"Ricordarlo, e soprattutto ricordarlo in una città del Nord, significa dire alla propria cittadinanza "quelle storie ti riguardano".
E' molto più importante che il suo nome sia lì più che in Sicilia, in Calabria, in Campania". Roberto Saviano, autore di Gomorra, interviene sul caso Impastato di Ponteranica rispondendo a una domanda di Daria Bignardi a L'Era glaciale(guarda il video), trasmissione di Rai 2 in onda venerdì sera. Saviano è sotto scorta a causa delle minacce di morte giunte dopo la pubblicazione del suo libro.
"Penso che ancora una volta ci si sta dividendo dove invece dovremmo essere uniti. Io in questi anni ho avuto molta solidarietà da parte del centrodestra e dai suoi elettori. Vedere che una parte politica faccia questi tipo di azioni come togliere il nome di un ragazzo sventrato dalla mafia dovrebbe innescare rabbia soprattutto nel loro elettorato. Se io fossi un elettore della Lega avrei fastidio a vedere una cosa del genere.
Peppino Impastato è stato eliminato, ucciso, sventrato dalla mafia, dal clan di Tano Badalamenti. Questa manifestazione è legittima semplicemente per ricordare una vittima che non è come tutte le altre, perché quando è stato ucciso Peppino Impastato l'immediata comunicazione fu che era un terrorista che si era fatto saltare sui binari. E per 25 anni soltanto la mamma, il fratello hanno conservato la memoria di Peppino e la rabbia di vedere la sua vita raccontata in quel modo.
Cosa ha cambiato le cose?
Un film, "I cento passi". Non ha ridato solo la memoria, ma ha riaperto un processo".
Fonte:Bergamo news
Fonte:Bergamo news
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