Interessante articolo di Gino Giammarino sul Brigante, riportiamo anche il primo dei commenti all'articolo del Brigante che è di Andrea Balìa...:
Di Gino Giammarino
Passata l’orgia mediatica per la campagna elettorale delle regionali 2010, i nostri politici si cimentano ora nell’analisi del voto. Apro una parentesi per segnalare ai lettori tutta l’ipocrisia di un Paese in campagna elettorale permanente che, però, ferma trasmissioni giornalistiche e pretende di diminuire tempi e modi della comunicazione proprio quando il cittadino-elettore ne avrebbe più logico e lecito bisogno. Ma torniamo all’analisi.
Da più parti, segnatamente dal versante del centrosinistra -uscito malconcio dal giudizio delle urne- si paventa il pericolo della deriva leghista assunta dalle Regioni del Nord. E fin qui, a noi del Sud, il discorso interesserebbe davvero assai poco se non fosse per un’impostazione tanto sotterranea quanto pericolosa ed inaccettabile per qualsiasi meridionale seziente. Da tutti gli articoli che riempiono i quotidiani, regolarmente firmati da navigati esponenti della partitocrazia, si lancia il messaggio di un Sud messo in pericolo dal federalismo di stampo leghista in via di attuazione; e fin qui si può anche condividere. Ma quello che non possiamo accettare, e invece si sta cercando di far passare, è una contrapposizione tra la nuova classe dirigente del “Carroccio” che starebbe per sfasciare l’unità d’Italia e il nostro Mezzogiorno cui spetterebbe il compito di fare da bilanciamento allo strapotere avanzante della camicie verdi e da collante alla repubblica una e indivisibile. Compito che, beninteso, spetterà proprio a loro, antichi mestieranti della cosa pubblica. Ecco: se c’è un pericolo reale che il nostro Sud corre è proprio quello di rassegnarsi all’impossibilità di costruire una propria classe dirigente, fidandosi ancora una volta di chi tradisce abitualmente il proprio territorio (e non di rado i propri stessi amici) nel nome del personalissimo interesse. Perciò, mio caro Sud: “scetate, sce’!”
Comments »
Andrea Balìa said:
Ad onor del vero noi del Partito del Sud lo diciamo da tempo che con questi politici non si va da nessuna parte. Purtroppo in meno di 2 mesi eravamo quasi riusciti ad organizzarci per una lista fuori dalla partitocrazia istituzionale. Non è stato possibile anche per problemi di natura diversa oltre a quelli di tempo. Ma ci chiediamo :
1) molti movimenti che quando li chiami all’appello si dicono pronti, poi puntualmente spariscono;
2) altri devono fare grandi verifiche e poi non li senti più;
3) c’è ancora chi crede che apparentandosi a destra e/o a manca si prende una scorciatoia che, come previsto, si rivela poi una strada senza uscita;
4) qualcuno si fa ospitare in qualche lista di Destra e/o di Sinistra e crede di aver trovato il bandolo che altresì si rivela un intoppo ed una figura delle più non esaltanti, al di là delle dichiarazioni d’equidistanza puntualmente tradite.
Eh…amici la strada della coerenza è sempre più dura ed in salita…ma ricordatevi che chi non inizia mai arriva!
Andrea Balìa
Fonte:Il Brigante
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