Destra e sinistra sono solo indicazioni stradali. La Padania sarà controllata politicamente dalla Lega Nord, il centro sud dal partito del Sud, così è scritto e così sarà fatto.
A difesa di Edoardo Bennato, ricordiamo all'esimio opinionista del Corriere della Sera, prof. Ernesto Galli Della Loggia ciò che ha rappresentato il risorgimento piemontese per il sud. Un cancro in metastasi che bisogna estirpare.
Il blocco del nord
150 anni fa le cupole francesi e inglesi della massoneria internazionale decretarono l’assetto da dare all’Europa e al mondo. Col pretesto della "Rivoluzione Liberale" sancirono per la penisola italica il cosiddetto Risorgimento che avrebbe portato all’accentramento del potere politico ed economico sfruttando l’idealismo di qualche benpensante. Riuscirono nell’operazione.
All’interno di questo disegno individuarono, come nemico da distruggere, la Chiesa Cattolica, l’Impero Asburgico e il Regno delle Due Sicilie. Il Mezzogiorno d’Italia, soprattutto sotto i Borbone, era il felice contenitore geografico in cui cresceva e si moltiplicava un popolo che storicamente non ha mai prodotto sudditi ma uomini liberi per via delle benefiche influenze filosofiche originarie della Magna Grecia, di stampo epicureo, in cui risaltava l’importanza della persona umana e del suo pensiero assolutamente irreprimibile.
Il Pensare, l’Estro, la Fantasia del Napoletano, del Siciliano, del Meridionale viene dal centro del sapere, a cui, oggi si rifà, dopo Roma, tutta la cultura occidentale. Ben se ne erano accorti i Borbone, i quali diedero al popolo maggior importanza di quanto non se ne potesse dare alle aristocrazie e alto-borghesie pur presenti nel territorio, da cui sarebbe venuto il tradimento della Patria durante l’invasione massonica. A maggior ragione andava soppresso il "Regno felice", in quanto, per la prima volta al mondo, si sperimentava la grande idea di San Leucio, pericoloso meccanismo statuale che avrebbe potuto determinare un diverso assetto politico ed economico dell’Europa.
Per la prima volta, dopo duemila anni, venivano codificate le basi filosofiche dei Vangeli e le stesse parole di Cristo fondate sull’uguaglianza: Ama il prossimo tuo come te stesso. L’affermazione di questa realtà sarebbe stata non solo nefasta ma mortale per l’assetto politico-ideologico liberal-massonico, in quanto, essa, per via dell’Imprimatur Cristiano, sarebbe stata meno estirpabile di esperienze fondate su visioni meramente terrene, come sarebbe accaduto poi col marxismo. Del resto le molteplici comunità monacali presenti nel meridione d’Italia avevano spianato il terreno a tale mirabile e non certo utopistica sperimentazione. Di fronte a tali fatti, reputati fatali per le ideologie liberali, la massoneria europea scatenò tutta la sua potenza distruttrice contro il Regno Due Sicilie e la Chiesa, assoldando mercenari di ogni risma e di ogni nazione. I massoni liguri "infrancesati" Garibaldi e Bixio, fatti passare dalla setta mondiale per socialisti, con i Mille, longobardi, e l’appoggio delle grandi potenze massoniche di allora ( l’Inghilterra e la Francia) e le quinte colonne dei residui borghesi e feudatari sopravvissuti nel Sud ( Poerio, Scialoja, De Virgili, Pilo, De Santis, Crispi, De Pretis, Liborio Romano ecc. ecc.) misero a ferro e fuoco il Mezzogiorno d’Italia massacrando le sue genti pacifiche per via della propria cultura, retaggio della sua storia millenaria.
Compiuta la colonizzazione e la conquista del Sud, dopo aver massacrato oltre un milione di liberi cittadini che si erano opposti da eroi alla calata dei barbari, dopo aver bollato i nostri patrioti, i nostri partigiani col marchio di briganti e dopo aver posto serti trionfali ed aureole sulle teste bacate degli avventurieri, dei mercenari, dei delinquenti comuni e dei criminali di guerra immortalandoli nei nostri libri di storia, la massoneria diede inizio alla spoliazione di tutti i beni e le ricchezze accumulati nel Sud, culturali, bancari, finanziari o religiosi. Iniziò quindi l’immane diaspora che doveva vedere nell’arco di un secolo le genti del Sud disperse in tutto il pianeta. Esse con le sudate rimesse di migliaia di miliardi hanno arricchito le tasche della massoneria europea e dei barbari longobardi che, con la colonizzazione dell’ex "Regno felice", arrestarono la loro emigrazione, la loro fame secolare.
Quella Massoneria, sempre più potente, è riuscita in questo secolo ad infiltrarsi e dominare, prima con i Savoia e con il fascismo, poi a introdurre una Costituzione repubblicana che, accanto ad alcuni affermati principi di libertà salvaguardava la centralizzazione ad essa cara per dominare comunque, anche in chiave cosiddetta “ democratica”, i destini del popolo.
Allora, è lecito interrogarsi sulle ragioni che hanno portato una parte dell’Italia, un tempo ricca e prospera, a diventare la cenerentola dell’Europa? Allora in che misura questa Repubblica è democratica, se in tutti i gangli importanti della vita istituzionale, finanziaria, bancaria, politica, economica, militare, giudiziaria e professionale affiorano massoni di ogni risma? Dal costituzionalista Labriola al Presidente del Consiglio Berlusconi la lunga pletora di tessere massoniche si è susseguita senza soluzione di continuità. Le "sette" segrete continuano a dominare servendosi anche del braccio armato della "mandraca"( mafia-‘ndrangheta-camorra), togliendo il respiro all’immobilizzato Sud, alla libera gente della Magna Grecia sotterraneamente manipolando storia, cultura, vita politica e sociale. Se è vero come è vero che peggio dell’AIDS c’è solo la Massoneria, ce la dobbiamo aspettare anche pronta ad infiltrarsi nelle fila di qualsiasi movimento di riscatto del Sud, proprio come fece nell’ex Regno delle Due Sicilie 142 anni fa.
Bisogna vigilare giorno e notte se vogliamo dare inizio ad una battaglia di libertà e di bonifica in tutta l’area Meridionale, e perché no, nazionale ed internazionale.
Tale bonifica sarà possibile con una chiesa razionale, moderna ed evangelica, sposando il postulato cristiano dell’"ama il prossimo tuo come te stesso", sulle orme di quanto iniziato a San Leucio, si muoverà contro la bestia massonica oggi come ieri, vestita col manto di falsa "rivoluzione liberale" che produce sfruttamento dell’uomo sull’uomo, enormi ricchezze contrapposte ad abissali povertà, a schiavitù sempre più scientificamente aberranti. Non è possibile che 400 famiglie detengano l’80% della ricchezza mondiale: è immorale, è indecoroso, è indegno di una civiltà umana chiamata tale. Berlusconi appartiene ad una di quelle famiglie, appartiene alla massoneria nazionale ed internazionale, è figlio politico di quel Partito Liberale e massonico che ha distrutto e massacrato il Sud e lo ha reso colonia del Nord, dei Savoia, di Cavour e Garibaldi.
A noi il compito di destare le genti del Sud, a noi il compito di svegliare le coscienze sopite da 142 anni di vergognose mistificazioni storiche; a noi il compito difficile e gravoso di ridestare la memoria storica, di affondare la nostra coscienza nelle radici culturali, nelle tradizioni delle nostre popolazioni, nella religione dei nostri padri. Solo così possiamo sconfiggere una volta per sempre il Blocco del Nord costituito ieri da Cavour, portatore malefico della rivoluzione liberale e da quella sinistra garibaldina altrettanto malefica che in un modo o nell’altro ha appoggiato quella rivoluzione che era solo reazione .
Tratto dal libro di Antonio Ciano "Le stragi e gli eccidi dei Savoia. esecutori e mandanti)
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Destra e sinistra sono solo indicazioni stradali. La Padania sarà controllata politicamente dalla Lega Nord, il centro sud dal partito del Sud, così è scritto e così sarà fatto.
A difesa di Edoardo Bennato, ricordiamo all'esimio opinionista del Corriere della Sera, prof. Ernesto Galli Della Loggia ciò che ha rappresentato il risorgimento piemontese per il sud. Un cancro in metastasi che bisogna estirpare.
Il blocco del nord
150 anni fa le cupole francesi e inglesi della massoneria internazionale decretarono l’assetto da dare all’Europa e al mondo. Col pretesto della "Rivoluzione Liberale" sancirono per la penisola italica il cosiddetto Risorgimento che avrebbe portato all’accentramento del potere politico ed economico sfruttando l’idealismo di qualche benpensante. Riuscirono nell’operazione.
All’interno di questo disegno individuarono, come nemico da distruggere, la Chiesa Cattolica, l’Impero Asburgico e il Regno delle Due Sicilie. Il Mezzogiorno d’Italia, soprattutto sotto i Borbone, era il felice contenitore geografico in cui cresceva e si moltiplicava un popolo che storicamente non ha mai prodotto sudditi ma uomini liberi per via delle benefiche influenze filosofiche originarie della Magna Grecia, di stampo epicureo, in cui risaltava l’importanza della persona umana e del suo pensiero assolutamente irreprimibile.
Il Pensare, l’Estro, la Fantasia del Napoletano, del Siciliano, del Meridionale viene dal centro del sapere, a cui, oggi si rifà, dopo Roma, tutta la cultura occidentale. Ben se ne erano accorti i Borbone, i quali diedero al popolo maggior importanza di quanto non se ne potesse dare alle aristocrazie e alto-borghesie pur presenti nel territorio, da cui sarebbe venuto il tradimento della Patria durante l’invasione massonica. A maggior ragione andava soppresso il "Regno felice", in quanto, per la prima volta al mondo, si sperimentava la grande idea di San Leucio, pericoloso meccanismo statuale che avrebbe potuto determinare un diverso assetto politico ed economico dell’Europa.
Per la prima volta, dopo duemila anni, venivano codificate le basi filosofiche dei Vangeli e le stesse parole di Cristo fondate sull’uguaglianza: Ama il prossimo tuo come te stesso. L’affermazione di questa realtà sarebbe stata non solo nefasta ma mortale per l’assetto politico-ideologico liberal-massonico, in quanto, essa, per via dell’Imprimatur Cristiano, sarebbe stata meno estirpabile di esperienze fondate su visioni meramente terrene, come sarebbe accaduto poi col marxismo. Del resto le molteplici comunità monacali presenti nel meridione d’Italia avevano spianato il terreno a tale mirabile e non certo utopistica sperimentazione. Di fronte a tali fatti, reputati fatali per le ideologie liberali, la massoneria europea scatenò tutta la sua potenza distruttrice contro il Regno Due Sicilie e la Chiesa, assoldando mercenari di ogni risma e di ogni nazione. I massoni liguri "infrancesati" Garibaldi e Bixio, fatti passare dalla setta mondiale per socialisti, con i Mille, longobardi, e l’appoggio delle grandi potenze massoniche di allora ( l’Inghilterra e la Francia) e le quinte colonne dei residui borghesi e feudatari sopravvissuti nel Sud ( Poerio, Scialoja, De Virgili, Pilo, De Santis, Crispi, De Pretis, Liborio Romano ecc. ecc.) misero a ferro e fuoco il Mezzogiorno d’Italia massacrando le sue genti pacifiche per via della propria cultura, retaggio della sua storia millenaria.
Compiuta la colonizzazione e la conquista del Sud, dopo aver massacrato oltre un milione di liberi cittadini che si erano opposti da eroi alla calata dei barbari, dopo aver bollato i nostri patrioti, i nostri partigiani col marchio di briganti e dopo aver posto serti trionfali ed aureole sulle teste bacate degli avventurieri, dei mercenari, dei delinquenti comuni e dei criminali di guerra immortalandoli nei nostri libri di storia, la massoneria diede inizio alla spoliazione di tutti i beni e le ricchezze accumulati nel Sud, culturali, bancari, finanziari o religiosi. Iniziò quindi l’immane diaspora che doveva vedere nell’arco di un secolo le genti del Sud disperse in tutto il pianeta. Esse con le sudate rimesse di migliaia di miliardi hanno arricchito le tasche della massoneria europea e dei barbari longobardi che, con la colonizzazione dell’ex "Regno felice", arrestarono la loro emigrazione, la loro fame secolare.
Quella Massoneria, sempre più potente, è riuscita in questo secolo ad infiltrarsi e dominare, prima con i Savoia e con il fascismo, poi a introdurre una Costituzione repubblicana che, accanto ad alcuni affermati principi di libertà salvaguardava la centralizzazione ad essa cara per dominare comunque, anche in chiave cosiddetta “ democratica”, i destini del popolo.
Allora, è lecito interrogarsi sulle ragioni che hanno portato una parte dell’Italia, un tempo ricca e prospera, a diventare la cenerentola dell’Europa? Allora in che misura questa Repubblica è democratica, se in tutti i gangli importanti della vita istituzionale, finanziaria, bancaria, politica, economica, militare, giudiziaria e professionale affiorano massoni di ogni risma? Dal costituzionalista Labriola al Presidente del Consiglio Berlusconi la lunga pletora di tessere massoniche si è susseguita senza soluzione di continuità. Le "sette" segrete continuano a dominare servendosi anche del braccio armato della "mandraca"( mafia-‘ndrangheta-camorra), togliendo il respiro all’immobilizzato Sud, alla libera gente della Magna Grecia sotterraneamente manipolando storia, cultura, vita politica e sociale. Se è vero come è vero che peggio dell’AIDS c’è solo la Massoneria, ce la dobbiamo aspettare anche pronta ad infiltrarsi nelle fila di qualsiasi movimento di riscatto del Sud, proprio come fece nell’ex Regno delle Due Sicilie 142 anni fa.
Bisogna vigilare giorno e notte se vogliamo dare inizio ad una battaglia di libertà e di bonifica in tutta l’area Meridionale, e perché no, nazionale ed internazionale.
Tale bonifica sarà possibile con una chiesa razionale, moderna ed evangelica, sposando il postulato cristiano dell’"ama il prossimo tuo come te stesso", sulle orme di quanto iniziato a San Leucio, si muoverà contro la bestia massonica oggi come ieri, vestita col manto di falsa "rivoluzione liberale" che produce sfruttamento dell’uomo sull’uomo, enormi ricchezze contrapposte ad abissali povertà, a schiavitù sempre più scientificamente aberranti. Non è possibile che 400 famiglie detengano l’80% della ricchezza mondiale: è immorale, è indecoroso, è indegno di una civiltà umana chiamata tale. Berlusconi appartiene ad una di quelle famiglie, appartiene alla massoneria nazionale ed internazionale, è figlio politico di quel Partito Liberale e massonico che ha distrutto e massacrato il Sud e lo ha reso colonia del Nord, dei Savoia, di Cavour e Garibaldi.
A noi il compito di destare le genti del Sud, a noi il compito di svegliare le coscienze sopite da 142 anni di vergognose mistificazioni storiche; a noi il compito difficile e gravoso di ridestare la memoria storica, di affondare la nostra coscienza nelle radici culturali, nelle tradizioni delle nostre popolazioni, nella religione dei nostri padri. Solo così possiamo sconfiggere una volta per sempre il Blocco del Nord costituito ieri da Cavour, portatore malefico della rivoluzione liberale e da quella sinistra garibaldina altrettanto malefica che in un modo o nell’altro ha appoggiato quella rivoluzione che era solo reazione .
Tratto dal libro di Antonio Ciano "Le stragi e gli eccidi dei Savoia. esecutori e mandanti)
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