AGI) – Napoli, 15 apr. – “Nel Sud fare impresa e’ piu’ difficile che al centronord – dice Luigi Cannari, che ha partecipato ai lavori – se i servizi pubblici essenziali sono inadeguati, e’ difficile immaginare che gli incentivi alle imprese possano risolvere il problema”. Nel periodo 2002-07 il peso delle voci salariali fissate in azienda, aggiuntive rispetto ai minimi del contratto nazionale, e’ stato in media del 15% per le imprese industriali (16-18% nel nord, 13% al centro, 8% al sud). A parita’ di caratteristiche, la componente aziendale della retribuzione nel Mezzogiorno e’ 5-6 punti percentuali inferiore rispetto al Nord per gli operai, 8-9% per gli impiegati. “Il divario nord-sud in Italia, a partire da anni Settanta, ha cessato di ridursi e anzi si e’ ampliato – spiega nel corso del suo intervento Salvatore Rossi, direttore centrale della ricerca economica della Banca d’Italia – secondo la nostra ricerca le politiche di sussidio diretto alle imprese non hanno funzionato, perche’ sono andate a finanziare progetti di investimento che sarebbero stati comunque fatti. La nostra idea e’ che si debba cambiare approccio: non piu’ politiche mirate per lo sviluppo del Mezzogiorno, che sono comunque solo il 5%, ma tornare a ragionare in termini di grandi politiche nazionali, tenendo conto che poi saranno applicate diversamente al Nord e al Sud”.
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