di Giuseppe Alberto Falci
In questi giorni è stata inaugurata la linea ferroviaria ad alta capacità tra Napoli e Torino. L’Italia è più vicina, afferma l’efficace slogan pubblicitario. Ma il territorio italiano non è omogeneo – come si vuol far credere – e se si guarda attentamente dietro agli slogan si scopre che la folle spesa sostenuta da tutti noi -51 mila miliardi di euro in sedici anni certificati dalla Corte dei Conti- è servita per squilibrare ulteriormente il Sistema Italia. La vittoria della destra nel 2008 - determinata dall’exploit della Lega al Nord - non ha fatto altro che accentuare questo fenomeno. E’ di questi giorni la notizia che il Governo Nazionale darà alla Sicilia solo le briciole dei fondi appena assegnati alle regioni per far fronte all’emergenza abitativa e avviare la costruzione di alloggi popolari “per garantire su tutto il territorio del Paese i livelli minimi essenziali per lo sviluppo della persona umana”.
Il Decreto di Ripartizione dei Fondi per l’emergenza abitativa, firmato dal Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, prevede lo stanziamento di 200milioni di euro – per la cronaca si ricorda che il Governo Prodi stanziò 543 milioni di euro. Risorse che sono state in larga parte dirottate al Nord, rispetto ad una prima programmazione - fatta dal Governo Berlusconi - che prevedeva la Sicilia fra le aree più sostenute con 15 milioni di euro. Alla terra del 61 a zero del 2001 ( riferito alle elezioni politiche), del presidente del Senato Renato Schifani, del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, sono andati appena 2.2 milioni di euro, la metà della sola Provincia di Trento. Bè, considerando che in Sicilia ci sono 60mila famiglie in lista d’attesa per un alloggio popolare e a Trento 3 mila, si direbbe “due pesi e due misure”.
Osservando la ripartizione dei fondi, si evince che l’unica ad essere svantaggiata risulta essere la Sicilia. Al Veneto sono andati 20 milioni, per costruire 249 case. Alla Lombardia 42milioni di euro per 817 alloggi, con 22mila familgie in lista d’attesa, al Piemonte 16 milioni di euro per 1638 alloggi. Alla Calabria solo 219mila euro. Tra le Regioni del Sud, l’unica ad avere ricevuto uno stanziamento paragonabile a quello delle Regioni del Nord è la Campania: 17 milioni di euro.
Nelle diverse competizioni elettorali degli ultimi dieci anni, la Sicilia e i siciliani hanno sempre dato una spinta propulsiva alle vittorie del centrodestra in ambito nazionale e regionale. Si ricordano percentuali pari a più del 30% dei cittadini siciliani, ottenute prima da Forza Italia ed Alleanza Nazionale, adesso dal Pdl. E’ lecito affermare che ci si aspettava un trattamento diverso da chi ha ricevuto tanto e ha stanziato poco. O, tutto ciò è la conseguenza della nascita del Lombardo – ter e del ruolo predominante della Lega all’interno della coalizione?
Sarebbe indicativo correggere lo slogan in:”Le due Italie si allontanano”.
In questi giorni è stata inaugurata la linea ferroviaria ad alta capacità tra Napoli e Torino. L’Italia è più vicina, afferma l’efficace slogan pubblicitario. Ma il territorio italiano non è omogeneo – come si vuol far credere – e se si guarda attentamente dietro agli slogan si scopre che la folle spesa sostenuta da tutti noi -51 mila miliardi di euro in sedici anni certificati dalla Corte dei Conti- è servita per squilibrare ulteriormente il Sistema Italia. La vittoria della destra nel 2008 - determinata dall’exploit della Lega al Nord - non ha fatto altro che accentuare questo fenomeno. E’ di questi giorni la notizia che il Governo Nazionale darà alla Sicilia solo le briciole dei fondi appena assegnati alle regioni per far fronte all’emergenza abitativa e avviare la costruzione di alloggi popolari “per garantire su tutto il territorio del Paese i livelli minimi essenziali per lo sviluppo della persona umana”.
Il Decreto di Ripartizione dei Fondi per l’emergenza abitativa, firmato dal Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, prevede lo stanziamento di 200milioni di euro – per la cronaca si ricorda che il Governo Prodi stanziò 543 milioni di euro. Risorse che sono state in larga parte dirottate al Nord, rispetto ad una prima programmazione - fatta dal Governo Berlusconi - che prevedeva la Sicilia fra le aree più sostenute con 15 milioni di euro. Alla terra del 61 a zero del 2001 ( riferito alle elezioni politiche), del presidente del Senato Renato Schifani, del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, sono andati appena 2.2 milioni di euro, la metà della sola Provincia di Trento. Bè, considerando che in Sicilia ci sono 60mila famiglie in lista d’attesa per un alloggio popolare e a Trento 3 mila, si direbbe “due pesi e due misure”.
Osservando la ripartizione dei fondi, si evince che l’unica ad essere svantaggiata risulta essere la Sicilia. Al Veneto sono andati 20 milioni, per costruire 249 case. Alla Lombardia 42milioni di euro per 817 alloggi, con 22mila familgie in lista d’attesa, al Piemonte 16 milioni di euro per 1638 alloggi. Alla Calabria solo 219mila euro. Tra le Regioni del Sud, l’unica ad avere ricevuto uno stanziamento paragonabile a quello delle Regioni del Nord è la Campania: 17 milioni di euro.
Nelle diverse competizioni elettorali degli ultimi dieci anni, la Sicilia e i siciliani hanno sempre dato una spinta propulsiva alle vittorie del centrodestra in ambito nazionale e regionale. Si ricordano percentuali pari a più del 30% dei cittadini siciliani, ottenute prima da Forza Italia ed Alleanza Nazionale, adesso dal Pdl. E’ lecito affermare che ci si aspettava un trattamento diverso da chi ha ricevuto tanto e ha stanziato poco. O, tutto ciò è la conseguenza della nascita del Lombardo – ter e del ruolo predominante della Lega all’interno della coalizione?
Sarebbe indicativo correggere lo slogan in:”Le due Italie si allontanano”.
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