martedì 2 febbraio 2010

Nord-Sud, rapporto difficile: fortune e sfortune politiche



Giuseppe Corona




Uno strano destino accomuna le vicende politiche di uomini e movimenti, il loro maggiore successo nel Meridione si risolve in debacle al Nord e in conseguente rovina. E' capitato a uomini e possenti movimenti, Mussolini, il Pci, Craxi, sembra capitare all'avventura berlusconiana.
Mussolini sfondò al Sud quando, impugnando e facendo suo il mito della "nazione proletaria, cercò lo "spazio vitale" alla sovrappopolazione relativa del Meridione, alle braccia dei contadini poveri. Si diede all'avventura coloniale, credette di avere domato mafia e camorra, cercò terra da dare e non petrolio. Mal glie ne incorse, sanzioni e guerre insostenibili!
Il Pci, partito piemontese e sabaudo, centralista e burocratico, conquistò Napoli negli anni '70, sfondò nel Sud, ma, proprio allora, cominciarono il suo declino irreversibile al Nord e la sua rovina.
Craxi, milanese e garibaldino, si meridionalizzò, ebbe, in qualche regione del Sud, l'agognato sorpasso sul Pci, ma gli nacque sotto il naso, proprio allora, il movimento leghista, quanto di più antigaribaldino e antimeridionale potesse capitargli.
La storia si ripete con Berlusconi, avere fortuna al Sud gli toglie consensi al Nord. Nel Meridione la sua formazione politica entra in affanno e si divide. Rischia di perdere Sud e Nord? Da Palermo a Napoli non è un bel vedere! Perché tutto ciò? Basta osservare il celebrarsi, meno che in sordina, dell'Unità d'Italia, più che una celebrazione sembra un funerale!
Mussolini non trovò lo "spazio vitale", gli altri sfortunati caddero quando entrarono, in maniera cospicua, nel meccanismo assistenziale del meridionalismo della sinistra democristiana, che oggi cade con l'accoppiata Bassolino-De Mita.
Chi vince al Sud perde al Nord, quindi nel paese tutto. Il Sud è la tomba dei progetti politici più ambiziosi.
Nessuna via di uscita da questo "destino cinico e baro"?
Il debito pubblico, l'Euro forte, il patto di stabilità", la crisi mondiale, chiudono irrimediabilmente il rubinetto assistenziale, la cosa è in corso da tempo, più chiara affiorerà alla superficie. Su essa si sta per consumare la crisi del berlusconiano.
Si può riaprire uno "spazio vitale"? Al di là di una retorica insulsa sul Mediterraneo, sussiste e consiste una vera centralità del Mediterraneo, con l'apertura di uno sbocco reale?
Sì, la cosa è più che reale, ma possiamo affrontarla con il mito della "nazione proletaria", di chi espropria in vece di donare?
Abbiamo anche oggi una disoccupazione nascosta, ma non si tratta di braccia, anche di esse, ma, insieme, di un numero considerevole e strabocchevole di menti, diplomati e laureati. Non si parte dall'agricoltura ma dal punto più alto dello sviluppo: dai servizi avanzati, dalla ricerca e dall'innovazione. Può il Sud servire e innovare il Mediterraneo, chi ruota intorno ad esso?
Non andiamo, questa volta, a rubare terre ma a portare servizi e know-how, quanto serve a proporre sviluppo, ricchezza e riscatto.
La maledizione del Sud può essere esorcizzata e sconfitta, ma lo sa chi potrebbe, è disposto a fare quel che si deve fare, tappare le bocche fameliche di una classe dominante fallimentare e fallita? Non sembra, forse bisogna andare oltre, sperando di essere smentiti dai fatti!

Fonte: Denaro.it
.
Leggi tutto »


Giuseppe Corona




Uno strano destino accomuna le vicende politiche di uomini e movimenti, il loro maggiore successo nel Meridione si risolve in debacle al Nord e in conseguente rovina. E' capitato a uomini e possenti movimenti, Mussolini, il Pci, Craxi, sembra capitare all'avventura berlusconiana.
Mussolini sfondò al Sud quando, impugnando e facendo suo il mito della "nazione proletaria, cercò lo "spazio vitale" alla sovrappopolazione relativa del Meridione, alle braccia dei contadini poveri. Si diede all'avventura coloniale, credette di avere domato mafia e camorra, cercò terra da dare e non petrolio. Mal glie ne incorse, sanzioni e guerre insostenibili!
Il Pci, partito piemontese e sabaudo, centralista e burocratico, conquistò Napoli negli anni '70, sfondò nel Sud, ma, proprio allora, cominciarono il suo declino irreversibile al Nord e la sua rovina.
Craxi, milanese e garibaldino, si meridionalizzò, ebbe, in qualche regione del Sud, l'agognato sorpasso sul Pci, ma gli nacque sotto il naso, proprio allora, il movimento leghista, quanto di più antigaribaldino e antimeridionale potesse capitargli.
La storia si ripete con Berlusconi, avere fortuna al Sud gli toglie consensi al Nord. Nel Meridione la sua formazione politica entra in affanno e si divide. Rischia di perdere Sud e Nord? Da Palermo a Napoli non è un bel vedere! Perché tutto ciò? Basta osservare il celebrarsi, meno che in sordina, dell'Unità d'Italia, più che una celebrazione sembra un funerale!
Mussolini non trovò lo "spazio vitale", gli altri sfortunati caddero quando entrarono, in maniera cospicua, nel meccanismo assistenziale del meridionalismo della sinistra democristiana, che oggi cade con l'accoppiata Bassolino-De Mita.
Chi vince al Sud perde al Nord, quindi nel paese tutto. Il Sud è la tomba dei progetti politici più ambiziosi.
Nessuna via di uscita da questo "destino cinico e baro"?
Il debito pubblico, l'Euro forte, il patto di stabilità", la crisi mondiale, chiudono irrimediabilmente il rubinetto assistenziale, la cosa è in corso da tempo, più chiara affiorerà alla superficie. Su essa si sta per consumare la crisi del berlusconiano.
Si può riaprire uno "spazio vitale"? Al di là di una retorica insulsa sul Mediterraneo, sussiste e consiste una vera centralità del Mediterraneo, con l'apertura di uno sbocco reale?
Sì, la cosa è più che reale, ma possiamo affrontarla con il mito della "nazione proletaria", di chi espropria in vece di donare?
Abbiamo anche oggi una disoccupazione nascosta, ma non si tratta di braccia, anche di esse, ma, insieme, di un numero considerevole e strabocchevole di menti, diplomati e laureati. Non si parte dall'agricoltura ma dal punto più alto dello sviluppo: dai servizi avanzati, dalla ricerca e dall'innovazione. Può il Sud servire e innovare il Mediterraneo, chi ruota intorno ad esso?
Non andiamo, questa volta, a rubare terre ma a portare servizi e know-how, quanto serve a proporre sviluppo, ricchezza e riscatto.
La maledizione del Sud può essere esorcizzata e sconfitta, ma lo sa chi potrebbe, è disposto a fare quel che si deve fare, tappare le bocche fameliche di una classe dominante fallimentare e fallita? Non sembra, forse bisogna andare oltre, sperando di essere smentiti dai fatti!

Fonte: Denaro.it
.

Nessun commento:

 
[Privacy]
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India