Spettabile redazione, Egr. Dottor Lerner
(sperando che legga anche Lei questo messaggio),
ho visto su Internet la recente puntata dell'Infedele dedicata a Garibaldi che non ero riuscito a seguire in TV...e mi dispiace dover dire che abbiamo assistito ancora a tanta vuota retorica risorgimentale con punte quasi alla De Amicis con i ricordi di Gad Lerner da bambino con le figurine del "risorgimento" e di Garibaldi, in alcuni filmati mancava solo la piccola vedetta lombarda o il tamburino sardo!
E quante bugie ancora dobbiamo sentire noi meridionali su COME è stata fatta l'Italia!
Mi dispiace soprattutto che non ha invitato ne' Pino Aprile (giornalista pugliese, autore di un bellissimo libro di recente uscita: "Terroni...tutto quello che hanno fatto agli italiani del Sud perchè diventassero meridionali") ne' altri meridionali che la verità sull'invasione garibaldina e piemontese del Sud del 1860-1861 gliela potevano raccontare molto meglio, bastava anche un giornalista del Nord onesto come Lorenzo Del Boca (vedi il suo libro: "Maledetti Savoia") o una scrittrice romana come la Pellicciari (solo citata nella puntata, e poi citata quasi come una "talebana" del Vaticano e basta).
Puo' essere che gli unici ospiti che parlavano in modo critico del cosidetto "risorgimento" sono stati i leghisti, sempre e solo la voce del Nord?
Può essere che nessuno ha parlato della situazione del Sud prima e dopo la malaunità del 1861?
Può essere che nessuno ha il coraggio di dire che questo non e' un paese unito dal 1861 e che sono quasi 150 anni che il Sud e' diventato colonia del centro-Nord?
E purtroppo lo è ancora ai giorni nostri e basta vedere di dove sono i leader politici di destra e sinistra, delle sede delle maggiori banche, le TV, i giornali etc etc....
Le uniche cose intelligenti le ha dette Luzzatto parlando del brigantaggio e del periodo tra il 1860 ed il 1870 con una guerra civile dimenticata (o sarebbe meglio dire "liquidata" con poche righe sui libri di storia "ufficiali"...) che "potrebbe" essere all'origine della lacerazione, che c'e' ancora oggi, tra Nord e Sud....e qualche buon intervento sul blog da parte di veri meridionalisti, per il resto tanta vuota retorica e nessun tentativo di raccontare la storia dalla parte dei "vinti", di chi ha subito l'invasione da Nord e paradossalmente oggi, dopo 150 anni di questa malaunità, dobbiamo sentire che se ne lamentano di piu' al Nord che al Sud.
Vorrei che invitasse noi del Partito del Sud, quello vero nato nel 2007 a Gaeta su iniziativa di Antonio Ciano (Ass. al Demanio del comune di Gaeta) e non quello solo sempre annunciato dai vari Micciche', Lombardo etc etc...che noi consideriamo tutti ascari di un potere "toscopadano" sia a destra, che a centro e sinistra; noi consideriamo il 1861 come l'origine della "questione meridionale", quindi non siamo contro l'unità d'Italia ma siamo contro il COME e' stata fatta.
Cosa ci ha guadagnato poi il Sud da questa "malaunità" del 1861?
Ecco un sintetico elenco:
- Centinaia di migliaia di morti tra il 1860 ed il 1870 in una guerra civile dimenticata e i nostri partigiani infamati col marchio di "briganti" (Gramsci disse: "Lo stato italiano (leggasi piemontese) è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti") che diventò una vera e propria "pulizia etnica" con fucilazioni sommarie che non risparmiarono vecchi, donne e bambini, i morti furono molti di piu' di quelli avuti nelle 3 guerre di "indipendenza", retoricamente celebrate ma in realtà tutte perse dai piemontesi e vinte solo dai francesi o dai prussiani;
- l'inizio di un'emigrazione bibblica, sconosciuta al Sud prima del 1860, a partire da fine '800 e che ha allontanato piu' di 20 milioni di meridionali dalla propria terra spingendoli a trovare casa e lavoro al Nord o all'estero...una diaspora bibblica superiore a quella subita dagli ebrei;
- degrado, corruzione, rafforzamento mafie in Sicilia, Calabria e Campania;
- guerre coloniali e poi la tragedia del fascismo, quindi due sanguinose guerre mondiali, una serie continua di guerre e deliri militari di espansione che il Sud pacifico dell'ex Regno delle Due Sicilie non conosceva da un secolo e mezzo;
- distruzione e spoliazione economica continua del Sud per favorire la nascita industriale del Nord.
Noi meridionalisti, seguaci della grande tradizione da Salvemini a Dorso, non festeggeremo questi 150 anni di colonizzazione del Sud. Noi crediamo nella costituzione repubblicana del 1947 che oltre a condannare il fascismo doveva essere ben piu' severo coi Savoia e col cosidetto "risorgimento" ed invece l'erede dell'ignobile dinastia torna pure in TV...
Noi, infine, non possiamo festeggiare i Vittorio Emanuele II, i Garibaldi, i Cavour, i Cialdini, i Lombroso....sarebbe come per gli ebrei dedicare strade e piazze a Hitler, Goebbels e Mengele.
Sperando in una vostra cortese risposta e nell'attesa di essere invitati noi del Partito del Sud per dire finalmente qualcosa di nuovo su queste "celebrazioni" dei 150 anni da Sud e non sempre e solo da Nord. Insomma speriamo in un dibattito e in un confronto civile con la presenza delle nostre posizioni, sicuramente "minoritarie" all'interno dell'ipocrisia del belpaese dei "fratelli d'Italia", ma lontanissime da "nostalgie" e solo tese alla verità storica e alla giustizia per il vero riscatto del Sud, posizioni che non possono essere piu' zittite o censurate.
Cordiali Saluti
PARTITO DEL SUD
Fonte:Partito del Sud Roma
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Mi dispiace soprattutto che non ha invitato ne' Pino Aprile (giornalista pugliese, autore di un bellissimo libro di recente uscita: "Terroni...tutto quello che hanno fatto agli italiani del Sud perchè diventassero meridionali") ne' altri meridionali che la verità sull'invasione garibaldina e piemontese del Sud del 1860-1861 gliela potevano raccontare molto meglio, bastava anche un giornalista del Nord onesto come Lorenzo Del Boca (vedi il suo libro: "Maledetti Savoia") o una scrittrice romana come la Pellicciari (solo citata nella puntata, e poi citata quasi come una "talebana" del Vaticano e basta).
Puo' essere che gli unici ospiti che parlavano in modo critico del cosidetto "risorgimento" sono stati i leghisti, sempre e solo la voce del Nord?
Può essere che nessuno ha parlato della situazione del Sud prima e dopo la malaunità del 1861?
Può essere che nessuno ha il coraggio di dire che questo non e' un paese unito dal 1861 e che sono quasi 150 anni che il Sud e' diventato colonia del centro-Nord?
E purtroppo lo è ancora ai giorni nostri e basta vedere di dove sono i leader politici di destra e sinistra, delle sede delle maggiori banche, le TV, i giornali etc etc....
Le uniche cose intelligenti le ha dette Luzzatto parlando del brigantaggio e del periodo tra il 1860 ed il 1870 con una guerra civile dimenticata (o sarebbe meglio dire "liquidata" con poche righe sui libri di storia "ufficiali"...) che "potrebbe" essere all'origine della lacerazione, che c'e' ancora oggi, tra Nord e Sud....e qualche buon intervento sul blog da parte di veri meridionalisti, per il resto tanta vuota retorica e nessun tentativo di raccontare la storia dalla parte dei "vinti", di chi ha subito l'invasione da Nord e paradossalmente oggi, dopo 150 anni di questa malaunità, dobbiamo sentire che se ne lamentano di piu' al Nord che al Sud.
Vorrei che invitasse noi del Partito del Sud, quello vero nato nel 2007 a Gaeta su iniziativa di Antonio Ciano (Ass. al Demanio del comune di Gaeta) e non quello solo sempre annunciato dai vari Micciche', Lombardo etc etc...che noi consideriamo tutti ascari di un potere "toscopadano" sia a destra, che a centro e sinistra; noi consideriamo il 1861 come l'origine della "questione meridionale", quindi non siamo contro l'unità d'Italia ma siamo contro il COME e' stata fatta.
Cosa ci ha guadagnato poi il Sud da questa "malaunità" del 1861?
Ecco un sintetico elenco:
- Centinaia di migliaia di morti tra il 1860 ed il 1870 in una guerra civile dimenticata e i nostri partigiani infamati col marchio di "briganti" (Gramsci disse: "Lo stato italiano (leggasi piemontese) è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti") che diventò una vera e propria "pulizia etnica" con fucilazioni sommarie che non risparmiarono vecchi, donne e bambini, i morti furono molti di piu' di quelli avuti nelle 3 guerre di "indipendenza", retoricamente celebrate ma in realtà tutte perse dai piemontesi e vinte solo dai francesi o dai prussiani;
- l'inizio di un'emigrazione bibblica, sconosciuta al Sud prima del 1860, a partire da fine '800 e che ha allontanato piu' di 20 milioni di meridionali dalla propria terra spingendoli a trovare casa e lavoro al Nord o all'estero...una diaspora bibblica superiore a quella subita dagli ebrei;
- degrado, corruzione, rafforzamento mafie in Sicilia, Calabria e Campania;
- guerre coloniali e poi la tragedia del fascismo, quindi due sanguinose guerre mondiali, una serie continua di guerre e deliri militari di espansione che il Sud pacifico dell'ex Regno delle Due Sicilie non conosceva da un secolo e mezzo;
- distruzione e spoliazione economica continua del Sud per favorire la nascita industriale del Nord.
Noi meridionalisti, seguaci della grande tradizione da Salvemini a Dorso, non festeggeremo questi 150 anni di colonizzazione del Sud. Noi crediamo nella costituzione repubblicana del 1947 che oltre a condannare il fascismo doveva essere ben piu' severo coi Savoia e col cosidetto "risorgimento" ed invece l'erede dell'ignobile dinastia torna pure in TV...
Noi, infine, non possiamo festeggiare i Vittorio Emanuele II, i Garibaldi, i Cavour, i Cialdini, i Lombroso....sarebbe come per gli ebrei dedicare strade e piazze a Hitler, Goebbels e Mengele.
Sperando in una vostra cortese risposta e nell'attesa di essere invitati noi del Partito del Sud per dire finalmente qualcosa di nuovo su queste "celebrazioni" dei 150 anni da Sud e non sempre e solo da Nord. Insomma speriamo in un dibattito e in un confronto civile con la presenza delle nostre posizioni, sicuramente "minoritarie" all'interno dell'ipocrisia del belpaese dei "fratelli d'Italia", ma lontanissime da "nostalgie" e solo tese alla verità storica e alla giustizia per il vero riscatto del Sud, posizioni che non possono essere piu' zittite o censurate.
Cordiali Saluti
PARTITO DEL SUD
Fonte:Partito del Sud Roma
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