di Monia Benini.
Con un paese ridotto così... è facile dare i numeri, anzi verrebbe voglia di mettere insieme tutti i dati di raffronto con gli altri Stati (non solo europei, ma anche e soprattutto del cosiddetto “terzo mondo”) in base, ad esempio, alla libertà di stampa o alla democrazia vigente.
Ma intanto limitiamoci a prendere le informazioni “a caldo” del comunicato stampa ISTAT sul “reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società”, relativo all'ultimo trimestre 2009, da cui si ricava che il reddito dello scorso anno è calato del 2,8%, il dato peggiore dagli anni '90 (da quando cioè sono a disposizione le serie storiche). In ribasso anche la propensione al risparmio delle famiglie, il tasso di investimenti, le quote di profitto delle società non finanziarie: la discesa libera dell'ultima parte dei grafici
ben rappresenta la caduta verso la disperazione di tante famiglie e aziende, che non riescono a far quadrare i bilanci e che spesso sono costretti ad erodere quel minimo di risparmio eventualmente accumulato negli anni precedenti.
Queste cifre fanno il paio con i dati dell'occupazione che nel 2009 ha segnato il record negativo di 380.000 persone occupate in meno; sempre secondo l'ISTAT tra gennaio 2000 e dicembre 2009 l'indice dell'occupazione nelle grandi imprese dell'industria ha registrato un calo del 18,9 %. Parallelamente, dalla Reuters si apprende che nel corso del mese di marzo sono state autorizzate dall'INPS 122,6 milioni di ore di cassa integrazione, con un incremento del 29% su febbraio e del 106,8% rispetto allo stesso periodo del 2009.
In base agli ultimi dati resi disponibili dall'ISTAT, in Italia sono 8 milioni 78 mila gli individui poveri, ovvero il 13,6% dell’intera popolazione, con un ulteriore 4% di famiglie a rischio povertà. Non c'è proprio di che stare allegri, specie tenuto conto del bollettino di guerra quotidiano relativo alla chiusura di imprese, aziende, attività commerciali ed artigiane.
Ed a proposito di guerra, a fronte di una situazione tanto grave e preoccupante, come viene impiegato il denaro pubblico? Ovvero, che tipo di interventi e di spese vengono decise dal Governo per affrontare l'emergenza? Quali misure eccezionali vengono intraprese?
Vediamone un paio a titolo puramente esemplificativo...
1- stanziamento di ben *12,9 miliardi di euro.*
Per cosa? Per l'acquisto di 131 cacciabombardieri F35 Lightning II, il cui costo è lievitato da 50 a 113 milioni di dollari per aereo. La partecipazione al programma dell'F35 fu siglata nel 1998 da D'Alema, confermata nel 2002 da Berlusconi, e ribadita nel 2007 da Prodi, mentre è lo stesso Berlusconi che nel 2009 attua la delibera, relativa all'acquisto dei nuovi cacciabombardieri, decisa da Prodi nel 2006.
2- stanziamento di *184 milioni di euro.*
Per quale intervento? Omissis. Come? Il Governo stanzia una tale cifra e non se ne sa nulla? No, no: sappiamo, eccome! A gennaio di quest'anno apprendiamo che il Governo ha siglato un contratto per quella “cifretta” con la Novartis, la casa farmaceutica incaricata di produrre ben 10 milioni di dosi di vaccino per il virus H1N1 (l'influenza suina, spacciataci come peste del nuovo millennio). Tale contratto era stato sottoscritto il 21 agosto del 2009 dal Ministro Sacconi (marito della Presidente di FederPharma) ma subito secretato. Solo quasi 5 mesi dopo, cessato l'allarme – montato ed alimentato ad hoc dai media – e utilizzate meno di un undicesimo delle dosi di vaccino pagate, l'accordo è stato reso pubblico, con tutte le sue clausole, ivi compresa quella in cui si sanciva che il Governo avrebbe comunque pagato alla Novartis l'importo di 24 milioni di euro anche nel caso in cui il farmaco non avesse superato i test per la sua commercializzazione. Ed ovviamente, per non farsi mancare nulla, il Governo provvedeva a mettere nero su bianco il fatto che avrebbe provveduto lui (con i nostri soldi, ovvero con il denaro pubblico) al pagamento dei danni provocati da effetti collaterali derivanti dal vaccino.
L'elenco delle “azioni” intraprese è molto, molto lungo, e purtroppo il risultato è la predazione del denaro pubblico, che seppur suddiviso in vari rivoli, finisce sempre per alimentare un fiume che va nella direzione opposta alle reali necessità del Paese. Pensiamo ad esempio al denaro utilizzato per accordi militari segreti o per il mantenimento di basi USA (e di armamenti nucleari) sul nostro territorio, mentre ad esempio le forze di pubblica sicurezza non hanno neppure i soldi per poter condurre le attività contro la criminalità organizzata, piuttosto che contro quella dei “colletti bianchi”.
Insomma... il valzer dei Governi scelti dagli Italiani, aiutati dalla dis-par condicio di stato dell'AgCom (l'ente preposto, durante il periodo di campagna elettorale, a garantire il pari accesso ai media , all'interno del quale su 297 dipendenti oltre 250 arrivano dalle clientele dei partiti), porta sempre a ruotare attorno ai poteri forti internazionali (della finanza e/o delle multinazionali... tanto i “burattinai” sono sempre riconducibili ad una ristretta élite di personaggi che decidono della vita – e spesso della morte – di milioni e milioni di persone). Per i “ballerini” non c'è problema: la danza la conducono loro, puntando sulla menzogna mediatica del “prestigio internazionale” che viene regolarmente fatta trangugiare ai cittadini. E mentre lo “spettacolo” va avanti, un numero crescente di Italiani si ritrova a fare i conti con le cifre della realtà, riducendosi sempre più frequentemente a rovistare nei bidoni dell'immondizia alla ricerca di un boccone per sfamarsi. Povera Italia!
"Racconteranno che adesso è più facile
che la giustizia si rafforzerà
che la ragione è servire il più forte
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