Ricevo e posto:
Di Guglielmo Di Grezia
Una giornata di novembre come tante, il lavoro, gli impegni familiari, giornata coperta e freddo cane, pensando alla grande truffa che ci hanno propinato con l’allarme influenza A “vattelappesca”. Pensi tra te e te: "che giornata schifosa!" Poi la sera come sempre gli allenamenti di judo, unico sfogo sano della giornata. Uscito di palestra ti senti un po’ sollevato e pensi che almeno per oggi sia finita… almeno speri.
Rientri, accendi il PC, vai su facebook e ti trovi “Alleanza per il Sud”, “Il Sud siamo noi”. Incuriosito vado a vedere, e chi ti ritrovo?
Loro, sempre loro, “i compagni di merende”, l’organigramma del neo-pseudo-partito è formato da tutti i luogotenenti della maschera di picaresca sofferenza.
Lui, consigliere (e certo che di buoni consigli ne propina a tutti, soprattutto quando questi combaciano con i propri interessi, cioè sempre). Gli intenti sono generici e condivisibili come al solito, anzi, dirò di piú, nel 2007 proprio la maschera alla fondazione del Partito del Sud, alla dichiarazione degli stessi intenti, sdegnato dichiarò che non gli interessava la politica e di voler fare solo cultura (questo probabilmente perché non poteva fare il caporione come è solito), salvo dopo poco tempo, (s)vendersi anima e corpo (lascio libera l’immaginazione) all’M.P.A.
Ora propongono a tutti i meridionalisti di ritrovarsi a Pizzo Calabro per fare cosa ancora non si capisce bene. Certo il posto si presta, per motivi storici, a tutto ed al contrario di tutto (pensate al parco del decennio francese). Sinceramente bisognerebbe andare ad indagare nell’infanzia di questo personaggio, poiché certe tare solo da lí possono scaturire.
Sicuramente deve aver avuto infanzia complicata, altrimenti non si spiega come mai vuol essere l’accentratore di tutte le attenzioni. Infatti si va dal voler comandare e manovrare tutto e tutti al farsi compatire per pseudo malattie terminali. Tra l’altro il picaro usa chiunque può fargli comodo, dopodiché è sempre pronto a bruciarlo per un minimo tornaconto. Tra le sue schiere, si trova di tutto, anche perché il fine è sempre il solito: Franza o Spagna purché se magna.
Piú di una volta ho sentito da parte sua e dei suoi compari, che loro rappresentano una nazione, quindi, ergo, che si sentono rappresentanti di tutti, legittimisti, meridionalisti, partiti del Sud e pseudo tali, leghe per il sud e meridionali, movimenti, gente, preti, cani, gatti, puttane e porci, siamo tutti rappresentati da lui. Già qui c’è da preoccuparsi, perché se certi figuri si sentono nostri rappresentanti, non oso pensare cosa può accaderci. Ora poi sento ripetere (sempre da parte loro ) che bisogna mettere l’acredine da parte.
Sai che bello sarebbe per questi signori poter sguazzare a loro piacimento, ci troveremmo tutti venduti per il solo ideale che questi (il picaro) conosce: Il suo bene o meglio interesse. Di questo ne abbiamo avuto ampio esempio in passato, e non possiamo rischiare che accada ancora.
Sulla correttezza dell’individuo non mi dilungo oltre, chi ci ha avuto a che fare sa di cosa parlo.
Mentre ragiono di questo, mi capita tra le mani (sempre su facebook) un trafiletto che dice (testuali parole): “NOI Meridionalisti, riteniamo la QUESTIONE MERIDIONALE una fantasticheria nata e voluta per mano di tanti nostri conterranei abituati a piangersi addosso, con buona pace della Famiglia Fortunato. Invece di proporci, semmai, usando le stesse "armi" dell’avversario, abbiamo solo fatto il gioco dei potentati di turno (spesso dal valore men del niente), facendo fallire quelle occasioni utili ai nostri territori.”
Già qui ci sarebbe da dire, ma non è tutto, si continua: “Al nord hanno capito l’incapacità di aggregazione per noi al SUD. Poi quando vedono e leggono, che i temi proposti sono sempre quelli antiquati, triti e ritriti senza futuro, se la ridono e si chiedono perché mai dovrebbero cedere? Faremmo lo stesso anche noi. Allora mettiamo da parte inutili revisionismi storici, che dovranno servire sí a margine della propaganda politica per dare un senso a qualcuno; ma permetteteci, in questo momento bisogna essere pragmatici cercando di raggiungere un minimo di risultato credibile (per noi stessi) altrimenti non si andrà da nessuna parte. Borbonate varie lasciamole ad altri momenti, noi riteniamo che il MEZZOGIORNO debba rialzare la testa fin dagli albori e non fermarsi all’ultimo periodo, che voi citate (seppur nobile), ma negli ultimi 150, permetteteci, ci sono stati anche altri momenti importanti e piú dignitosi di quello gestito da quattro nobili viziati.”
Penso che sia tutto uno scherzo ma il finale è quello piú inquietante: “Il RISCATTO è partito con un nuovo progetto IO SUD-INSORGENZA MERIDIONALE, cartello di "Movimenti", dove per partecipare, è necessario deporre momentaneamente le proprie idee di nicchia o meno. Siamo tanti (ahinoi! sulla carta), da far invidia ai movimenti di libertà sparsi nel mondo, ma siamo capaci di far ridere tutti per la nostra inefficienza. Per VINCERE bisogna avere la mente sgombra.”
Quindi il riscatto è partito da Poli Bortone! Volendo capire chi è Adriana Poli Bortone, vado su Wikipedia e cliccato il suo nome mi risulta: ”Nel giugno 2008 Adriana Poli Bortone è stata rinviata a giudizio, insieme al sindaco di Lecce Paolo Perrone (anche lui del Popolo della Libertà) ed ad altre otto persone, con l’accusa di abuso d’ufficio. Le indagini riguardano l’inchiesta su presunti intrecci tra mafia e politica a Lecce. Secondo le accuse, nel 2002 Poli Bortone e Paolo Perrone (all’epoca rispettivamente sindaco e vicesindaco di Lecce), affidarono in via diretta una serie di lavori pubblici ad una cooperativa legata alla Sacra corona unita.”
“Il 27 settembre 2009 Adriana Poli Bortone risulta coinvolta in un’altra inchiesta: è infatti indagata per rivelazione di segreti d’ufficio e di tentato abuso d’ufficio. In base alle accuse Poli Bortone avrebbe anticipato notizie sul piano urbanistico riservate sui terreni al marito e ai rappresentanti di una società lussemburghese interessata all’acquisto di un’area agricola.”
Ecco i salvatori di questa povera e scassata Patria che fra malandrini guitti di mestiere e malandrini di fatto, l’unica possibilità che ha è rifarsi proprio a quei Borbone o meglio partire da quei Borbone (che non erano poi cosí viziati come scrive il proclamatore di verità sopra riportate, se solo avesse il buon gusto di leggere qualche biografia degli interessati e non solo sentire le chiacchiere da comare che la propaganda sabauda ha messo ad arte in giro) per prendere da esempio per il futuro di essa, del Popolo che a essa fa capo e mi permetto di dire per la cultura che dovrebbe rappresentare.
A questo punto, non mi rimane che andare a letto, con l’inquietante pensiero che al peggio non c’è mai fine.
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