martedì 3 novembre 2009
Chi per Dio combatte e muore in eterno non morrà
Il 3 novembre 1867 con la vittoria pontificia a Mentana, alle porte di Roma, terminava la campagna militare dell’Agro romano tra l’esercito di Pio IX e le bande garibaldine.
L’esercito pontificio era composto da circa 15.000 giovani provenienti dall’intero orbe cattolico per difendere la Santa Sede dall’aggressione armata orchestrata dalla setta massonica. Nella campagna militare del 1867 il gen. Hermann Kanzler, del Baden-Wurttemberg (1822-1888), Pro-Ministro alle Armi dal 1865 al 1870, divenne comandante in campo delle truppe pontificie.
Durante l’intera campagna l’esercito pontificio riportò continue vittorie contro i garibaldini. Le bande rivoluzionarie ebbero la meglio solo a Monterotondo: dopo la vittoria si abbandonarono a saccheggi, furti sacrileghi, atti di violenza verso il clero e la popolazione.
L’esito della battaglia finale determinò una precipitosa fuga da parte di Garibaldi, che dimenticò l’impegnativo programma di “o Roma o morte”, proclamato a Firenze solamente dodici giorni prima. Helena Blavatsky, fondatrice della società teosofica, affermò di aver preso parte alla battaglia di Mentana a fianco di Garibaldi.
Mentre i soldati del Papa-Re combattevano e morivano con onore sui campi di battaglia, il 22 ottobre un vile attentato terroristico distrusse la caserma Serristori, in Borgo a Roma: morirono 23 giovani della banda musicale degli zuavi e quattro civili, tra cui una madre col suo bambino.
La vittoria di Mentana suscitò un grande entusiasmo a Roma, dove le truppe furono accolte trionfalmente. Il cardinale romagnolo Randi, con le armi tolte ai garibaldini a Mentana e Monterotondo, realizzò un trofeo con la scritta: non praevalebunt.
Pio IX fece erigere al centro del Pincetto Vecchio, nel cimitero del Verano di Roma, un monumento in onore dei caduti papalini, con l’elenco di tutti i nomi: li abbiamo trascritti e li presentiamo ai lettori (alcune lettere del monumento sono quasi illeggibili, per cui ci scusiamo per eventuali errori).
Purtroppo al Verano il monumento ai caduti pontifici, la tomba del gen. Kanzler e le tombe di alcuni zuavi, che vollero essere sepolti a Roma, si trovano in uno stato di vergognoso abbandono: coloro che dal 1958 occupano la Sede Apostolica evidentemente non sono interessati agli eroi che si immolarono per difendere il Papato.
La storiografia risorgimentale, per non ammettere il valore dei pontifici, etichettati come dei vili mercenari, insiste sul falso storico di attribuire la vittoria all’intervento dell’esercito francese (con la pretestuosa azione dei fucili chasepots). Brucia ancora il fatto che il 3 novembre 1867 a Mentana la più bella gioventù cattolica abbia sconfitto il massone Garibaldi, ritardando così di tre anni l’invasione di Roma. Viva il Papa Re!
Elenco degli ufficiali e soldati pontifici (settembre-novembre 1867) caduti per la Santa Romana Chiesa:
BAGNOREA
Pieter Nicolaas Heykamp, olandese
FARNESE
Emmanuel Dufour, francese
MONTELIBRETTI
Arthur Guillemin, francese
Urbain De Quelen, francese
Augustin De La Lande, francese
Alfred Collingridge, britannico
Hubert Mercier, belga
Odouard de Roeck, belga
Gotfried van Ravenstijn, olandese
Francois Martinaggi francese
Pieter Jong, olandese
Franciscus van Den Boom, olandese
Johannes Crone, olandese
Leopold De Coesters, belga
Antonius Bongenaars, olandese
Domenico Giaria, italiano
Antonius Otven, olandese
Hendrik Scholten, olandese
NEROLA
Joseph Tremeur,francese
Francois Ladaviere, francese
Henri Mael, francese
Louis Vallee, francese
VITERBO
Antonio Quadretta, italiano
RIETI
Domenico Massei,, italiano
Giacomo Scharama, italiano
Johannes Sthaele, svizzero
Jean Dupovy La Mothe, francese
Adolf Zecker, svizzero
ROMA (compresi i caduti di Monterotondo, di Mentana e le vittime dell’attentato terroristico alla caserma Serristori)
Ginesio Coppi, italiano
Francesco Carrara, italiano
Luigi Sandri, italiano
Telosforo Proietti, italiano
Francesco Antico, italiano
Annibale Reale, italiano
Aristide Cadennec, francese
Alessandro Iacoppini, italiano
Achille Burli, italiano
Pedro Rius De Torralda, spagnolo
Henri De Foulcault, francese
Adeodat De Fournel, francese
Antoine Huygen, francese
Alexie Desbordes, francese
Louis Carrey, francese
Emilie Claude, francese
Giacomo Foggi, italiano
Cesare Desideri, italiano
Pietro Mancini, italiano
Frederic De Dietfutr, francese
Andrea Portanova, italiano
Domenico Tartavini, italiano
Fortunato Chiusaroli, italiano
Oreste Soldati, italiano
Luigi Fulmini, italiano
Carmelo Carletti, italiano
Giuseppe Cerasani, italiano
Victor Vichot, francese
Jean Devorcek, francese
Anton Partel, tirolese
Odoard Larroque, francese
Francese Mirando, italiano
Michelangelo Mancini, italiano
Charles D’Alcantara, belga
Julie Henquenet, francese
Maturin Guillermic, francese
Giuliano Watts Russel, britannico
Hendrik van Den Dungen, olandese
Edmondo Lalande, francese
Augustin Guilmin, belga
Hendrik Roemer, olandese
Johannes Maes, belga
Everard Heyman, olandese
Ernest Haburg, tedesco
Johannes Saver, tedesco
Johannes Zanduliet, olandese
Ives Zaffrenon, francese
Jacob Melckert, olandese
Elie Chevalier, francese
Walraad Derp, belga
Cornelis Pronck, olandese
Placidus Meyemberg, tedesco
Johannes Leton, francese
Johannes Vetzel, tedesco
Pierre Tabarnel, francese
Henri Matthys, francese
Rudolf Devorscek, boemo
Emilie Ladermier, svizzero
Franz Grabitzer, tedesco
Wilhelm Franckle, tedesco
Anton Albrick, tirolese
Joseph Schmidt, svizzero
Konrad Scheup, svizzero
Jacob Kramer, svizzero
David Bonnavaux, svizzero
Pius Rehm, tedesco
Ludwig Rhein,tedesco
Georg Vehlein, tedesco
Pierre Fougeres, francese
Jean Binchet, francese
Ludovique Mentre, francese
Oswald Steibli, francese
Fonte:Centro Studi Federici
.
Il 3 novembre 1867 con la vittoria pontificia a Mentana, alle porte di Roma, terminava la campagna militare dell’Agro romano tra l’esercito di Pio IX e le bande garibaldine.
L’esercito pontificio era composto da circa 15.000 giovani provenienti dall’intero orbe cattolico per difendere la Santa Sede dall’aggressione armata orchestrata dalla setta massonica. Nella campagna militare del 1867 il gen. Hermann Kanzler, del Baden-Wurttemberg (1822-1888), Pro-Ministro alle Armi dal 1865 al 1870, divenne comandante in campo delle truppe pontificie.
Durante l’intera campagna l’esercito pontificio riportò continue vittorie contro i garibaldini. Le bande rivoluzionarie ebbero la meglio solo a Monterotondo: dopo la vittoria si abbandonarono a saccheggi, furti sacrileghi, atti di violenza verso il clero e la popolazione.
L’esito della battaglia finale determinò una precipitosa fuga da parte di Garibaldi, che dimenticò l’impegnativo programma di “o Roma o morte”, proclamato a Firenze solamente dodici giorni prima. Helena Blavatsky, fondatrice della società teosofica, affermò di aver preso parte alla battaglia di Mentana a fianco di Garibaldi.
Mentre i soldati del Papa-Re combattevano e morivano con onore sui campi di battaglia, il 22 ottobre un vile attentato terroristico distrusse la caserma Serristori, in Borgo a Roma: morirono 23 giovani della banda musicale degli zuavi e quattro civili, tra cui una madre col suo bambino.
La vittoria di Mentana suscitò un grande entusiasmo a Roma, dove le truppe furono accolte trionfalmente. Il cardinale romagnolo Randi, con le armi tolte ai garibaldini a Mentana e Monterotondo, realizzò un trofeo con la scritta: non praevalebunt.
Pio IX fece erigere al centro del Pincetto Vecchio, nel cimitero del Verano di Roma, un monumento in onore dei caduti papalini, con l’elenco di tutti i nomi: li abbiamo trascritti e li presentiamo ai lettori (alcune lettere del monumento sono quasi illeggibili, per cui ci scusiamo per eventuali errori).
Purtroppo al Verano il monumento ai caduti pontifici, la tomba del gen. Kanzler e le tombe di alcuni zuavi, che vollero essere sepolti a Roma, si trovano in uno stato di vergognoso abbandono: coloro che dal 1958 occupano la Sede Apostolica evidentemente non sono interessati agli eroi che si immolarono per difendere il Papato.
La storiografia risorgimentale, per non ammettere il valore dei pontifici, etichettati come dei vili mercenari, insiste sul falso storico di attribuire la vittoria all’intervento dell’esercito francese (con la pretestuosa azione dei fucili chasepots). Brucia ancora il fatto che il 3 novembre 1867 a Mentana la più bella gioventù cattolica abbia sconfitto il massone Garibaldi, ritardando così di tre anni l’invasione di Roma. Viva il Papa Re!
Elenco degli ufficiali e soldati pontifici (settembre-novembre 1867) caduti per la Santa Romana Chiesa:
BAGNOREA
Pieter Nicolaas Heykamp, olandese
FARNESE
Emmanuel Dufour, francese
MONTELIBRETTI
Arthur Guillemin, francese
Urbain De Quelen, francese
Augustin De La Lande, francese
Alfred Collingridge, britannico
Hubert Mercier, belga
Odouard de Roeck, belga
Gotfried van Ravenstijn, olandese
Francois Martinaggi francese
Pieter Jong, olandese
Franciscus van Den Boom, olandese
Johannes Crone, olandese
Leopold De Coesters, belga
Antonius Bongenaars, olandese
Domenico Giaria, italiano
Antonius Otven, olandese
Hendrik Scholten, olandese
NEROLA
Joseph Tremeur,francese
Francois Ladaviere, francese
Henri Mael, francese
Louis Vallee, francese
VITERBO
Antonio Quadretta, italiano
RIETI
Domenico Massei,, italiano
Giacomo Scharama, italiano
Johannes Sthaele, svizzero
Jean Dupovy La Mothe, francese
Adolf Zecker, svizzero
ROMA (compresi i caduti di Monterotondo, di Mentana e le vittime dell’attentato terroristico alla caserma Serristori)
Ginesio Coppi, italiano
Francesco Carrara, italiano
Luigi Sandri, italiano
Telosforo Proietti, italiano
Francesco Antico, italiano
Annibale Reale, italiano
Aristide Cadennec, francese
Alessandro Iacoppini, italiano
Achille Burli, italiano
Pedro Rius De Torralda, spagnolo
Henri De Foulcault, francese
Adeodat De Fournel, francese
Antoine Huygen, francese
Alexie Desbordes, francese
Louis Carrey, francese
Emilie Claude, francese
Giacomo Foggi, italiano
Cesare Desideri, italiano
Pietro Mancini, italiano
Frederic De Dietfutr, francese
Andrea Portanova, italiano
Domenico Tartavini, italiano
Fortunato Chiusaroli, italiano
Oreste Soldati, italiano
Luigi Fulmini, italiano
Carmelo Carletti, italiano
Giuseppe Cerasani, italiano
Victor Vichot, francese
Jean Devorcek, francese
Anton Partel, tirolese
Odoard Larroque, francese
Francese Mirando, italiano
Michelangelo Mancini, italiano
Charles D’Alcantara, belga
Julie Henquenet, francese
Maturin Guillermic, francese
Giuliano Watts Russel, britannico
Hendrik van Den Dungen, olandese
Edmondo Lalande, francese
Augustin Guilmin, belga
Hendrik Roemer, olandese
Johannes Maes, belga
Everard Heyman, olandese
Ernest Haburg, tedesco
Johannes Saver, tedesco
Johannes Zanduliet, olandese
Ives Zaffrenon, francese
Jacob Melckert, olandese
Elie Chevalier, francese
Walraad Derp, belga
Cornelis Pronck, olandese
Placidus Meyemberg, tedesco
Johannes Leton, francese
Johannes Vetzel, tedesco
Pierre Tabarnel, francese
Henri Matthys, francese
Rudolf Devorscek, boemo
Emilie Ladermier, svizzero
Franz Grabitzer, tedesco
Wilhelm Franckle, tedesco
Anton Albrick, tirolese
Joseph Schmidt, svizzero
Konrad Scheup, svizzero
Jacob Kramer, svizzero
David Bonnavaux, svizzero
Pius Rehm, tedesco
Ludwig Rhein,tedesco
Georg Vehlein, tedesco
Pierre Fougeres, francese
Jean Binchet, francese
Ludovique Mentre, francese
Oswald Steibli, francese
Fonte:Centro Studi Federici
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