SABATO 28 NOVEMBRE A CASERTA
SI È RESPIRATA VERA ARIA DI CASA
C’era commozione, soddisfazione, gioia ed orgoglio nei volti e negli occhi della Gente quando attraversavamo le strade del centro storico di Caserta.
Quelle Bandiere, le nostre Bandiere portate con orgoglio dagli Alfieri dei tre Reparti in Divisa venivano guardate con rispetto, come quando si guarda un’immagine sacra.
Molti seguivano la sfilata anche camminando di lato, alle spalle della folla assiepata ai lati del lungo percorso, altri ancora seguivano dietro l’ultimo soldato come in una processione. Dai negozi, aperti ed illuminati come per le grandi occasioni, al nostro passaggio uscivano clienti e titolari agitando e battendo le mani, salutando con affetto come quando si incontra un vecchio amico, una persona cara. Dai balconi spuntavano prepotenti qua e là le nostre Bandiere, incredibilmente tante, chissà da quanto tempo conservate per l’occasione giusta. E poi le coperte belle ed i lenzuoli bianchi, come si faceva prima del 1860, a simboleggiare la candita Bandiera Dinastica della nostra Patria.
La Banda Musicale di Caserta, in tenuta storica, seguiva i drappelli ed intonava di tanto in tanto l'Inno al Re in un modo magistrale, sicuramente il più bello e solenne ascoltato finora, e ciò grazie ad una "ritrovata" partitura del 1857 ed ad un passionale impegno di ogni musicante.
Abbiamo ricevuto un abbraccio immenso ed affettuoso di una Caserta “nuova” che, sinceramente, appena conoscevamo: dal più umile al più illustre abitante di questa magnifica città, ci sono giunte indimenticabili attestazioni di affetto e di gioia, ma anche di gratitudine e di soddisfazione.
Ma la cosa che ci ha colpito più di ogni gesto di approvazione è stato quando, nei toccanti momenti celebrativi, al grido di “Viva ò Rre!”, lanciato potente dai Reparti Borbonici, rispondeva in coro l’intera popolazione presente e, incredibilmente, i giovani, i tanti giovani. Momenti intensi che ci hanno fatto provare quei sentimenti di orgoglio e di appartenenza fino a quel momento raramente sentiti.
Poi tutti alla Reggia dove 2000, forse 4000 persone o chissà quante potrà mai contenere tutto l’immenso spazio antistante la porta principale di accesso, ci attendevano in silenzio per il “Cambio della Guardia”, animato dai Soldati del XIII Lucania, e per il colpo di cannone poi sparato dagli Uomini del nostro “Real Marina”.
Minuti struggenti, intensi accompagnati da applausi e da grida festose, da boati da stadio della gente presente. La nostra Gente.
Grande l’emozione negli occhi dei guardiani ed addetti della Reggia quando siamo entrati con tamburi e bandiera varcando quella storica soglia. Ci osservavano con reverenza mentre ci spalancavano le porte ed i cancelli per "consegnarci" quella meraviglia delle meraviglie, dove le nostre divise, quasi per miracolo, si innestavano perfettamente come una rara cornice su un quadro prezioso e stupendo.
Tutto il resto, poi, è cronaca delle più esaltanti per un sito che meritava tutto questo e che, sicuramente, merita molto di più. Cronache che lasciamo agli addetti, alla stampa, alle televisioni. A noi interessava solo trasmettere un messaggio immediato e reale e registrare le emozioni nostre e della nostra Gente.
L’obiettivo che si prefiggevano gli organizzatori, di richiamare l’attenzione nazionale ed internazionale su questa meravigliosa Reggia e sulla sua vera storia, sicuramente è stato ampiamente raggiunto. Lo hanno dimostrato le centinaia di tv e testate giornalistiche nazionali ed estere presenti, provenienti persino dal Giappone, i centinaia di tour operator ed di imprenditori del turismo e la immensa folla di personalità che, purtroppo, unitamente a molta gente comune è rimasta fuori dai cancelli della Reggia.
Il nostro plauso va al primo e caparbio progettista dell’evento, il Delegato casertano del Movimento Neoborbonico, il compatriota Pompeo De Chiara, quindi all’assessore del Comune di Caserta, Antonio Ciontoli a cui va il merito di aver creduto e voluto fortemente l’iniziativa e, quindi, al Presidente dell’E.P.T., alla Provincia di Caserta ed alla Sopraintendenza alla Reggia.
Naturalmente il nostro grazie va anche a tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte con umiltà, con competenza, con caparbietà per la buona riuscita di un evento molto importante che, tra l'altro, ha consentito alla nostra Gente di sentirsi orgogliosa e partecipe di una storia grandiosa per troppo tempo vilipesa e negata.
Cap. Alessandro Romano
Estratto dal IL MATTINO del 29 novembre 2009
(segue)
Estratto dal CORRIERE DI CASERTA del 29 novembre 2009
Rete di Informazione
del Regno delle Due Sicilie
Notiziario Telematico - 30 Novembre 2009
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