domenica 31 gennaio 2010
Napoli città di cultura e musica RICORDIAMOLO A TUTTI
Continua da parte della televisione e dei media nazionali il gioco al massacro nei confronti della città di Napoli e della sua cultura. Fenomeni da baraccone sfilano in tv ergendosi a portavoce di una napoletanità chiassosa, volgare e degradata che nulla ha a vedere con la cultura pulita di una città che nel corso della storia ne è stata capitale europea. Di Napoli e della Campania oggi vengono solo proposti personaggi ridicoli ed improponibili passando per un esercito di artisti improvvisati, spopolano in tv con il beneplacito dei responsabili dei palinsesti. E agli occhi dell’Italia che produce, quella del luogo comune, Napoli rappresenta sempre di più la fucina del degrado dell’intera nazione. Il capro espiatorio che, dalla conquista sabauda (leggi Unità d’Italia ) in poi, ha sempre funzionato come pattumiera su cui depositare tutte le magagne di uno stato che da Trieste a Lampedusa non se la passa certo meglio.
Eppure, Napoli non è solo la città del malaffare, immondizia e rifiuti. La maggior parte dei cittadini soffre per la propria terra malata, ed ogni giorno si rimbocca le maniche per provare nel proprio piccolo a porre rimedio. Nell’immaginario colletivo, si associa spesso Napoli al mandolino, simbolo della tradizione musicale. Associazione che non fa una piega, ma che non può essere ricondotta al fenomeno neomelodico. Non va e non deve essere dimenticato che la musica leggera italiana è nata sotto il Vesuvio con la canzone napoletana, con componimenti scritti da illustri poeti come Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo, musicati da compositori di fama internazionale tra cui Gaetano Donizetti. Di tutto questo, l’Italia che canta forse non ne è a conoscenza. Non per ignoranza, ma perché la storia della musica napoletana non è mai stata approfondita come di dovere, né a Napoli, né altrove. Ai napoletani di buona volontà dunque il compito di promuovere e rivalutare una delle principali espressioni artistiche cittadine, di esportarla in tutto il mondo e di regalare il riscatto a una città che merita ben altra considerazione in ambito socio-culturale .
Per finire BASTA con queste trasmissioni che ridicolizzano NAPOLI.
La Scoop Travel come portavoce e promotrice della Corciera della Muisca Napoletana non smetterà mai di denuciare queste situazioni che rendono una pagliacciata agli occhi del mondo la musica napoletana e la Città.
Fonte:Scoop Travel
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Continua da parte della televisione e dei media nazionali il gioco al massacro nei confronti della città di Napoli e della sua cultura. Fenomeni da baraccone sfilano in tv ergendosi a portavoce di una napoletanità chiassosa, volgare e degradata che nulla ha a vedere con la cultura pulita di una città che nel corso della storia ne è stata capitale europea. Di Napoli e della Campania oggi vengono solo proposti personaggi ridicoli ed improponibili passando per un esercito di artisti improvvisati, spopolano in tv con il beneplacito dei responsabili dei palinsesti. E agli occhi dell’Italia che produce, quella del luogo comune, Napoli rappresenta sempre di più la fucina del degrado dell’intera nazione. Il capro espiatorio che, dalla conquista sabauda (leggi Unità d’Italia ) in poi, ha sempre funzionato come pattumiera su cui depositare tutte le magagne di uno stato che da Trieste a Lampedusa non se la passa certo meglio.
Eppure, Napoli non è solo la città del malaffare, immondizia e rifiuti. La maggior parte dei cittadini soffre per la propria terra malata, ed ogni giorno si rimbocca le maniche per provare nel proprio piccolo a porre rimedio. Nell’immaginario colletivo, si associa spesso Napoli al mandolino, simbolo della tradizione musicale. Associazione che non fa una piega, ma che non può essere ricondotta al fenomeno neomelodico. Non va e non deve essere dimenticato che la musica leggera italiana è nata sotto il Vesuvio con la canzone napoletana, con componimenti scritti da illustri poeti come Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo, musicati da compositori di fama internazionale tra cui Gaetano Donizetti. Di tutto questo, l’Italia che canta forse non ne è a conoscenza. Non per ignoranza, ma perché la storia della musica napoletana non è mai stata approfondita come di dovere, né a Napoli, né altrove. Ai napoletani di buona volontà dunque il compito di promuovere e rivalutare una delle principali espressioni artistiche cittadine, di esportarla in tutto il mondo e di regalare il riscatto a una città che merita ben altra considerazione in ambito socio-culturale .
Per finire BASTA con queste trasmissioni che ridicolizzano NAPOLI.
La Scoop Travel come portavoce e promotrice della Corciera della Muisca Napoletana non smetterà mai di denuciare queste situazioni che rendono una pagliacciata agli occhi del mondo la musica napoletana e la Città.
Fonte:Scoop Travel
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