I familiari delle vittime della mafia «attendono ancora giustizia e verità». Il giorno dopo la manifestazione di Milano, il fondatore di Libera don Luigi Ciotti torna a chiedere un impegno maggiore da parte delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata, sostenendo che le «vittime continuano ad aumentare».
Anche oggi, in tante piazze italiane, le associazioni rileggeranno l’elenco di 900 nomi di uomini e donne uccise dalla mafia. «Semplici cittadini – dice don Ciotti – magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perchè, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere».
«Ma da questo terribile elenco – prosegue il fondatore di Libera – mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare. Perchè i traffici delle mafie fanno anche altre vittime: quelle dei morti sul lavoro, della tratta degli esseri umani, i tanti morti provocati dal traffico degli stupefacenti, le vittime del caporalato, dello sfruttamento della prostituzione, del traffico delle armi e quelle avvelenate e uccise dalla criminalità dei rifiuti».
Fonte:Blitzquotidiano
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