giovedì 15 ottobre 2009
Saviano? ''Condannato a morte''
Nell'estate scorsa lo scrittore ha incontrato Carmine Schiavone, collaboratore di giustizia da 10 anni e zio di Sandokan (capo del clan dei Casalesi). Adesso vive sotto protezione. Nella registrazione dell'incontro, Schiavone dice allo scrittore che i Casalesi lo hanno condannato a morte.Repubblica.it
Saviano: Manganelli, Misure Di Protezione Del Tutto Confermate
(ASCA) - Roma, 14 ott - Le misure di protezione a favore dello scrittore Roberto Saviano, piu' volte minacciato dalla mafia, non saranno allentate, anzi si potra' pensare ad un eventuale rafforzamento. E' quanto spiega una nota della Polizia di Stato. ''In relazione ai timori da piu' parte espressi circa la possibilita' di un imminente affievolimento delle misure di protezione a suo tempo disposte in favore dello scrittore Roberto Saviano e tuttora in atto, il Capo della Polizia - Direttore Generale della P.S. (Antonio Manganelli - ndr) sottolinea preliminarmente che l'azione di contrasto alla criminalita' organizzata costituisce una assoluta priorita' dell'intervento del Ministero dell'Interno e delle Forze di Polizia nel nostro Paese. In tale contesto sin dal 18 maggio dello scorso anno, in un suo pubblico intervento a Casal di Principe in occasione della Festa della Polizia, fu preannunciato dallo stesso Capo della Polizia l'avvio di una decisa e continuativa attivita' operativa contro il cosiddetto clan dei Casalesi''. ''Da quel momento - prosegue la nota - su disposizione del Ministro dell'Interno Maroni, e' iniziata una mirata azione che ha consentito sino ad oggi di conseguire in quell'area risultati straordinari e senza precedenti. Tale azione continuera'. Sono state, conseguentemente, confermate le misure di protezione gia' in atto e disposte misure ulteriori delle persone esposte al pericolo di azioni violente da parte delle organizzazioni criminali, a cominciare dallo scrittore Roberto Saviano. L'esigenza di tali misure - rassicura quindi il comunicato - viene oggi confermata dal Capo della Polizia che si riserva, anzi, di valutarne l'eventuale rafforzamento''.
Nell'estate scorsa lo scrittore ha incontrato Carmine Schiavone, collaboratore di giustizia da 10 anni e zio di Sandokan (capo del clan dei Casalesi). Adesso vive sotto protezione. Nella registrazione dell'incontro, Schiavone dice allo scrittore che i Casalesi lo hanno condannato a morte.Repubblica.it
Saviano: Manganelli, Misure Di Protezione Del Tutto Confermate
(ASCA) - Roma, 14 ott - Le misure di protezione a favore dello scrittore Roberto Saviano, piu' volte minacciato dalla mafia, non saranno allentate, anzi si potra' pensare ad un eventuale rafforzamento. E' quanto spiega una nota della Polizia di Stato. ''In relazione ai timori da piu' parte espressi circa la possibilita' di un imminente affievolimento delle misure di protezione a suo tempo disposte in favore dello scrittore Roberto Saviano e tuttora in atto, il Capo della Polizia - Direttore Generale della P.S. (Antonio Manganelli - ndr) sottolinea preliminarmente che l'azione di contrasto alla criminalita' organizzata costituisce una assoluta priorita' dell'intervento del Ministero dell'Interno e delle Forze di Polizia nel nostro Paese. In tale contesto sin dal 18 maggio dello scorso anno, in un suo pubblico intervento a Casal di Principe in occasione della Festa della Polizia, fu preannunciato dallo stesso Capo della Polizia l'avvio di una decisa e continuativa attivita' operativa contro il cosiddetto clan dei Casalesi''. ''Da quel momento - prosegue la nota - su disposizione del Ministro dell'Interno Maroni, e' iniziata una mirata azione che ha consentito sino ad oggi di conseguire in quell'area risultati straordinari e senza precedenti. Tale azione continuera'. Sono state, conseguentemente, confermate le misure di protezione gia' in atto e disposte misure ulteriori delle persone esposte al pericolo di azioni violente da parte delle organizzazioni criminali, a cominciare dallo scrittore Roberto Saviano. L'esigenza di tali misure - rassicura quindi il comunicato - viene oggi confermata dal Capo della Polizia che si riserva, anzi, di valutarne l'eventuale rafforzamento''.
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