Di Antonio Ciano
La truffa delle elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia hanno una origine precisa, quella del risorgimento piemontese che le autorità si apprestano a festeggiare.
Il Conte di Cavour, porco di stato e traditore della Patria per aver venduto Nizza e Savoia alla Francia era solito annullare elezioni legittime a favore dei Cattolici.
Il Governo padano di Berlusconi sta massacrando la democrazia della nostra repubblica con la complicità del capo dello stato, che tirato per la giacca ha firmato il decreto salva PDL. Siamo venuti a conoscenza di un episidio capitato ad un cittadino di Gaeta che ha la moglie malata di cancro, l'ha lasciata al Padiglione Porfiri di Latina dove si trovava per le cure terapiche del caso, ed è andato a consegnare le firme autenticate ai responsabili della Rete dei Cittadini, lista ammessa alle elezioni.Il nostro conoscente fa parte del Partito del Sud, partito escluso dalle elezioni da 149 anni in quanto i suoi elettori ed iscritti non possono firmare le liste, perchè tutti emigrati, perciò assenti dalle loro città di origine. I presidenti del consiglio del Regno d'Italia e quelli della Repubblica si sono ben guardati dal decretare l'ammissione del Partito del Sud alle elezioni. Oggi, il piduista Berlusconi, che nella vita privata ha sempre malversato, come e peggio di Cavour, ha decretato l'ammissione alla competizione elettorale del suo partito nella regione Lazio e in quella longobarda. Questo è un colpo di stato.
La moglie del nostro consocente lasciata in terapia al Padiglione Porfiri di Latina aspettò per ben due ore l'arrivo del marito,che al suo ritorno la trovò stanca, ma contenta:"Hai consegnato le firme per la lista? l'Italia è malata grave, più di me, ha bisogno di democrazia".L'esempio della signora mi ha colpito molto ma non è possibile che in Italia vi debba essere chi, malata di cancro, si sacrifichi per aiutare la democrazia e chi, come il massone piduista, in nome della libertà con la quale si ci pulisce il culo ogni giorno,debba prendere in giro la Costituzione e le regole che determinano la vita democratica. Il regime ormai è alla frutta, sta implodendo, giorni cupi attendono il presidente del consiglio, e siamo sicuri, finirà la sua avventura in malo modo. Dio c'è. Cavour morì pochi mesi dopo l'aggressione al Regno delle Due Sicilie. Chi ammazza la democrazia non ha vita lunga, farà la stessa fine, così è scritto nei libri di storia.
La truffa di Cavour: le elezioni
In Piemonte, il suffragio universale era suffragio di una minoranza selezionata dal potere politico, tanto che nel collegio elettorale di Trecate gli iscritti erano 522; l'eletto, il Conte Annoni, ebbe 224 voti; nel collegio di Bioglio 535 elettori, l'eletto ebbe 195 voti; Treviglio 442 elettori,l'eletto ebbe 145 voti; Trino 534 elettori; l'eletto ebbe 242 voti; a Vercelli gli elettori erano 777, l'eletto, il conte di Cavour fu votato da 383 stronzi che determinarono, col loro voto fatale, in dieci anni, dal 1860 al 1870, circa un milione di morti in dieci anni, nel meridione d'Italia, ex Regno delle Due Sicilie.
Le opinioni dei giornali
Dopo il trattato del 24 Ottobre del 1860, i cinquantamila soldati transalpini, rimasti a presidiare, dopo Villafranca, la Lombardia, si affrettarono a lasciare la pianura padana per insediarsi nella Savoia e nella contea di Nizza. Gli eroi di Magenta e Solferino furono accolti con applausi in Savoia; parlavano la stessa lingua dei savoini, stanchi di pagare tasse e balzelli e di far guerre per l'ambizione dei tiranni che li governavano. A Nizza, invece, i soldati francesi furono fischiati e sbeffeggiati. A Nizza, da sempre italiana e di madrelingua italiana, da sempre mal digerivano i transalpini considerati stranieri. La popolazione ingiuriava Bonaparte III ed i Savoia che stavano per mercificarli. L'Opinione così ci descrive la concitazione di quei giorni:"...La situazione di Nizza diviene di giorno in giorno più sconfortante. Coloro che, fedeli al loro re, dovrebbero meritare vieppiù le simpatie della Francia, perchè la fedeltà é virtù che i governi non possono non apprezzare, sono esposti ad ingiurie". ( La Civiltà Cattolica, Serie IV, Vol.VI, Anno 1860,pag.235)
All’arrivo delle truppe francesi, la sera del 1° Aprile, vi furono zuffe a ripetizione nei pressi del Caffé del Commercio. Il Nizzardo del 2 Aprile N° 77 ci ragguaglia in modo più dettagliato su quegli avvenimenti:" Verso le undici uscì una pattuglia francese, la baionetta in canna, per far ritirare la popolazione che si era data convegno sulla piazza di San Domenico ...altre battaglie tra borghesi si sono succedute al Ponte Nuovo ed in altri punti della città, sicchè ora si può dire che la tranquillità è sparita da Nizza".La Gazzette de Nice del 3 Aprile ci informa che fu insultato e percosso un nizzardo che portava la coccarda tricolore italiana. Il Nizzardo ogni giorno ricordava ai traditori Cavour e Vittorio Emanuele II e al loro concittadino vigliacco e pusillanime Garibaldi il patto col quale la Contea di Nizza si era data al Piemonte:" I Nizzardi dopo la dedizione del 1388 a Casa Savoia stipularono nel 1391 ,il 19 di novembre,che il conte di Savoia non potrà mai alienare la città in favore di qualsiasi Principe,e se lo facesse,gli abitanti potrebbero resistere armata mano e scegliersi un altro Sovrano a loro piacimento,senza rendersi colpevoli di ribellione".(La Civiltà Cattolica,SerieIV,Vol.VI,p
ag 235)
Il giornale fu costretto a sospendere le pubblicazioni. Vive la France! Vive Cavour! Vive Garibaldi! Vive le Roi Vittorio! Libertè, Egalitè, Fraternitè!
Capitolo tratto dal libro di Antonio Ciano "i Cavour, Berlusconi e il massacro della democrazia" di prossima pubblicazione.
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Il giornale fu costretto a sospendere le pubblicazioni. Vive la France! Vive Cavour! Vive Garibaldi! Vive le Roi Vittorio! Libertè, Egalitè, Fraternitè!
Capitolo tratto dal libro di Antonio Ciano "i Cavour, Berlusconi e il massacro della democrazia" di prossima pubblicazione.
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