riferimento anche alla cronica scarsità di organi. In questa dichiarazione c'è chi vede il significato del tipo: visto che i disabili mentali potrebbero con alta probabilità veder fallito il trapianto perchè sprecare organi che potrebbero servire agli intelligenti?
Come dire visto che gli organi sono già pochi diamoli a coloro che almeno sono più intelligenti e saprebbero cosa farsene...
Fonte:http://www.italia-news.it/?idcnt=37808&lang=it.
Non cessano le polemiche sulla delibera della Regione Veneto che impedirebbe i trapianti d'organi a chi è mentalmente disabile. Una norma considerata altamente discriminatoria non solo da tanti cittadini comuni ma anche da tre scienziati italiani, Nicola Pannocchia e Maurizio Bossola del Gemelli di Roma e Giacomo Vivanti dell'Università della California che hanno pubblicato un tagliente articolo sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale, l'American Journal of Transplantation.
Secondo gli esperti "Le linee guida della Regione Veneto indicano il ritardo mentale come una controindicazione al trapianto e di fatto escludono pazienti con disabilità intellettiva da questa procedura salvavita" e la conclusione è che "Tali disposizioni non trovano nessuna giustificazione di tipo etico, clinico o giuridico.Che il ritardo mentale medio o grave sia una controindicazione al trapianto è una disposizione discriminatoria priva di logica e tanto più grave se perpetrata da un’istituzione pubblica. Non c’è nessuna prova scientifica che giustifichi l’esclusione dei disabili intellettivi"
Dal canto suo la Regione Veneto si difende: l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto avrebbe dichiarato che tale delibera prende come riferimento una serie di indicazioni internazionali che pongono i disabili mentali (con quoziente intellettivo sotto i 70) come soggetti in cui il trapianto di un organo ha un'alta percentuale di fallibilità". Inoltre si fa riferimento anche alla cronica scarsità di organi. In questa dichiarazione c'è chi vede il significato del tipo: visto che i disabili mentali potrebbero con alta probabilità veder fallito il trapianto perchè sprecare organi che potrebbero servire agli intelligenti?
Come dire visto che gli organi sono già pochi diamoli a coloro che almeno sono più intelligenti e saprebbero cosa farsene...
Fonte:http://www.italia-news.it/?idcnt=37808&lang=it.
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