venerdì 23 ottobre 2009

Vico Equense la scuola fa posto alla beauty farm



di Massimiliano Amato


Sbigottito e dispiaciuto» – testuale – perché molti suoi amministrati «devono andare a Sorrento per curare il fisico», Gennaro Cinque, sindaco Pdl di Vico Equense, ha pensato di accorrere in loro soccorso. Basta, dunque, ai penosi e defatiganti pellegrinaggi lungo i tornanti della Penisola sorrentina: i massaggi, il bagno turco e i trattamenti viso-corpo i cittadini di Vico li faranno in casa. Più precisamente nella frazione Montechiaro, terrazza a 600 metri sul livello del mare, dove oltretutto potranno anche ritemprare la vista (e lo spirito) beneficiando delle suggestioni del paesaggio. Basterannounproject financing e l’intraprendenza un po’ rapace di un pool di imprenditori privati, e il gioco sarà fatto. Peccato che per consentire ai vichesi di eliminare quelle odiose trasferte a Sorrento sia stata chiusa una scuola elementare. E peccato sempre che il sacrificio si stia traducendo, per circa 70 bambini, in una miniodissea quotidiana. Forse, per comprendere meglio gli stravolgimenti di senso in corso nell’Italia berlusconiana, la storia che raccontano un gruppo di mamme delle frazioni di Montechiaro e Tacciano è molto più utile di mille analisi. «La vicenda – riepiloga una di esse, Rosa Cannavale – parte nel mese di aprile quando, con una delibera di giunta, l’amministrazione dà il via libera ad una mega operazione immobiliare sui suoli occupati da due plessi scolastici, 120 alunni in tutto. La delibera passa quasi inosservata per un po’ di mesi. Torna d’attualità alla riapertura delle scuole. È allora che apprendiamo che Ticciano e Montechiaro hanno perso le loro aule». Ai genitori non rimane altra scelta che trasferire i figli in un appartamento del centro di Vico che ospita le elementari, lontano una decina di chilometri dalle due frazioni. «Per inciso – informa Pasquale Cardone, capogruppo Pd in consiglio – l’appartamento, di proprietà della Curia, ha problemi di stabilità: all’inizio di ottobre è stato chiuso due giorni, ha poi riaperto con un’ordinanza sindacale».

La salute prima di tutto. Se nelle ex elementari di Montechiaro i vichesi potranno distendere corpo e spirito in una beauty farm, in quelle di Ticciano potranno riposarsi dopo una sgambata in bicicletta: le aule diventeranno – grazie all’intervento dei soliti privati – un «punto di sosta e ristoro» per gli amanti della mountain bike, visto che lì vicino il Comune ha attrezzato una pista ciclabile. Nella sede del Comitato costituitosi dopola chiusura deidue plessi si studiano le contromisure: «Per due volte il Tar ci ha dato ragione, ordinando la revoca della delibera, e mai Cinque ha dato esecutività alle pronunce. Anzi, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, cambiando le carte in tavola.Hamotivato il suo appello richiamando il problema della sicurezza. Intanto, i nostri bambini devono farsi quasi 10 chilometri al giorno, lungo strade prive di parapetti ». Il Consiglio di Stato ha sospeso le sentenze del Tar, ma non si è espresso nel merito. Cinque, dal canto suo, fa sapere che andrà avanti. D’altronde,comesi dice?Mens sana in corpore sano...

Fonte:L'Unità
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di Massimiliano Amato


Sbigottito e dispiaciuto» – testuale – perché molti suoi amministrati «devono andare a Sorrento per curare il fisico», Gennaro Cinque, sindaco Pdl di Vico Equense, ha pensato di accorrere in loro soccorso. Basta, dunque, ai penosi e defatiganti pellegrinaggi lungo i tornanti della Penisola sorrentina: i massaggi, il bagno turco e i trattamenti viso-corpo i cittadini di Vico li faranno in casa. Più precisamente nella frazione Montechiaro, terrazza a 600 metri sul livello del mare, dove oltretutto potranno anche ritemprare la vista (e lo spirito) beneficiando delle suggestioni del paesaggio. Basterannounproject financing e l’intraprendenza un po’ rapace di un pool di imprenditori privati, e il gioco sarà fatto. Peccato che per consentire ai vichesi di eliminare quelle odiose trasferte a Sorrento sia stata chiusa una scuola elementare. E peccato sempre che il sacrificio si stia traducendo, per circa 70 bambini, in una miniodissea quotidiana. Forse, per comprendere meglio gli stravolgimenti di senso in corso nell’Italia berlusconiana, la storia che raccontano un gruppo di mamme delle frazioni di Montechiaro e Tacciano è molto più utile di mille analisi. «La vicenda – riepiloga una di esse, Rosa Cannavale – parte nel mese di aprile quando, con una delibera di giunta, l’amministrazione dà il via libera ad una mega operazione immobiliare sui suoli occupati da due plessi scolastici, 120 alunni in tutto. La delibera passa quasi inosservata per un po’ di mesi. Torna d’attualità alla riapertura delle scuole. È allora che apprendiamo che Ticciano e Montechiaro hanno perso le loro aule». Ai genitori non rimane altra scelta che trasferire i figli in un appartamento del centro di Vico che ospita le elementari, lontano una decina di chilometri dalle due frazioni. «Per inciso – informa Pasquale Cardone, capogruppo Pd in consiglio – l’appartamento, di proprietà della Curia, ha problemi di stabilità: all’inizio di ottobre è stato chiuso due giorni, ha poi riaperto con un’ordinanza sindacale».

La salute prima di tutto. Se nelle ex elementari di Montechiaro i vichesi potranno distendere corpo e spirito in una beauty farm, in quelle di Ticciano potranno riposarsi dopo una sgambata in bicicletta: le aule diventeranno – grazie all’intervento dei soliti privati – un «punto di sosta e ristoro» per gli amanti della mountain bike, visto che lì vicino il Comune ha attrezzato una pista ciclabile. Nella sede del Comitato costituitosi dopola chiusura deidue plessi si studiano le contromisure: «Per due volte il Tar ci ha dato ragione, ordinando la revoca della delibera, e mai Cinque ha dato esecutività alle pronunce. Anzi, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, cambiando le carte in tavola.Hamotivato il suo appello richiamando il problema della sicurezza. Intanto, i nostri bambini devono farsi quasi 10 chilometri al giorno, lungo strade prive di parapetti ». Il Consiglio di Stato ha sospeso le sentenze del Tar, ma non si è espresso nel merito. Cinque, dal canto suo, fa sapere che andrà avanti. D’altronde,comesi dice?Mens sana in corpore sano...

Fonte:L'Unità
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