lunedì 17 maggio 2010
Fondi F.A.S., così il nord sottrae risorse al sud
Di Angelo Forgione
Storia dell’ennesimo scippo alle regioni meridionali. Il rilancio dell'economia del Sud sacrificato per finanziare il disavanzo delle Ferrovie dello Stato e i trasporti del lago di Garda, per la copertura finanziaria necessaria all'abolizione dell'Ici, per l’aeroporto Dal Molin di Vicenza dove gli americani intendono costruire una nuova base militare, per l’edilizia carceraria che nulla ha a che vedere con lo sviluppo, persino per gli sconti su benzina e gasolio concessi agli automobilisti di Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige. Qualcosa è andato al sud, ma per il risanamento dei buchi di bilancio derivanti dai grossi sperperi del Comune di Catania malgestito dell’ex Sindaco Scapagnini, medico personale e amico di Berlusconi.
Circa 50 miliardi di euro solo negli ultimi due anni destinati a terminare le eterne incompiute del meridione, come ad esempio l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, sono invece finiti al nord.
Tutto comincia nel 2003 con il secondo Governo Berlusconi quando il compito di ripartire le risorse fu affidato al Cipe con il diktat di destinarne l'85 per cento al Sud e il 15 al Centro e al Nord. Ma da subito, un po’ come già accaduto per la Cassa per il Mezzogiorno, i fondi furono indirizzati su un’altra strada.
Pian piano si è dissipato un flusso di denaro destinato a colmare i ritardi delle zone sottoutilizzate d’Italia che è stato invece impiegato dal Governo Berlusconi per pagare per esempio le multe delle quote latte degli allevatori settentrionali. Finanziato anche il G8
Così si è messo mano ai F.A.S., i Fondi per le Aree Sottoutilizzate, manomessi e spremuti negli ultimi anni per finanziare operazioni economiche e opere pubbliche che non rientrano negli obiettivi istituzionali.
La Corte dei Conti ha provato a frenare lo sperpero parlando apertamente di “impropria funzione” dei fondi che sono diventati “uno dei principali strumenti di copertura degli oneri finanziari" della politica italiana. In pratica, i F.A.S. si sono trasformati nella “borsetta di mammà”, una sorta di Bancomat sempre aperto.
Interpellata, la presidenza del Consiglio si è detta incapace di fornire un rendiconto dettagliato dei fondi utilizzati per disattendere degli impegni che lo stesso Presidente Berlusconi aveva pubblicamente annunciato. A favore del Meridione, disse, “stiamo predisponendo un piano innovativo per il Sud, la cui modernizzazione e il cui sviluppo, ci stanno da sempre a cuore".
Fonte:Napoli.com
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Di Angelo Forgione
Storia dell’ennesimo scippo alle regioni meridionali. Il rilancio dell'economia del Sud sacrificato per finanziare il disavanzo delle Ferrovie dello Stato e i trasporti del lago di Garda, per la copertura finanziaria necessaria all'abolizione dell'Ici, per l’aeroporto Dal Molin di Vicenza dove gli americani intendono costruire una nuova base militare, per l’edilizia carceraria che nulla ha a che vedere con lo sviluppo, persino per gli sconti su benzina e gasolio concessi agli automobilisti di Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige. Qualcosa è andato al sud, ma per il risanamento dei buchi di bilancio derivanti dai grossi sperperi del Comune di Catania malgestito dell’ex Sindaco Scapagnini, medico personale e amico di Berlusconi.
Circa 50 miliardi di euro solo negli ultimi due anni destinati a terminare le eterne incompiute del meridione, come ad esempio l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, sono invece finiti al nord.
Tutto comincia nel 2003 con il secondo Governo Berlusconi quando il compito di ripartire le risorse fu affidato al Cipe con il diktat di destinarne l'85 per cento al Sud e il 15 al Centro e al Nord. Ma da subito, un po’ come già accaduto per la Cassa per il Mezzogiorno, i fondi furono indirizzati su un’altra strada.
Pian piano si è dissipato un flusso di denaro destinato a colmare i ritardi delle zone sottoutilizzate d’Italia che è stato invece impiegato dal Governo Berlusconi per pagare per esempio le multe delle quote latte degli allevatori settentrionali. Finanziato anche il G8
Così si è messo mano ai F.A.S., i Fondi per le Aree Sottoutilizzate, manomessi e spremuti negli ultimi anni per finanziare operazioni economiche e opere pubbliche che non rientrano negli obiettivi istituzionali.
La Corte dei Conti ha provato a frenare lo sperpero parlando apertamente di “impropria funzione” dei fondi che sono diventati “uno dei principali strumenti di copertura degli oneri finanziari" della politica italiana. In pratica, i F.A.S. si sono trasformati nella “borsetta di mammà”, una sorta di Bancomat sempre aperto.
Interpellata, la presidenza del Consiglio si è detta incapace di fornire un rendiconto dettagliato dei fondi utilizzati per disattendere degli impegni che lo stesso Presidente Berlusconi aveva pubblicamente annunciato. A favore del Meridione, disse, “stiamo predisponendo un piano innovativo per il Sud, la cui modernizzazione e il cui sviluppo, ci stanno da sempre a cuore".
Fonte:Napoli.com
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