venerdì 28 agosto 2009

A ben guardare, il potere si sposta verso il Sud del mondo


di Johan Galtung - transcend.org.

Il Sud è in arrivo, con - o si spera senza - rivalsa.

Guardiamo i fatti essenziali nella distribuzione del potere.
L’Occidente abramitico si è espanso tre volte: l’islam fra il 622 e il 1492 dall’Iberia alle Filippine; il cristianesimo dal 1492 su tutti i cinque continenti; e l’ebraismo nella sua forma sionista dal 1948 nel Medio Oriente. Si sono lasciati e si lasciano dietro nella loro scia enormi scontri di civiltà, molti spenti.

Una loro forma era la pura conquista. Un’altra era il colonialismo, che spesso iniziò culturalmente con missionari che attuavano
Matteo 28:18-20; e continuò economicamente con l’estrazione di risorse in cambio di poco o niente; e continuò militarmente - spesso pagata dagli interessi economici - per proteggere i ricavi dagli insorti; e si concluse politicamente con la bandiera e il palazzo del governatore e una élite locale a telecomando, comprata per agire da polizia localmente. L’imperialismo era senza la bandiera e un’ambasciata come palazzo.

Arriva poi la decolonizzazione in ordine inverso: un mutamento del tessuto e il rilevamento del palazzo da parte di élite locali per cui si trovano nuove modalità di corruzione; l’invio delle guarnigioni per gli arresti ma trattenendo qualcuno di loro per addestrarlo nelle proprie fila; il mantenimento dello schema di scambi economici in termini di risorse contro perle e balocchi per le élite; e il mantenimento della cultura occidentale al di sopra delle cosmologie e lingue locali. Com’è il bilancio?

Non così male per il Sud colonizzato in precedenza.

Culturalmente, il Sud ha una incredibile varietà linguistica e religiosa - religioni di portata mondiale come l’islam, l’induismo e il buddhismo e filosofie come il taoismo e il confucianesimo e un’immensa varietà di altre. In cima a questo si aggiunga la loro padronanza delle lingue e religioni degli imperi (ivi compresi gli zar neri e rossi): i tre cristianesimi, l’ebraismo, e la loro prole - il secolarismo. Il Nord, guidato dal razzismo e dall’arroganza, non ha imparato nulla, conservando quanto si sarebbe potuto imparare in musei e presso pochi accademici.

Economicamente, il Sud ha un’enorme varietà di risorse, e di gran lunga la maggioranza della forza lavoro. Sì, il Nord ha il capitale accumulato in mezzo millennio di sfruttamento, da parte del Regno Unito in generale e dai banchieri ebrei accentrati a Londra - come la Casa dei Rothschild - in particolare, e dagli USA in generale e dai banchieri ebrei di Wall Street in particolare con i massoni anglo-americano-ebraici come articolazione importante. Che giusto ora sono in grossi guai finanziari del tutto autoprodotti.

Sì, il Nord ha la tecnologia, i mezzi di produzione accumulati in mezzo millennio di monopolio sulle arrischiate modalità di elaborazione delle risorse, ossia di cuocere il materiale crudo. E il Nord ha la capacità gestionale acquisita in mezzo millennio di amministrazione dei propri imperi, ossia le terre e i popoli rubati.

Le multinazionali sono costruite attorno a questi tre elementi. E l’ODA, "Official Developmnet Assistance" (Assistenza Ufficiale allo Sviluppo), è figlia di un padre imperiale e una madre cristiana samaritana con una cattiva coscienza, che corrompe le nuove élite amministrative pubbliche con denaro assistenziale (vedi l’ambasciatore tedesco Seitz su «Der Spiegel» n.31/2009 a proposito del totale fallimento di 50 anni di ODA in Africa).

Militarmente, il Nord ha i mezzi essenziali di distruzione e un vantaggio comparativo messo a punto in mezzo millennio di repressione di “insurrezioni” al Sud: un’incredibile brutalità, come i milioni uccisi dal terrorismo di stato USA-UK contro le punture di spillo dei terroristi.

E politicamente, il Nord ha il controllo con il dominio anglo-americano dell’ONU, adatto anche a proteggere la casa degli ebrei, Israele, con la stessa incredibile brutalità sostenuta da un mandato divino, che ignora 69 risoluzioni ONU e protetta da altre 29 col veto USA.

Il Sud ha un’infrastruttura economico-culturale e il Nord una sovrastruttura politico-militare. Il Sud ha solo i rimasugli del Movimento dei Non-Allineati (MNA), adesso in fase di ripresa, e il Gruppo dei 77. Un equilibrio instabile. Succederà qualcosa, e presto. Magari un’ONU del Sud, e un Comando Militare Congiunto del Sud, contro l’intervento del Nord.

E il commercio Sud-Sud. L’America Latina sta tracciando la via, perfino con modalità di commercio di merci e servizi per i bisogni essenziali dei più derelitti, come Cuba che fornisce servizi sanitari all’Argentina che fornisce carne al Venezuela che fornisce petrolio a Cuba (ALBA). E dall’altra parte del globo c’è il commercio sud-est asiatico attorno ai giganti apripista, il Giappone e la Cina; usando la teoria economica giapponese (/Kaname Akamatsu/) piuttosto che quella occidentale.

Perché l’Africa è così indietro? Perché, iniziando con la schiavitù, il colonialismo è durato più a lungo e la decolonizzazione è stata la più recente - due secoli fa per l’America Latina, solo mezzo secolo per l’Africa. La decolonizzazione culturale interna ha progredito molto più in America Latina che in Africa. E ora essi stanno vendendo vaste aree di terra coltivabile a una gigantesca organizzazione che investe in terra per i biocarburanti e bovini da macello, per alimentare auto e gente ricca. Nel 1950, 2,5 miliardi di persone sulla Terra avevano 5600 mq di terra arabile pro-capite; nel 2000, 6,1 miliardi ne avevano 2300 mq; e nel 2050, 9,1 miliardi potrebbero averne solo 1500 mq («Der Spiegel», 31/2009).
Questo non può succedere. Il Sud deve imparare dall’America Latina: organizzarsi, mettersi insieme, avere la propria banca, la propria TV («Al Jazeera» è un inizio eccellente), non imparare dalla stupida economia occidentale, bensì dalla propria esperienza, non importare tecnologia occidentale che distrugge la natura, le persone, le strutture e le culture, bensì farsi la propria; elaborare la propria storia incredibilmente ricca e la propria saggezza come sta facendo ora Morales in Bolivia. Non diventi come l’India, crescita senza distribuzione, impari più dalla Cina che combina le due, ma non diventi dipendente.

E soprattutto: si guardi alla propria infrastruttura Sud-Sud; la comunicazione non è poi così male, solo si istituisca la propria rete www.; ma il trasporto di persone e merci è terribilmente costoso e appartiene al Nord: si faccia il proprio! Che i vostri studenti studino in modalità Sud-Sud e imparino vicendevolmente, criticamente, costruttivamente. Non raccattando il tipo di pensiero del Nord - che ha causato i vostri guai.

03.08.2009
Traduzione di Miky Lanza per il Centro Sereno Regis
Titolo originale: THE POWER-SHIFT TO THE SOUTH:

Fonte:
MegaChip

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di Johan Galtung - transcend.org.

Il Sud è in arrivo, con - o si spera senza - rivalsa.

Guardiamo i fatti essenziali nella distribuzione del potere.
L’Occidente abramitico si è espanso tre volte: l’islam fra il 622 e il 1492 dall’Iberia alle Filippine; il cristianesimo dal 1492 su tutti i cinque continenti; e l’ebraismo nella sua forma sionista dal 1948 nel Medio Oriente. Si sono lasciati e si lasciano dietro nella loro scia enormi scontri di civiltà, molti spenti.

Una loro forma era la pura conquista. Un’altra era il colonialismo, che spesso iniziò culturalmente con missionari che attuavano
Matteo 28:18-20; e continuò economicamente con l’estrazione di risorse in cambio di poco o niente; e continuò militarmente - spesso pagata dagli interessi economici - per proteggere i ricavi dagli insorti; e si concluse politicamente con la bandiera e il palazzo del governatore e una élite locale a telecomando, comprata per agire da polizia localmente. L’imperialismo era senza la bandiera e un’ambasciata come palazzo.

Arriva poi la decolonizzazione in ordine inverso: un mutamento del tessuto e il rilevamento del palazzo da parte di élite locali per cui si trovano nuove modalità di corruzione; l’invio delle guarnigioni per gli arresti ma trattenendo qualcuno di loro per addestrarlo nelle proprie fila; il mantenimento dello schema di scambi economici in termini di risorse contro perle e balocchi per le élite; e il mantenimento della cultura occidentale al di sopra delle cosmologie e lingue locali. Com’è il bilancio?

Non così male per il Sud colonizzato in precedenza.

Culturalmente, il Sud ha una incredibile varietà linguistica e religiosa - religioni di portata mondiale come l’islam, l’induismo e il buddhismo e filosofie come il taoismo e il confucianesimo e un’immensa varietà di altre. In cima a questo si aggiunga la loro padronanza delle lingue e religioni degli imperi (ivi compresi gli zar neri e rossi): i tre cristianesimi, l’ebraismo, e la loro prole - il secolarismo. Il Nord, guidato dal razzismo e dall’arroganza, non ha imparato nulla, conservando quanto si sarebbe potuto imparare in musei e presso pochi accademici.

Economicamente, il Sud ha un’enorme varietà di risorse, e di gran lunga la maggioranza della forza lavoro. Sì, il Nord ha il capitale accumulato in mezzo millennio di sfruttamento, da parte del Regno Unito in generale e dai banchieri ebrei accentrati a Londra - come la Casa dei Rothschild - in particolare, e dagli USA in generale e dai banchieri ebrei di Wall Street in particolare con i massoni anglo-americano-ebraici come articolazione importante. Che giusto ora sono in grossi guai finanziari del tutto autoprodotti.

Sì, il Nord ha la tecnologia, i mezzi di produzione accumulati in mezzo millennio di monopolio sulle arrischiate modalità di elaborazione delle risorse, ossia di cuocere il materiale crudo. E il Nord ha la capacità gestionale acquisita in mezzo millennio di amministrazione dei propri imperi, ossia le terre e i popoli rubati.

Le multinazionali sono costruite attorno a questi tre elementi. E l’ODA, "Official Developmnet Assistance" (Assistenza Ufficiale allo Sviluppo), è figlia di un padre imperiale e una madre cristiana samaritana con una cattiva coscienza, che corrompe le nuove élite amministrative pubbliche con denaro assistenziale (vedi l’ambasciatore tedesco Seitz su «Der Spiegel» n.31/2009 a proposito del totale fallimento di 50 anni di ODA in Africa).

Militarmente, il Nord ha i mezzi essenziali di distruzione e un vantaggio comparativo messo a punto in mezzo millennio di repressione di “insurrezioni” al Sud: un’incredibile brutalità, come i milioni uccisi dal terrorismo di stato USA-UK contro le punture di spillo dei terroristi.

E politicamente, il Nord ha il controllo con il dominio anglo-americano dell’ONU, adatto anche a proteggere la casa degli ebrei, Israele, con la stessa incredibile brutalità sostenuta da un mandato divino, che ignora 69 risoluzioni ONU e protetta da altre 29 col veto USA.

Il Sud ha un’infrastruttura economico-culturale e il Nord una sovrastruttura politico-militare. Il Sud ha solo i rimasugli del Movimento dei Non-Allineati (MNA), adesso in fase di ripresa, e il Gruppo dei 77. Un equilibrio instabile. Succederà qualcosa, e presto. Magari un’ONU del Sud, e un Comando Militare Congiunto del Sud, contro l’intervento del Nord.

E il commercio Sud-Sud. L’America Latina sta tracciando la via, perfino con modalità di commercio di merci e servizi per i bisogni essenziali dei più derelitti, come Cuba che fornisce servizi sanitari all’Argentina che fornisce carne al Venezuela che fornisce petrolio a Cuba (ALBA). E dall’altra parte del globo c’è il commercio sud-est asiatico attorno ai giganti apripista, il Giappone e la Cina; usando la teoria economica giapponese (/Kaname Akamatsu/) piuttosto che quella occidentale.

Perché l’Africa è così indietro? Perché, iniziando con la schiavitù, il colonialismo è durato più a lungo e la decolonizzazione è stata la più recente - due secoli fa per l’America Latina, solo mezzo secolo per l’Africa. La decolonizzazione culturale interna ha progredito molto più in America Latina che in Africa. E ora essi stanno vendendo vaste aree di terra coltivabile a una gigantesca organizzazione che investe in terra per i biocarburanti e bovini da macello, per alimentare auto e gente ricca. Nel 1950, 2,5 miliardi di persone sulla Terra avevano 5600 mq di terra arabile pro-capite; nel 2000, 6,1 miliardi ne avevano 2300 mq; e nel 2050, 9,1 miliardi potrebbero averne solo 1500 mq («Der Spiegel», 31/2009).
Questo non può succedere. Il Sud deve imparare dall’America Latina: organizzarsi, mettersi insieme, avere la propria banca, la propria TV («Al Jazeera» è un inizio eccellente), non imparare dalla stupida economia occidentale, bensì dalla propria esperienza, non importare tecnologia occidentale che distrugge la natura, le persone, le strutture e le culture, bensì farsi la propria; elaborare la propria storia incredibilmente ricca e la propria saggezza come sta facendo ora Morales in Bolivia. Non diventi come l’India, crescita senza distribuzione, impari più dalla Cina che combina le due, ma non diventi dipendente.

E soprattutto: si guardi alla propria infrastruttura Sud-Sud; la comunicazione non è poi così male, solo si istituisca la propria rete www.; ma il trasporto di persone e merci è terribilmente costoso e appartiene al Nord: si faccia il proprio! Che i vostri studenti studino in modalità Sud-Sud e imparino vicendevolmente, criticamente, costruttivamente. Non raccattando il tipo di pensiero del Nord - che ha causato i vostri guai.

03.08.2009
Traduzione di Miky Lanza per il Centro Sereno Regis
Titolo originale: THE POWER-SHIFT TO THE SOUTH:

Fonte:
MegaChip

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