mercoledì 8 aprile 2009
Terremoto in Abruzzo: Istituire una Commissione d'Inchiesta parlamentare
Di Daniela Melchiorre
Una commissione d’inchiesta parlamentare sui crolli degli edifici pubblici di costruzione più recente, avvenuti in seguito al tragico terremoto.
Questa è la mia proposta in qualità di deputata e presidente dei Liberal Democratici.
Fermo restando il rispetto del lavoro della Magistratura, che ha già avviato delle inchieste in merito, credo che il Parlamento abbia il dovere di essere informato in tempi brevi, e allo stesso tempo garantire che simili sciagure non si ripetano.
Per questo la Commissione d’inchiesta è decisamente lo strumento più idoneo, a patto che si decida di adottare una corsia preferenziale, sia nella fase di istituzione che in quella dello svolgimento dei lavori.
In Italia ci sono molte zone ad alto rischio sismico e un’indagine parlamentare ha senza dubbio efficacia per individuare le responsabilità e i criteri di effettiva validità delle tecniche antisismiche, prevenendo analoghi disatri in altre zone.
Quanto alla ricostruzione delle zone terremotate, propongo che la ricostruzione non si faccia, come è accaduto in passato, demolendo monumenti catalogati come patrimonio dell’umanità.
Si cominci a ragionare con criteri diversi, tenendo presente che la tutela del Bello è un valore costituzionale, e che nel nostro Paese non si riesce a individuare mai un solo responsabile, che si tratti di scempi ambientali o, cosa ancora più grave, di centinaia di vite umane.
Di Daniela Melchiorre
Una commissione d’inchiesta parlamentare sui crolli degli edifici pubblici di costruzione più recente, avvenuti in seguito al tragico terremoto.
Questa è la mia proposta in qualità di deputata e presidente dei Liberal Democratici.
Fermo restando il rispetto del lavoro della Magistratura, che ha già avviato delle inchieste in merito, credo che il Parlamento abbia il dovere di essere informato in tempi brevi, e allo stesso tempo garantire che simili sciagure non si ripetano.
Per questo la Commissione d’inchiesta è decisamente lo strumento più idoneo, a patto che si decida di adottare una corsia preferenziale, sia nella fase di istituzione che in quella dello svolgimento dei lavori.
In Italia ci sono molte zone ad alto rischio sismico e un’indagine parlamentare ha senza dubbio efficacia per individuare le responsabilità e i criteri di effettiva validità delle tecniche antisismiche, prevenendo analoghi disatri in altre zone.
Quanto alla ricostruzione delle zone terremotate, propongo che la ricostruzione non si faccia, come è accaduto in passato, demolendo monumenti catalogati come patrimonio dell’umanità.
Si cominci a ragionare con criteri diversi, tenendo presente che la tutela del Bello è un valore costituzionale, e che nel nostro Paese non si riesce a individuare mai un solo responsabile, che si tratti di scempi ambientali o, cosa ancora più grave, di centinaia di vite umane.
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