venerdì 7 agosto 2009
ANTROPOLOGIA E POESIA. FRANCO COSTABILE E IL CANTO DEI NUOVI EMIGRANTI
Franco Costabile nasce 1924 in una famiglia borghese di commercianti amalfitani. Il padre non si sente a suo agio nel piccolo centro calabrese di Sambiase e dopo il matrimonio si reca in Tunisia per dedicarsi all'insegnamento . Nel 1933, la madre si reca col figlio piccolo nella nazione africana per convincere il marito a riunire la famiglia, ma non ottiene il risultato sperato. Questa esperienza segnerà il poeta, a cui farà riferimento nel componimento giovanile "Vana Attesa", pubblicata nel 1939. Dopo la maturità classica conseguita a Nicastro, si iscrive alla Facoltà di Lettere di Messina e, successivamente, a Roma. In questo periodo stringe un forte rapporto con Giuseppe Ungaretti suo professore di Letteratura Contemporanea.
In Costabile, Ungaretti rivede il figlio perduto da poco in Brasile, e in Ungaretti il poeta sambiasino trova invece l'assente figura paterna. Nel 1953 sposa la sua ex allieva Mariuccia Ormau, dalla quale ha due figlie: Olivia e Giordana. Alcuni anni più tardi, la moglie si trasferirà con le figlie a Milano. E' un secondo distacco, un secondo abbandono familiare che insieme alla rottura definitiva dei rapporti col padre lontano e la morte della madre, stanco, decide di togliersi la vita il 14 aprile 1965. Ungaretti, che al poeta si sentiva ancora molto legato, scrive per questo dei versi, prima pubblicati in un libretto stampato a cura di amici, e ora trascritti come epitaffio sulla sua tomba nel cimitero di Sambiase. Nel 1950 pubblica, a sue spese, la prima raccolta di poesie, "Via degli ulivi". E' del 1961 la sua raccolta più famosa, "La rosa nel bicchiere e altre poesie".
Il programma è stato realizzato da Gianfranco Donadio, in occasione del Seminario di Ottavio Cavalcanti dal titolo "Antropologia e poesia, Franco Costabile e «Il canto dei nuovi emigranti»". Letture di Salvatore Puntillo. Università della Calabria, Centro Demoantropologico, 18 novembre 2002
Franco Costabile nasce 1924 in una famiglia borghese di commercianti amalfitani. Il padre non si sente a suo agio nel piccolo centro calabrese di Sambiase e dopo il matrimonio si reca in Tunisia per dedicarsi all'insegnamento . Nel 1933, la madre si reca col figlio piccolo nella nazione africana per convincere il marito a riunire la famiglia, ma non ottiene il risultato sperato. Questa esperienza segnerà il poeta, a cui farà riferimento nel componimento giovanile "Vana Attesa", pubblicata nel 1939. Dopo la maturità classica conseguita a Nicastro, si iscrive alla Facoltà di Lettere di Messina e, successivamente, a Roma. In questo periodo stringe un forte rapporto con Giuseppe Ungaretti suo professore di Letteratura Contemporanea.
In Costabile, Ungaretti rivede il figlio perduto da poco in Brasile, e in Ungaretti il poeta sambiasino trova invece l'assente figura paterna. Nel 1953 sposa la sua ex allieva Mariuccia Ormau, dalla quale ha due figlie: Olivia e Giordana. Alcuni anni più tardi, la moglie si trasferirà con le figlie a Milano. E' un secondo distacco, un secondo abbandono familiare che insieme alla rottura definitiva dei rapporti col padre lontano e la morte della madre, stanco, decide di togliersi la vita il 14 aprile 1965. Ungaretti, che al poeta si sentiva ancora molto legato, scrive per questo dei versi, prima pubblicati in un libretto stampato a cura di amici, e ora trascritti come epitaffio sulla sua tomba nel cimitero di Sambiase. Nel 1950 pubblica, a sue spese, la prima raccolta di poesie, "Via degli ulivi". E' del 1961 la sua raccolta più famosa, "La rosa nel bicchiere e altre poesie".
Il programma è stato realizzato da Gianfranco Donadio, in occasione del Seminario di Ottavio Cavalcanti dal titolo "Antropologia e poesia, Franco Costabile e «Il canto dei nuovi emigranti»". Letture di Salvatore Puntillo. Università della Calabria, Centro Demoantropologico, 18 novembre 2002
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