L’uomo contro tutti e contro tutto. Il Berlusconi siciliano è lui, Diego Cammarata. E come Berlusconi politicamente si è dimostrato un disastro e ha portato Palermo al collasso economico e sociale.
Per Palermo decine di manifesti dei suoi ex alleati ed ora ovviamente nemici o per la “poltrona” sono in bella vista con un eloquente: “Ci hai presi per il cool”.
Ma quelli che dicono ora di essere stati presi per il cool … fino a qualche giorno fa erano seduti comodamente sulle poltrone loro assegnate dal sindaco skipper e con lui dividevano responsabilità politiche.
Tutti politicamente sono responsabili. MPA, Forza Italia uno senza Miccichè e Forza Italia due, leggasi Forza Italia Sicilia, con Miccichè.
Il clientelismo sfrenato di Cammarata è stato vissuto e partecipato da tutti e nessuno oggi può autoassolversi e scaricare tutto sul sindaco.
Il disastro AMIA e le sue migliaia di addetti, il calderone Gesip che tutti hanno contribuito a rinfoltire, le spese pazze e le strane feste e promozioni televisive, i viaggi, sono figlie del consociativismo tipico della politica isolana.
Oltre 150 milioni di deficit non sono certo addebitali solo a Cammarata e oggi che il sindaco vuole imporre l’aumento dell’Irperf e della Tarsu, quelli che lo contrastano lo fanno solo per “visibilità” politica. In un paese serio e con un dissesto finanziario di tale livello i signori consiglieri palermitani che qualche tempo fa hanno dato dimostrazione di come operano per il bene della città “riservandosi” un parcheggio ad hoc nei pressi del Palazzo, invece di scaricare il loro sindaco a parole potrebbero firmare l’atto di sfiducia e andare tutti a casa.
Già. Andare tutti a casa. Conviene? Certo che no. Ed allora che si fa? Ammuino inutile come dicono i napoletani.
Un cartello di questi estemporanei politici dice “Cammarata a casa e Palermo vince” , e vuole essere la campagna per convincere i consiglieri comunali a firmare per la mozione di sfiducia al sindaco.
Incitamento inutile. Questa sfiducia non la firmeranno mai perché tutti quelli che oggi si dissociano dal sindaco disastro, non hanno la certezza di ottenere il consenso dei cittadini.
Cammarata in fin dei conti se lascia Palermo è certo di ottenere qualche importante incarico. I consiglieri invece, niente sono e niente (politicamente parlando) rimarranno.
Cà nisciunu è fesso e Cammarata ringrazia, chi l’ha eletto e rieletto …
Fonte:Osservatorio Sicilia
Nessun commento:
Posta un commento