lunedì 7 settembre 2009

Cartucce, mezze cartucce e cartucce vuote


Riceviamo da Guglielmo di Grezia questi due post, che accorpiamo notando che sono già diffusi in rete da ieri da altri siti e blog. Postiamo non applicando, come risaputo, nessuna censura sui post che ci vengono inviati.
Il nostro pensiero, che confermiamo, l'abbiamo già espresso a introduzione del post di Balìa di ieri, pertanto non reputiamo necessario ripeterci.


di Guglielmo Di Grezia


Ed eccoci arrivati al dunque, la storia si ripete, la maschera di picaresca sofferenza, con il suo oramai collaudato modo di fare, ci annuncia che il cinque settembre (tra soli due giorni) parteciperà al convegno dell’MPA con buona pace della federatio e di chi ci credeva.
Ancora una volta venduti per un tozzo di pane, ammuffito per lo più.
La novità è che tutti i federati vi parteciperanno e questo non fa altro che confermare l’idea che parecchi si erano fatti che la federatio: altro non era che un puerile escamotage per essere appetibile al primo politico che gli dava retta (Ronchi).
Quindi ora si spiega anche perché il toscopadano, alle domande di come stavano le cose con l’MPA, non aveva risposto, portando delle banali chiacchiere blaterate in un inconcludente pensiero arrovellante.
La figura mefitica insieme al suo degno compare brianzolo con aspirazioni calabresi, dovrebbe, alla luce dei fatti, quantomeno vergognarsene del modo in cui ha incalzato e trattato il mal capitato che aveva osato mettere a fuoco il vero problema.
Il picaro, si sa, non ha vergogna poiché nella sua lunga carriera di guitto, di figure ne ha fatte così tante che sarebbe impossibile annoverarle tutte.
Delle volte ci si può chiedere come faccia ancora a spuntargli la barba su quella faccia che si ritrova.
L’amico Zitara parlava di mezze cartucce, nessuno di questi signori si è mai chiesto a chi si riferiva?
Se queste sono le persone che dovrebbero salvare la Nostra Patria, è inutile continuare, abbiamo già perso.
Il problema, come ho risposto a Zitara, è che l’affare è in mano a delle mezze cartucce e per far si che le cose rimangano uguali e che loro primeggino, debbono far passare le cartucce piene per cartucce vuote.
Questo è alla base di tutto.
Che poi, questi gattopardi, siano ancora capaci di imbrogliare le persone a lungo andare, ho i miei dubbi.
Possono ricattarle con il bisogno questo si ma, è molto difficile che riescono a fregarle all’infinito.
Noi abbiamo bisogno di Indipendenza per crescere, progredire e diventare autosufficienti e questi che ci forniscono? Di diventare parte di un partito di Governo con il solito sistema che ci ha portato nello stato in cui siamo e che non ha nessun interesse a farci stare meglio, anzi.
Che squallore sarebbe buttare tutti i nostri ideali in questo.
Non parliamo, poi, del futuro nostro, dei nostri figli e delle future generazioni, ci dovremmo accontentare delle elemosine che questi signori ci spaccerebbero come loro conquiste personali, facendo passare i nostri diritti per loro elargizioni magnanime.
Pertanto, arrivati a questo punto si può ben dire: “federatio ex est”.
Di questo, come sopra detto, spero che qualcuno dei partecipanti alla convention abbia il buon gusto di vergognarsene ma, fin da ora, sinceramente ne dubito.
Alla fine, con il solito meccanismo di auto convinzione ed auto referenzialità, il picaro riesce a suggestionare tutti, facendogli credere che il suo bene è il loro.
Buttare il Meridione nelle braccia di certi elementi, non farà altro che accrescere la povertà ed il nichilismo in cui versiamo.
Al mio caro amico Zitara posso dire solo una cosa, anzi due: prima di tutto mi rifiuto soltanto di pensare che bisogna essere furbi, menzogneri e disonesti per arrivare agli obiettivi prefissati. Secondo che, forse, parecchie cartucce che a lui sembravano mezze, probabilmente sono cartucce vuote.
Tutto questo, con buona pace del Sud, delle sue aspettative e potenzialità.



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La volpe e l’uva
Ne di qua ne di là, ma comunque con tutti e due
(cò dduje piére int’ a na scarpa)


Di Guglielmo Di Grezia

Un triplo salto all’indietro ed uno davanti ed eccoci alle solite, signore e signori.
La maschera di picaresca sofferenza, come è solito fare, con un discorso che solo lui può argomentare, ci informa anche questa volta che loro (cds) sono andati, ma solo perché invitati e già qui mi sorge una domanda, se uno mi invita ad un convegno mi invita in qualità di ascoltatore o di relatore? Questo nel comunicato del 03/09/2009 non ci era stato specificato.
Quindi debbo dedurre che se ha parlato lui o qualcuno dei suoi luogotenenti, vuol dire che la cosa la sapeva da tempo e quindi l’ha tenuta segreta per non turbare la trattativa in atto: la “federatio”.
Si coglie quantomeno la malafede, che è alla base di ogni operazione truffaldina.
Andando avanti, il picaro, parla di aver avuto poco tempo per poter esprimere i suoi (o loro, fate voi) dubbi e le sue aspirazioni.
Anche qui visto il poco contenuto espresso (inteso come puro quantitativo scritto e quindi da leggere) desta un altro dubbio: quanti minuti aveva a disposizione per disquisire il proprio pensiero?
Essendo un pensiero così breve (come sopra detto), si deve pensare che forse non era nemmeno in scaletta e quindi ai presenti ex D.C, ex A.N., ex P.S.I., ex D.S. e soprattutto ex trombati della politica campana e non solo, quello che aveva da dire non interessava, per cui doveva solo ascoltare e, casomai, eseguire qualora (ma anche di questo dubito) gli fosse stato chiesto qualcosa del tipo attaccare i manifesti per questo o quel loro candidato (qualcuno comprese le maschere sanno di quel che dico).
Di sicuro si evince una cosa: come al solito vogliono tenere un piede in due scarpe.
Se qualcuno aveva dei dubbi, questo modo di fare e di comportarsi li dovrebbe palesare.
Pertanto se qualche sprovveduto si appresta a fare un accordo (federatio) con questi elementi, di sicuro non ne può tener conto nelle future azioni politiche (e non solo) da intraprendere, poiché, come emerso e come tutti sapevano, certi elementi che più che uomini di acciaio (come citato dal loro precedente comunicato) sembrano uomini di cartone, sono legati a doppio nodo con l’MPA, tanto che qualcuno dei luogotenenti della maschera, si sono candidati nelle liste dell’MPA con scarsi risultati, palesandosi pertanto allo stato dei fatti inaffidabili.
Che poi vuol far credere che non hanno firmato ipotetici fogli di intenti (deve essere una moda del momento) nello stato dei fatti è poco credibile.
Debbo dire per lo più che questa sua ammissione di non condivisione, mi ricorda invece una fiaba di Edipo, “la volpe e l’uva”.
Siccome la volpe (anche questo personaggio gli calza a pennello) non poteva arrivare all’uva, per non perdere la faccia disse che era acerba. La faccia certi elementi, l’hanno persa da un bel pezzo.
Peraltro, non si sono mai chiesti, ne lui ne i suoi compagni di merende, che peso politico ha l’MPA nella penisola Meridionale?
Stando alle ultime elezioni, non ha più del due per cento (e credetemi che sono largo di manica), pertanto all’infuori della Sicilia (ed anche li sappiamo con quali voti va avanti), attualmente rappresenta niente e con la politica che sta facendo, dubito che possa arrivare a qualcosa poiché, alla base del sistema adottato da questi, c’è il clientelismo che nel Sud è in altre mani.
Quindi usando le sue parole (del picaro), se questo è il Meridionalismo ragionato e non di cuore come potrebbe essere il nostro, qualcuno avrà sbagliato a fare i calcoli o forse, per meglio dire, calcoli seri non sono all’altezza di farli. Pertanto tutto quello che fanno è dovuto al caso ed alle opportunità che gli capitano di volta in volta.
La verità è che non sanno più a che santo aggrapparsi per sbarcare il lunario e quindi “franza o spagna purchè si magna”, questo e il Meridionalismo ragionato di questi soggetti.
Il Meridionalismo di cuore o meglio di passione, è vero che rallenta, rallenta le aspirazioni da megalomane che taluni di questi soggetti dall’amico Zitara chiamati mezze cartucce hanno e vogliono mettere in essere a spese di quella brava gente che per l’appunto ragiona spassionatamente e non per calcolo personale.
Ancora una volta, qualcuno ha perso l’occasione di stare zitto e non fare danni.
Certi soggetti la parola onestà, fosse almeno intellettuale, non sanno dove sta di casa.
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Riceviamo da Guglielmo di Grezia questi due post, che accorpiamo notando che sono già diffusi in rete da ieri da altri siti e blog. Postiamo non applicando, come risaputo, nessuna censura sui post che ci vengono inviati.
Il nostro pensiero, che confermiamo, l'abbiamo già espresso a introduzione del post di Balìa di ieri, pertanto non reputiamo necessario ripeterci.


di Guglielmo Di Grezia


Ed eccoci arrivati al dunque, la storia si ripete, la maschera di picaresca sofferenza, con il suo oramai collaudato modo di fare, ci annuncia che il cinque settembre (tra soli due giorni) parteciperà al convegno dell’MPA con buona pace della federatio e di chi ci credeva.
Ancora una volta venduti per un tozzo di pane, ammuffito per lo più.
La novità è che tutti i federati vi parteciperanno e questo non fa altro che confermare l’idea che parecchi si erano fatti che la federatio: altro non era che un puerile escamotage per essere appetibile al primo politico che gli dava retta (Ronchi).
Quindi ora si spiega anche perché il toscopadano, alle domande di come stavano le cose con l’MPA, non aveva risposto, portando delle banali chiacchiere blaterate in un inconcludente pensiero arrovellante.
La figura mefitica insieme al suo degno compare brianzolo con aspirazioni calabresi, dovrebbe, alla luce dei fatti, quantomeno vergognarsene del modo in cui ha incalzato e trattato il mal capitato che aveva osato mettere a fuoco il vero problema.
Il picaro, si sa, non ha vergogna poiché nella sua lunga carriera di guitto, di figure ne ha fatte così tante che sarebbe impossibile annoverarle tutte.
Delle volte ci si può chiedere come faccia ancora a spuntargli la barba su quella faccia che si ritrova.
L’amico Zitara parlava di mezze cartucce, nessuno di questi signori si è mai chiesto a chi si riferiva?
Se queste sono le persone che dovrebbero salvare la Nostra Patria, è inutile continuare, abbiamo già perso.
Il problema, come ho risposto a Zitara, è che l’affare è in mano a delle mezze cartucce e per far si che le cose rimangano uguali e che loro primeggino, debbono far passare le cartucce piene per cartucce vuote.
Questo è alla base di tutto.
Che poi, questi gattopardi, siano ancora capaci di imbrogliare le persone a lungo andare, ho i miei dubbi.
Possono ricattarle con il bisogno questo si ma, è molto difficile che riescono a fregarle all’infinito.
Noi abbiamo bisogno di Indipendenza per crescere, progredire e diventare autosufficienti e questi che ci forniscono? Di diventare parte di un partito di Governo con il solito sistema che ci ha portato nello stato in cui siamo e che non ha nessun interesse a farci stare meglio, anzi.
Che squallore sarebbe buttare tutti i nostri ideali in questo.
Non parliamo, poi, del futuro nostro, dei nostri figli e delle future generazioni, ci dovremmo accontentare delle elemosine che questi signori ci spaccerebbero come loro conquiste personali, facendo passare i nostri diritti per loro elargizioni magnanime.
Pertanto, arrivati a questo punto si può ben dire: “federatio ex est”.
Di questo, come sopra detto, spero che qualcuno dei partecipanti alla convention abbia il buon gusto di vergognarsene ma, fin da ora, sinceramente ne dubito.
Alla fine, con il solito meccanismo di auto convinzione ed auto referenzialità, il picaro riesce a suggestionare tutti, facendogli credere che il suo bene è il loro.
Buttare il Meridione nelle braccia di certi elementi, non farà altro che accrescere la povertà ed il nichilismo in cui versiamo.
Al mio caro amico Zitara posso dire solo una cosa, anzi due: prima di tutto mi rifiuto soltanto di pensare che bisogna essere furbi, menzogneri e disonesti per arrivare agli obiettivi prefissati. Secondo che, forse, parecchie cartucce che a lui sembravano mezze, probabilmente sono cartucce vuote.
Tutto questo, con buona pace del Sud, delle sue aspettative e potenzialità.



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La volpe e l’uva
Ne di qua ne di là, ma comunque con tutti e due
(cò dduje piére int’ a na scarpa)


Di Guglielmo Di Grezia

Un triplo salto all’indietro ed uno davanti ed eccoci alle solite, signore e signori.
La maschera di picaresca sofferenza, come è solito fare, con un discorso che solo lui può argomentare, ci informa anche questa volta che loro (cds) sono andati, ma solo perché invitati e già qui mi sorge una domanda, se uno mi invita ad un convegno mi invita in qualità di ascoltatore o di relatore? Questo nel comunicato del 03/09/2009 non ci era stato specificato.
Quindi debbo dedurre che se ha parlato lui o qualcuno dei suoi luogotenenti, vuol dire che la cosa la sapeva da tempo e quindi l’ha tenuta segreta per non turbare la trattativa in atto: la “federatio”.
Si coglie quantomeno la malafede, che è alla base di ogni operazione truffaldina.
Andando avanti, il picaro, parla di aver avuto poco tempo per poter esprimere i suoi (o loro, fate voi) dubbi e le sue aspirazioni.
Anche qui visto il poco contenuto espresso (inteso come puro quantitativo scritto e quindi da leggere) desta un altro dubbio: quanti minuti aveva a disposizione per disquisire il proprio pensiero?
Essendo un pensiero così breve (come sopra detto), si deve pensare che forse non era nemmeno in scaletta e quindi ai presenti ex D.C, ex A.N., ex P.S.I., ex D.S. e soprattutto ex trombati della politica campana e non solo, quello che aveva da dire non interessava, per cui doveva solo ascoltare e, casomai, eseguire qualora (ma anche di questo dubito) gli fosse stato chiesto qualcosa del tipo attaccare i manifesti per questo o quel loro candidato (qualcuno comprese le maschere sanno di quel che dico).
Di sicuro si evince una cosa: come al solito vogliono tenere un piede in due scarpe.
Se qualcuno aveva dei dubbi, questo modo di fare e di comportarsi li dovrebbe palesare.
Pertanto se qualche sprovveduto si appresta a fare un accordo (federatio) con questi elementi, di sicuro non ne può tener conto nelle future azioni politiche (e non solo) da intraprendere, poiché, come emerso e come tutti sapevano, certi elementi che più che uomini di acciaio (come citato dal loro precedente comunicato) sembrano uomini di cartone, sono legati a doppio nodo con l’MPA, tanto che qualcuno dei luogotenenti della maschera, si sono candidati nelle liste dell’MPA con scarsi risultati, palesandosi pertanto allo stato dei fatti inaffidabili.
Che poi vuol far credere che non hanno firmato ipotetici fogli di intenti (deve essere una moda del momento) nello stato dei fatti è poco credibile.
Debbo dire per lo più che questa sua ammissione di non condivisione, mi ricorda invece una fiaba di Edipo, “la volpe e l’uva”.
Siccome la volpe (anche questo personaggio gli calza a pennello) non poteva arrivare all’uva, per non perdere la faccia disse che era acerba. La faccia certi elementi, l’hanno persa da un bel pezzo.
Peraltro, non si sono mai chiesti, ne lui ne i suoi compagni di merende, che peso politico ha l’MPA nella penisola Meridionale?
Stando alle ultime elezioni, non ha più del due per cento (e credetemi che sono largo di manica), pertanto all’infuori della Sicilia (ed anche li sappiamo con quali voti va avanti), attualmente rappresenta niente e con la politica che sta facendo, dubito che possa arrivare a qualcosa poiché, alla base del sistema adottato da questi, c’è il clientelismo che nel Sud è in altre mani.
Quindi usando le sue parole (del picaro), se questo è il Meridionalismo ragionato e non di cuore come potrebbe essere il nostro, qualcuno avrà sbagliato a fare i calcoli o forse, per meglio dire, calcoli seri non sono all’altezza di farli. Pertanto tutto quello che fanno è dovuto al caso ed alle opportunità che gli capitano di volta in volta.
La verità è che non sanno più a che santo aggrapparsi per sbarcare il lunario e quindi “franza o spagna purchè si magna”, questo e il Meridionalismo ragionato di questi soggetti.
Il Meridionalismo di cuore o meglio di passione, è vero che rallenta, rallenta le aspirazioni da megalomane che taluni di questi soggetti dall’amico Zitara chiamati mezze cartucce hanno e vogliono mettere in essere a spese di quella brava gente che per l’appunto ragiona spassionatamente e non per calcolo personale.
Ancora una volta, qualcuno ha perso l’occasione di stare zitto e non fare danni.
Certi soggetti la parola onestà, fosse almeno intellettuale, non sanno dove sta di casa.
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