Di Gianni Barbacetto
La campagna d'estate della Lega, contro gli sbarchi e per i “respingimenti” dei disperati che arrivano per mare sulle coste italiane, si sta dispiegando con almeno due risultati.
1. Il primo è quello di far assumere alla Lega la leadership di fatto, dentro il centrodestra e dentro il governo Berlusconi, delle politiche sull'immigrazione e sulla sicurezza, parte importante ed elettoralmente determinante della politica tout-court del centrodestra. Ma direi di più: le posizioni su clandestini e sbarchi fanno assumere alla Lega, più in generale, la leadership “culturale” del centrodestra. Sono Bossi, Calderoli e soci a dare il tono alla destra italiana, a connotarla con spietata precisione. Creando quello che l'ex ministro Giuseppe Fioroni chiama “cinismo di popolo”, diffondendo cioè l'idea che gli immigrati si meritino tutto ciò che subiscono, compresi i processi dopo i naufragi e i naufragi senza salvataggio (mai in mare si era vista una cosa simile).
Il gioco estivo di Bossi jr, Renzo (detto dal padre la Trota: Delfino sembra troppo anche a papà), e cioè “Rimbalza il clandestino”, lanciato su Facebook, non è soltanto una ragazzata: è coerente con la politica della Lega e più potente di cento editoriali.
2. Il secondo risultato ha a che fare con la laicità e i rapporti con la Chiesa cattolica. «I vescovi fanno il loro mestiere e noi facciamo il nostro», ha detto Bossi. Una frase che a sinistra si sognano. Sì, perché la Lega, sulla battaglia (sbagliata e razzista) dei respingimenti, coglie l'occasione per fare una battaglia (giusta) sulla laicità dello Stato e della politica. Ha ragione quando rivendica (seppur rozzamente) la libertà di dire e di fare ciò che ritiene politicamente più opportuno, senza interferenze del Vaticano e dei vescovi italiani. Semmai mostra tutta la strumentalità del suo agire quando invece alza la croce come vessillo politico della sua crociata anti-islam, o dice che a Milano non si devono costruire moschee perché in periferia mancano tante chiese. Ma è il mondo cattolico (o meglio: una parte di esso) a cadere nella trappola: quando accetta tutto della destra (dal razzismo di Bossi alle escort di Papi Silvio) pur di avere una legislazione in linea con la dottrina cattolica su famiglia, bioetica, finevita, scuola... Un baratto cinico come chi lo concede.
1. Il primo è quello di far assumere alla Lega la leadership di fatto, dentro il centrodestra e dentro il governo Berlusconi, delle politiche sull'immigrazione e sulla sicurezza, parte importante ed elettoralmente determinante della politica tout-court del centrodestra. Ma direi di più: le posizioni su clandestini e sbarchi fanno assumere alla Lega, più in generale, la leadership “culturale” del centrodestra. Sono Bossi, Calderoli e soci a dare il tono alla destra italiana, a connotarla con spietata precisione. Creando quello che l'ex ministro Giuseppe Fioroni chiama “cinismo di popolo”, diffondendo cioè l'idea che gli immigrati si meritino tutto ciò che subiscono, compresi i processi dopo i naufragi e i naufragi senza salvataggio (mai in mare si era vista una cosa simile).
Il gioco estivo di Bossi jr, Renzo (detto dal padre la Trota: Delfino sembra troppo anche a papà), e cioè “Rimbalza il clandestino”, lanciato su Facebook, non è soltanto una ragazzata: è coerente con la politica della Lega e più potente di cento editoriali.
2. Il secondo risultato ha a che fare con la laicità e i rapporti con la Chiesa cattolica. «I vescovi fanno il loro mestiere e noi facciamo il nostro», ha detto Bossi. Una frase che a sinistra si sognano. Sì, perché la Lega, sulla battaglia (sbagliata e razzista) dei respingimenti, coglie l'occasione per fare una battaglia (giusta) sulla laicità dello Stato e della politica. Ha ragione quando rivendica (seppur rozzamente) la libertà di dire e di fare ciò che ritiene politicamente più opportuno, senza interferenze del Vaticano e dei vescovi italiani. Semmai mostra tutta la strumentalità del suo agire quando invece alza la croce come vessillo politico della sua crociata anti-islam, o dice che a Milano non si devono costruire moschee perché in periferia mancano tante chiese. Ma è il mondo cattolico (o meglio: una parte di esso) a cadere nella trappola: quando accetta tutto della destra (dal razzismo di Bossi alle escort di Papi Silvio) pur di avere una legislazione in linea con la dottrina cattolica su famiglia, bioetica, finevita, scuola... Un baratto cinico come chi lo concede.
Così i ragazzi di Cl hanno applaudito al Meeting di Rimini le dichiarazioni “moderate” (in quel caso) di Roberto Calderoli. È la dimostrazione di un pregiudizio positivo nei confronti della Lega che tra i cattolici (o meglio: tra una parte di essi) fa valorizzare le aperture “ragionevoli” e dimenticare la sostanza: quel “cinismo di popolo” che la Lega diffonde ogni giorno con scelte e dichiarazioni, parole e fatti, oltre che giochini su Facebook, imbellettandolo appena con qualche furba dichiarazione d'occasione davanti a una platea cattolica, per rivendicare subito dopo una autonomia e una laicità che la sinistra si sogna.
Fonte:Società civile del 26/08/09
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