mercoledì 7 aprile 2010
NAPOLI RIDICOLIZZATA DALLA CATTIVA TELEVISIONE / UMORISMO IN FUORIGIOCO
http://www.youtube.com/watch?v=T2rp623kbuA
Nel nuovo video della serie "AMMAZZIAMO PULCINELLA" è analizzato IL RUOLO DELLA TELEVISIONE nella formazione culturale del nostro paese e UN CERTO MODO DI FARE IRONIA NELLE TRASMISSIONI PIU' POPOLARI che nasconde MESSAGGI PERICOLOSI per l'intera nazione che da 150 denigra Napoli e il meridione tutto.
Già Pier Paolo Pasolini, a cavallo degli anni '60-'70, aveva fiutato la pericolosità della TV capace di omologare le popolazioni e indirizzarle verso una "massificazione collettiva" priva di individualismi e capacità di analisi.
È poi Karl Popper, in "Cattiva maestra televisione" ad analizzare nel 1994 contenuti dei programmi ed effetti sugli spettatori, concludendo che il piccolo schermo detenga un potere incontrollato capace di iniettare nella società forti dosi di violenza, fungendo così da fucina di tanti piccoli criminali.
Ho inteso evidenziare i pericolosi messaggi nascosti tra un sorriso e l'altro nei programmi televisivi più visti, quelli sul calcio della domenica sera che attirano giovani e meno giovani indistintamente. Ma il discorso potrebbe allargarsi ad un contesto generale di una televisione italiana che non promuove la cultura ma al contrario "educa" i giovani a valori degradanti e in generale la Nazione all'odio e alle contrapposizioni.
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http://www.youtube.com/watch?v=T2rp623kbuA
Nel nuovo video della serie "AMMAZZIAMO PULCINELLA" è analizzato IL RUOLO DELLA TELEVISIONE nella formazione culturale del nostro paese e UN CERTO MODO DI FARE IRONIA NELLE TRASMISSIONI PIU' POPOLARI che nasconde MESSAGGI PERICOLOSI per l'intera nazione che da 150 denigra Napoli e il meridione tutto.
Già Pier Paolo Pasolini, a cavallo degli anni '60-'70, aveva fiutato la pericolosità della TV capace di omologare le popolazioni e indirizzarle verso una "massificazione collettiva" priva di individualismi e capacità di analisi.
È poi Karl Popper, in "Cattiva maestra televisione" ad analizzare nel 1994 contenuti dei programmi ed effetti sugli spettatori, concludendo che il piccolo schermo detenga un potere incontrollato capace di iniettare nella società forti dosi di violenza, fungendo così da fucina di tanti piccoli criminali.
Ho inteso evidenziare i pericolosi messaggi nascosti tra un sorriso e l'altro nei programmi televisivi più visti, quelli sul calcio della domenica sera che attirano giovani e meno giovani indistintamente. Ma il discorso potrebbe allargarsi ad un contesto generale di una televisione italiana che non promuove la cultura ma al contrario "educa" i giovani a valori degradanti e in generale la Nazione all'odio e alle contrapposizioni.
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