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Ascoli - Oggi è un giorno cruciale per l’industria ascolana. Questa mattina, infatti, torneranno al lavoro gli ultimi operai che hanno smaltito il periodo delle ferie. I riflettori sono però puntati sulla Manuli, azienda dove è in scena da un mese un dramma kafkiano. L’azienda, infatti, dovrebbe riprendere l’attività produttiva pur confermando la chiusura del sito. Il condizionale è quindi d’obbligo per due motivi: la multinazionale ha avviato la procedura di mobilità per tutti i 375 operai dello stabilimento di Campolungo per cui non si sa cosa si debba ancora produrre; a differenza degli anni precedenti non è stata eseguita la manutenzione degli impianti per cui i dipendenti rischiano di lavorare in condizioni di inadeguata sicurezza. Ad ogni modo l’azienda ha esposto un comunicato in bacheca dove ha comunicato che i primi a dover tornare al posto di lavoro alle 8 saranno gli impiegati seguiti alle 14 dagli operai del primo turno. Questi ultimi, però, effettueranno un’ora di sciopero. Allo stabilimento il clima è teso e negli ultimi giorni l’azienda ha potenziato il servizio di vigilanza all’interno dello stabilimento con body guard e cani antisommossa.
Manuli, si ricomincia in un clima teso
La proprietà ha potenziato la vigilanza con i cani antisommossa per il rientro in fabbrica
Ascoli Oggi è un giorno cruciale per l’industria ascolana. Questa mattina, infatti, torneranno al lavoro gli ultimi operai che hanno smaltito il periodo delle ferie. I riflettori sono però puntati sulla Manuli, azienda dove è in scena da un mese un dramma kafkiana. L’azienda, infatti, dovrebbe riprendere l’attività produttiva pur confermando la chiusura del sito.
Il condizionale è quindi d’obbligo per due motivi: la multinazionale ha avviato la procedura di mobilità per tutti i 375 operai dello stabilimento di Campolungo per cui non si sa cosa si debba ancora produrre; a differenza degli anni precedenti non è stata eseguita la manutenzione degli impianti per cui i dipendenti rischiano di lavorare in condizioni di inadeguata sicurezza. Ad ogni modo l’azienda ha esposto un comunicato in bacheca dove ha comunicato che i primi a dover tornare al posto di lavoro alle 8 saranno gli impiegati seguiti alle 14 dagli operai del primo turno. Questi ultimi, però, effettueranno un’ora di sciopero con assemblea anche in vista del decisivo incontro nella capitale con il ministro Scajola.
Allo stabilimento il clima è sempre teso. Il presidio dei lavoratori non è stato mai sguarnito ma negli ultimi giorni l’azienda ha potenziato il servizio di vigilanza all’interno dello stabilimento con body guard muniti di cani antisommossa. Non è il migliore biglietto da visita per riprendere il dialogo.
Mercoledì, invece, il sindaco Castelli ha convocato una riunione con gli amministratori di Teramo e della Val Vibrata per riattivare il famoso protocollo d’intesa con l’Abruzzo. E domani all’ordine del giorno della giunta comunale figurano due importanti provvedimenti per andare incontro alle famiglie che hanno perso il lavoro.
La giunta comunale, infatti, deliberà l’erogazione di un bonus di 50 euro per l’acquisto di materiale scolastico e la riduzione del pagamento per mense scolastiche e rette degli asili nido.
E’ il sindaco Castelli ad anticipare il provvedimento: “Per quanto riguarda gli sgravi per mense scolastiche e asili nido abbiamo deciso di attualizzare la dichiarazione Isee fino al 2009. Finora, infatti, per godere dei benefici bisognava presentare la dichiarazione relativa al 2008 che non avrebbe tenuto conto di chi è stato vittima di processi di ristrutturazione aziendale nel corso di quest’anno. Ad esempio non tutti gli operai della Manuli hanno ricevuto la lettera di mobilità ma è ovvio che purtroppo, se non si risolverà positivamente la vertenza, perderanno il posto di lavoro. Per quanto riguarda il bonus scuola, l’Amministrazione comunale s’impegna a rimborsare i titolari delle cartolerie che riceveranno il bonus consegnato dai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. Abbiamo in bilancio una spesa di circa cinquantamila euro e quindi circa mille bonus”.
Lavoro, ripresa e preoccupazioni
Ancona Dalla Antonio Merloni di Fabriano alla Manuli Rubbers di Ascoli Piceno, passando per la cassa integrazione alla Cnh di Jesi e all’Elica, dalle difficoltà della cantieristica nel Pesarese alla Cig in arrivo alla Fincantieri. E’ il quadro preoccupante dell’economia marchigiana alla ripresa dopo le ferie estive
La crisi del bianco
La A. Merloni, l’azienda elettrodomestica contoterzista, è in amministrazione straordinaria da ottobre, con circa 1.300 addetti degli stabilimenti marchigiani (sui 3.000 in Italia) in cassa integrazione. Chiusi i bandi internazionali per le manifestazioni di interesse all’acquisto del gruppo indetti dai tre commissari nominati dal ministro Scajola, non ci siano candidati all’acquisizione in toto dell’azienda; più probabile qualche interesse per la controllata C&T, che produce bombole e serbatoi a Sassoferrato, Matelica e Costacciaro (Perugia). L’Elica di Fabriano (cappe aspiranti) ha totalizzato 52 settimane di Cig ordinaria e, visto che il calo delle commesse perdura, ha chiesto al ministero la Cassa integrazione straordinaia da fine agosto. Periodi di Cig hanno interessato anche la Indesit Company e la Mts Thermo Group. Le difficoltà dei colossi si sono riverberate anche sull’indotto.
Nel Piceno è allarme rosso
Dopo lo tsunami nel comparto calzaturiero maceratese-ascolano-fermano (3 mila aziende perse fra il 2000 e il 2007), la provincia di Ascoli Piceno è alle prese con l'annunciata chiusura dello stabilimento della multinazione Manuli Rubbers (tubi idraulici), che ha messo in mobilità tutti i 375 dipendenti a partire da oggi. Gli operai hanno dato vita a una serie di iniziative di protesta e e minacciano altre azioni di lotta. Le istituzioni (Regione in testa) chiedono al ministro Scajola di far partire l’Accordo di programma per il rilancio produttivo rimasto lettera morta. Sempre ad Ascoli, ancora di là da venire la riqualificazione del sito produttivo dismesso della Sgl Carbon, mentre nessuno si è fatto avanti per comprare l’ex Cartiera Ahlstrom (200 dipendenti a casa), neppure il misterioso fondo cinese su cui si era a lungo sperato.
Fonte:Corriere Adriatico
Manuli, si ricomincia in un clima teso
La proprietà ha potenziato la vigilanza con i cani antisommossa per il rientro in fabbrica
Ascoli Oggi è un giorno cruciale per l’industria ascolana. Questa mattina, infatti, torneranno al lavoro gli ultimi operai che hanno smaltito il periodo delle ferie. I riflettori sono però puntati sulla Manuli, azienda dove è in scena da un mese un dramma kafkiana. L’azienda, infatti, dovrebbe riprendere l’attività produttiva pur confermando la chiusura del sito.
Il condizionale è quindi d’obbligo per due motivi: la multinazionale ha avviato la procedura di mobilità per tutti i 375 operai dello stabilimento di Campolungo per cui non si sa cosa si debba ancora produrre; a differenza degli anni precedenti non è stata eseguita la manutenzione degli impianti per cui i dipendenti rischiano di lavorare in condizioni di inadeguata sicurezza. Ad ogni modo l’azienda ha esposto un comunicato in bacheca dove ha comunicato che i primi a dover tornare al posto di lavoro alle 8 saranno gli impiegati seguiti alle 14 dagli operai del primo turno. Questi ultimi, però, effettueranno un’ora di sciopero con assemblea anche in vista del decisivo incontro nella capitale con il ministro Scajola.
Allo stabilimento il clima è sempre teso. Il presidio dei lavoratori non è stato mai sguarnito ma negli ultimi giorni l’azienda ha potenziato il servizio di vigilanza all’interno dello stabilimento con body guard muniti di cani antisommossa. Non è il migliore biglietto da visita per riprendere il dialogo.
Mercoledì, invece, il sindaco Castelli ha convocato una riunione con gli amministratori di Teramo e della Val Vibrata per riattivare il famoso protocollo d’intesa con l’Abruzzo. E domani all’ordine del giorno della giunta comunale figurano due importanti provvedimenti per andare incontro alle famiglie che hanno perso il lavoro.
La giunta comunale, infatti, deliberà l’erogazione di un bonus di 50 euro per l’acquisto di materiale scolastico e la riduzione del pagamento per mense scolastiche e rette degli asili nido.
E’ il sindaco Castelli ad anticipare il provvedimento: “Per quanto riguarda gli sgravi per mense scolastiche e asili nido abbiamo deciso di attualizzare la dichiarazione Isee fino al 2009. Finora, infatti, per godere dei benefici bisognava presentare la dichiarazione relativa al 2008 che non avrebbe tenuto conto di chi è stato vittima di processi di ristrutturazione aziendale nel corso di quest’anno. Ad esempio non tutti gli operai della Manuli hanno ricevuto la lettera di mobilità ma è ovvio che purtroppo, se non si risolverà positivamente la vertenza, perderanno il posto di lavoro. Per quanto riguarda il bonus scuola, l’Amministrazione comunale s’impegna a rimborsare i titolari delle cartolerie che riceveranno il bonus consegnato dai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. Abbiamo in bilancio una spesa di circa cinquantamila euro e quindi circa mille bonus”.
Lavoro, ripresa e preoccupazioni
Ancona Dalla Antonio Merloni di Fabriano alla Manuli Rubbers di Ascoli Piceno, passando per la cassa integrazione alla Cnh di Jesi e all’Elica, dalle difficoltà della cantieristica nel Pesarese alla Cig in arrivo alla Fincantieri. E’ il quadro preoccupante dell’economia marchigiana alla ripresa dopo le ferie estive
La crisi del bianco
La A. Merloni, l’azienda elettrodomestica contoterzista, è in amministrazione straordinaria da ottobre, con circa 1.300 addetti degli stabilimenti marchigiani (sui 3.000 in Italia) in cassa integrazione. Chiusi i bandi internazionali per le manifestazioni di interesse all’acquisto del gruppo indetti dai tre commissari nominati dal ministro Scajola, non ci siano candidati all’acquisizione in toto dell’azienda; più probabile qualche interesse per la controllata C&T, che produce bombole e serbatoi a Sassoferrato, Matelica e Costacciaro (Perugia). L’Elica di Fabriano (cappe aspiranti) ha totalizzato 52 settimane di Cig ordinaria e, visto che il calo delle commesse perdura, ha chiesto al ministero la Cassa integrazione straordinaia da fine agosto. Periodi di Cig hanno interessato anche la Indesit Company e la Mts Thermo Group. Le difficoltà dei colossi si sono riverberate anche sull’indotto.
Nel Piceno è allarme rosso
Dopo lo tsunami nel comparto calzaturiero maceratese-ascolano-fermano (3 mila aziende perse fra il 2000 e il 2007), la provincia di Ascoli Piceno è alle prese con l'annunciata chiusura dello stabilimento della multinazione Manuli Rubbers (tubi idraulici), che ha messo in mobilità tutti i 375 dipendenti a partire da oggi. Gli operai hanno dato vita a una serie di iniziative di protesta e e minacciano altre azioni di lotta. Le istituzioni (Regione in testa) chiedono al ministro Scajola di far partire l’Accordo di programma per il rilancio produttivo rimasto lettera morta. Sempre ad Ascoli, ancora di là da venire la riqualificazione del sito produttivo dismesso della Sgl Carbon, mentre nessuno si è fatto avanti per comprare l’ex Cartiera Ahlstrom (200 dipendenti a casa), neppure il misterioso fondo cinese su cui si era a lungo sperato.
Fonte:Corriere Adriatico
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