domenica 4 ottobre 2009
Quei "galantuomini" del Nord... e quei ragazzi di Casale...
Di Enzo Riccio
a recente intervista a Saviano evidenzia due tipi di problemi...il primo è il razzismo del Nord, mai celato in circa 150 anni di colonizzazione subita dal Sud e voluta dal Nord, un razzismo che si racchiude nelle frasi di molti intervistati nel primo filmato, al di là delle manifestazioni retoriche sugli "eroi" di ritorno da Kabul in bare tricolorate...finiti i funerali di Stato e il momento di commozione, eccoli molti "galantuomini" che pensano che "quei meridionali non sono eroi ma se la sono andati a cercare..." , "o fanno i camorristi o vanno nell'esercito ed erano lì per soldi...", "io che lavoro e mi faccio il mazzo invece..."
Invece di pensare all'ingiustizia del paese dei "fratelli d'Italia" che costringe una parte del popolo meridionale a scegliere, come unica alternativa possibile e rispettabile rispetto alla camorra o alla mafia o alla 'ndrangheta, una carriera nell'esercito, si pensa che "lì così deve andare" quasi per un nostro deficit antropologico.
Un po' la stessa cosa che pensavano gli ufficiali piemontesi giunti a reprimere "il brigantaggio", la stessa idea di tanti "galantuomini" ai tempi dell'Unità d'Italia e ancora oggi la scelta di molti meridionali non e' molto diversa da quella postunitaria di "briganti o emigranti".
E' ovvio che non tutti al Nord la pensano così, ma una buona percentuale oramai non solo lo pensa ma lo esprime senza nemmeno vergognarsene...ed e' la base di una certa politica leghista che vorrebbe accentuare le politiche di colonizzazione al Sud del belpaese con le solite motivazioni "lombrosiane" e per i soliti interessi del capitalismo padano. Ma questa e' una guerra aperta che il Partito del Sud combatterà senza esclusioni di colpi...almeno questa e' una guerra dichiarata al contrario di quello che avvenne nel 1860-1861.
L'altro problema, per me ancora piu' inquietante perchè ce l'abbiamo in casa, sono le dichiarazioni di alcuni ragazzi di Casale...a prescindere dal giudizio artistico sui suoi libri o personale sulla simpatia che si puo' avere dello scrittore e del personaggio Roberto Saviano, e' assurdo pensare che il problema di Casal di Principe non e' la Camorra ma e' Roberto Saviano! Ma state delirando?
E' ovvio, anche qui, che non tutti gli abitanti di Casale e soprattutto non tutti i meridionali la pensano così, ma questo non può farci tralasciare il problema dei meridionali che pensano che la camorra o la mafia non esiste ed e' tutta un'invenzione dei giornali e degli scrittori, di quelli che pensano che tutto sommato meglio la camorra dei clan campani che quella di altri poteri nazionali e internazionali...e' arrivato il momento per ogni movimento meridionalista serio, come il PdSud vuole essere, di combattere anche queste idee e questi atteggiamenti per sconfiggere questo cancro della nostra terra su due versanti: quello dello sviluppo della nostra terra da un lato e quello della falsa e melliflua propaganda dall'altro, propaganda sia delle mafie che tendono a screditare e ridicolizzare chi le accusa e sia quella dello stato risorgimentale italiano che tende ad associare Campania con Camorra come fatto con l'equazione Sicilia = Mafia....a "loro" fa comodo oggi come faceva comodo ieri, non bisogna lasciarci nessuna speranza di uscire dalla schiavitù e colonizzazione da parte di uno stato mafioso e padano.
Partito del Sud - Roma
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Di Enzo Riccio
a recente intervista a Saviano evidenzia due tipi di problemi...il primo è il razzismo del Nord, mai celato in circa 150 anni di colonizzazione subita dal Sud e voluta dal Nord, un razzismo che si racchiude nelle frasi di molti intervistati nel primo filmato, al di là delle manifestazioni retoriche sugli "eroi" di ritorno da Kabul in bare tricolorate...finiti i funerali di Stato e il momento di commozione, eccoli molti "galantuomini" che pensano che "quei meridionali non sono eroi ma se la sono andati a cercare..." , "o fanno i camorristi o vanno nell'esercito ed erano lì per soldi...", "io che lavoro e mi faccio il mazzo invece..."
Invece di pensare all'ingiustizia del paese dei "fratelli d'Italia" che costringe una parte del popolo meridionale a scegliere, come unica alternativa possibile e rispettabile rispetto alla camorra o alla mafia o alla 'ndrangheta, una carriera nell'esercito, si pensa che "lì così deve andare" quasi per un nostro deficit antropologico.
Un po' la stessa cosa che pensavano gli ufficiali piemontesi giunti a reprimere "il brigantaggio", la stessa idea di tanti "galantuomini" ai tempi dell'Unità d'Italia e ancora oggi la scelta di molti meridionali non e' molto diversa da quella postunitaria di "briganti o emigranti".
E' ovvio che non tutti al Nord la pensano così, ma una buona percentuale oramai non solo lo pensa ma lo esprime senza nemmeno vergognarsene...ed e' la base di una certa politica leghista che vorrebbe accentuare le politiche di colonizzazione al Sud del belpaese con le solite motivazioni "lombrosiane" e per i soliti interessi del capitalismo padano. Ma questa e' una guerra aperta che il Partito del Sud combatterà senza esclusioni di colpi...almeno questa e' una guerra dichiarata al contrario di quello che avvenne nel 1860-1861.
L'altro problema, per me ancora piu' inquietante perchè ce l'abbiamo in casa, sono le dichiarazioni di alcuni ragazzi di Casale...a prescindere dal giudizio artistico sui suoi libri o personale sulla simpatia che si puo' avere dello scrittore e del personaggio Roberto Saviano, e' assurdo pensare che il problema di Casal di Principe non e' la Camorra ma e' Roberto Saviano! Ma state delirando?
E' ovvio, anche qui, che non tutti gli abitanti di Casale e soprattutto non tutti i meridionali la pensano così, ma questo non può farci tralasciare il problema dei meridionali che pensano che la camorra o la mafia non esiste ed e' tutta un'invenzione dei giornali e degli scrittori, di quelli che pensano che tutto sommato meglio la camorra dei clan campani che quella di altri poteri nazionali e internazionali...e' arrivato il momento per ogni movimento meridionalista serio, come il PdSud vuole essere, di combattere anche queste idee e questi atteggiamenti per sconfiggere questo cancro della nostra terra su due versanti: quello dello sviluppo della nostra terra da un lato e quello della falsa e melliflua propaganda dall'altro, propaganda sia delle mafie che tendono a screditare e ridicolizzare chi le accusa e sia quella dello stato risorgimentale italiano che tende ad associare Campania con Camorra come fatto con l'equazione Sicilia = Mafia....a "loro" fa comodo oggi come faceva comodo ieri, non bisogna lasciarci nessuna speranza di uscire dalla schiavitù e colonizzazione da parte di uno stato mafioso e padano.
Partito del Sud - Roma
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