Nei tempi antichi era l’imprenditore che aveva bisogno dei favori del Faraone, dell’Imperatore o del Politico. Oggi i poteri si sono invertiti: Anche chi è nella stanza dei bottoni si trova sotto l’influenza dell’economia mondiale. Al vertice della piramide ci sono dei privati, banche comprese, che agiscono su scala mondiale verso la massimizzazione del proprio guadagno, prendendo decisioni con portate economiche più incisive di quelle di intere nazioni. Se è vero che i cambiamenti rivoluzionari nascono dalla base, spinti dall’evoluzione delle coscienze dei singoli, è vero anche che qualsiasi soluzione definitiva deve fare i conti con tutta questa struttura.
Molti di noi si sentono scoraggiati e impotenti. Come possiamo affrontare questo enorme mostro che è il potere economico? Cerchiamo di fare chiarezza indicando quali sono i punti deboli del meccanismo. Questa creatura dannata agisce arbitrariamente impartendo ordini a cui tutti devono sottostare? Oppure in qualche maniera è legata ai singoli cittadini da cui trae profitto?
Tutta l’influenza della struttura economico/politica si basa sul fatto che c’è una maggioranza di persone che è convinta di vivere in un paese libero. Avete notato con quale determinazione i capi di stato ripetono costantemente che si è in un paese democratico facendo leva sul fatto che sono stati eletti democraticamente? In questa maniera chi vorrebbe ribellarsi non è incentivato a farlo pubblicamente, perché in cuor suo pensa: “Sono io lo strano del paese”. In Italia, infatti, un sistema apertamente dittatoriale, non sarebbe economicamente vantaggioso per chi gestisce il potere, né duraturo rispetto all’attuale “democrazia”. E’ impensabile, per la struttura piramidale di potere, esporsi ad un’esplicita dichiarazione di sfruttamento. Se, e quando, sarà dichiarata una dittatura, il problema sarà risolto molto più rapidamente di quanto succeda ora. Non è, infatti, questo il nostro problema.
Iniziamo a capire che la punta della piramide non è staccata dalla sua base: Il sistema economico è schiavo del nostro consenso.
Come tutti possiamo comprendere, una democrazia veramente partecipata si muove verso l’interesse di tutti, e non ha come unico valore il guadagno di pochi. Chi vuole mantenere il vero potere quindi, deve progettare un mondo che va verso una progressiva limitazione delle libertà di scelta del singolo. Le leggi che definiscono come bisogna comportarsi, in quali modi si può partecipare, quando e cosa si può scegliere, seguiranno sempre di più questo andamento del mondo, con l’aiuto fondamentale dei media. Si vengono così a creare due realtà incompatibili che stridono sempre di più fra loro: Il potere effettivo del singolo di proporre il mondo che desidera e il potere illusorio che vogliono continuare a farci credere di avere. La battaglia moderna non è fra due eserciti, ma fra l’inganno e la verità. Bisogna fare aprire gli occhi a tutti su quali sono i modi e le tecniche con cui ci possono controllare e diseducare, con cui il potere viene sempre più accentrato in mano a pochi, con cui limitano le nostre scelte e le manipolano influenzando i valori e le aspirazioni di intere generazioni.
Questa moderna creatura che a molti sembra invulnerabile in realtà è costretta a inventarsi di tutto per mantenere in piedi un’illusione. Siamo governati da persone bugiarde che vivono nella costante paura che questa enorme menzogna sia percepita con chiarezza da tutti.
Perché, una volta diradata la nube che non permette di distinguere la propaganda dalla verità, ci renderemo conto degli enormi limiti che vengono imposti alle nostre scelte e esprimeremo il nostro dissenso verso queste modalità di partecipazione manipolate da pochi. Nel momento che la maggioranza dei cittadini ha capito come funziona l’inganno dell’informazione, della sicurezza e delle ideologie, allora non sceglierà più di delegare tutte le proprie risorse comuni a pochi potenti amministratori che continuano a mantenere un mondo antisociale. Il mostro sacro, una volta messo a nudo nella sua vera essenza, continuerà a seguire scodinzolando la sua unica divinità: La massimizzazione del suo guadagno a seconda delle tendenze della società.
Noi dobbiamo sfruttare questo punto debole per arrivare ad un consenso consapevole: Iniziamo a insegnare con motivata certezza i modi precisi in cui la nostra libertà è controllata da pochi. L’economia siamo noi. Il mostro che ci domina è il riflesso della nostra inconsapevolezza. In fin dei conti siamo noi a delegare quei pochi che decidono quali sistemi di sfruttamento imporre a tutti. Prendiamo consapevolezza di questo, costruiamo un sistema più onesto e mettiamo in un angolo l’esigua minoranza che si vuole approfittare degli altri. Abbiamo a disposizione un’arma potentissima che è alla base di tutto il meccanismo: Il nostro Consenso e Dissenso.
Con il consenso si è passati dalle tirannie alle repubbliche, e con il consenso si passerà a sistemi di partecipazione sempre più efficienti. Il consenso non si esprime solo con il voto o con una manifestazione. E’ vivo anche quando giochiamo con gli amici o quando prendiamo le parti di una persona indifesa. Quando diamo esempio agli altri con le nostre scelte di vita sul lavoro o sulla casa. Ogni volta che facciamo acquisti o gettiamo i rifiuti, o anche, semplicemente, quando parliamo con i nostri figli di cosa vogliono fare da grandi.
Il mondo è la rappresentazione dei nostri consensi, iniziamo ad evolverci verso delle scelte sempre più consapevoli.
Fonte: http://eccocosavedo.blogsp
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