Di Riccardo Bocca
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Il leader del sindacato più importante: si va avanti con i sacrifici personali. Colloquio con Felice Romano "La polizia è costretta a operare in condizioni allucinanti. Di più: emergenziali. Siamo a un passo dal collasso, e il tutto avviene nell'indifferenza generale...". Parola di Felice Romano, segretario generale del Siulp: il Sindacato italiano unitario lavoratori di Polizia (circa 30 mila iscritti). "Ormai", dice Romano, "il funzionamento della sicurezza è affidato ai sacrifici degli agenti, sia sul piano economico - anticipando spesso le spese delle missioni - sia su quello fisico, con turni massacranti". Insomma, sostiene il leader del Siulp, "il settore della sicurezza è un cumulo di carenze: uno spettacolo triste che non onora il Paese".
Eppure, rispetto all'Europa, l'Italia ha il più alto numero di agenti in rapporto agli abitanti: 571 ogni 100 mila.
"Vero. Ma è un dato che risulta sommando tutte le nostre Forze dell'ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria e Forestale) oltre alle polizie locali. All'estero, invece, per queste statistiche si considerano solo le Forze che hanno competenza generale sul territorio (come da noi Polizia di Stato e Carabinieri). Dunque il discorso non regge...".
Resta il fatto che, nell'Unione europea, siamo il Paese che investe di più in sicurezza (2,1 per cento del Pil) dopo la Gran Bretagna.
"Questo è importante: anzi, è proprio il nodo centrale. Dobbiamo abbattere le spese inutili, e l'unica strada per riuscirci è coordinare le Forze di polizia sotto un'unica direzione. Se non lo faremo, i problemi resteranno. E gli sprechi pure".
A quali pensa, in particolare?
"Alle scorte. Alla loro diffusione spropositata, che mette in ginocchioi nostri organici. Ma anche alla demagogia delle ronde, incoraggiate dal governo Berlusconi mentre il 60 per cento dei poliziotti guadagna meno di 1.300 euro al mese".
Uno stipendio "sotto la soglia di povertà", conclude Felice Romano. Ma soprattutto, "sotto la soglia della dignità".
Fonte:L'Espresso
Il leader del sindacato più importante: si va avanti con i sacrifici personali. Colloquio con Felice Romano "La polizia è costretta a operare in condizioni allucinanti. Di più: emergenziali. Siamo a un passo dal collasso, e il tutto avviene nell'indifferenza generale...". Parola di Felice Romano, segretario generale del Siulp: il Sindacato italiano unitario lavoratori di Polizia (circa 30 mila iscritti). "Ormai", dice Romano, "il funzionamento della sicurezza è affidato ai sacrifici degli agenti, sia sul piano economico - anticipando spesso le spese delle missioni - sia su quello fisico, con turni massacranti". Insomma, sostiene il leader del Siulp, "il settore della sicurezza è un cumulo di carenze: uno spettacolo triste che non onora il Paese".
Eppure, rispetto all'Europa, l'Italia ha il più alto numero di agenti in rapporto agli abitanti: 571 ogni 100 mila.
"Vero. Ma è un dato che risulta sommando tutte le nostre Forze dell'ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria e Forestale) oltre alle polizie locali. All'estero, invece, per queste statistiche si considerano solo le Forze che hanno competenza generale sul territorio (come da noi Polizia di Stato e Carabinieri). Dunque il discorso non regge...".
Resta il fatto che, nell'Unione europea, siamo il Paese che investe di più in sicurezza (2,1 per cento del Pil) dopo la Gran Bretagna.
"Questo è importante: anzi, è proprio il nodo centrale. Dobbiamo abbattere le spese inutili, e l'unica strada per riuscirci è coordinare le Forze di polizia sotto un'unica direzione. Se non lo faremo, i problemi resteranno. E gli sprechi pure".
A quali pensa, in particolare?
"Alle scorte. Alla loro diffusione spropositata, che mette in ginocchioi nostri organici. Ma anche alla demagogia delle ronde, incoraggiate dal governo Berlusconi mentre il 60 per cento dei poliziotti guadagna meno di 1.300 euro al mese".
Uno stipendio "sotto la soglia di povertà", conclude Felice Romano. Ma soprattutto, "sotto la soglia della dignità".
Fonte:L'Espresso
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