Oggi 18 aprile ad Acicastello (CT) apre il primo supermercato CompraSud, il progetto della Medinvest di Erasmo Vecchio che punta a valorizzare i prodotti meridionali di qualità abbattendo le barriere classiche della Grande Distribuzione per i produttori meridionali.
Come afferma Erasmo Vecchio, "c'è grande l'attenzione di istituzioni, media ed operatori economici.
2500 referenze made in Sud in un layout elegante ed accattivante, che richiama il Sud ed il suo grande patrimonio enogastronomico".
Ulteriori informazioni sul sito www.supermercaticomprasud.it
Siamo orgogliosi di diffondere e sponsorizzare questo progetto e di dimostrare che il nostro modo di intendere il meridionalismo non e' quello piagnone e nostalgico con il quale spesso siamo dipinti, ma è fatto di idee, volontà e passione, una passione nuova per difendere e sviluppare la nostra terra.(PdSUD)
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Parte da Aci Castello il network di punti vendita specializzati nei prodotti del Sud con l’obiettivo di 20 centri entro il 2009 in tutta Italia. Già selezionate 250 aziende per 3 mila prodotti
Di Andrea Naselli
Sabato 18 aprile prossimo sarà il Comune di Acicastello, in provincia di Catania, ad inaugurare la serie dei nuovi punti vendita in franchising della catena di distribuzione “Comprasud”.
Ed il federalismo agro-alimentare è bello e servito. Ve lo immaginate un supermercato senza le bibite del villaggio globale? E al loro posto solo prodotti locali e di prossimità? E’ questa l’idea di Erasmo Vecchio, architetto con un chiodo fisso: far entrare i prodotti del Sud nel circuito della grande distribuzione. Un bacino, quello della popolazione meridionale, con circa 20 milioni di abitanti che consumano per il 90% merci prodotte altrove.
Basti pensare che al Sud, secondo alcune stime, si produce appena il 4-5% della carne che si consuma. E in Sicilia ancora meno: il 3%. E sta qui l’uovo di colombo. Una catena in franchising dove verranno venduti solo prodotti agro-alimentari del Sud. Ad elaborare il progetto la Medinvest, una srl oggi diventata spa e che ha raggruppato una quindicina di soci che hanno sposato la filosofia del progetto. Dopo il supermercato di Acicastello il piano industriale del progetto prevede l’apertura di altri 20 punti vendita entro il 2009, di cui almeno 3 in Sicilia, alcuni in Basilicata e Campania ed il resto ancora da definire.
“In questi giorni”, sottolinea Vecchio, “sono tantissime le telefonate di attenzione che abbiamo ricevuto sia dai commercianti che dalle aziende e sono tante le trattative che abbiamo avviato”. Finora sono state selezionate ben 250 aziende con prevalente ubicazione in Sicilia, Calabria e Sardegna per circa 3000 prodotti già selezionati. “I nostri territori”, sottolinea con convinzione Vecchio, “sono dei giacimenti eno-gastronomici a cielo aperto. E i nostri punti vendita devono essere un momento di esplorazione di questo mondo che spesso non arriva nelle nostre tavole perché non entra nei grandi circuiti”. Ma non si tratta di punti vendita di nicchia. I
l progetto prevede, infatti, una capillare diffusione dei supermercati che dovranno servire un bacino di utenza attorno ai 30 mila abitanti. In essi tutto sarà targato Sud. Con in più dei corner specializzati in prodotti regionali. E per i prezzi? “Proprio per la logica del progetto che”, sottolinea Vecchio, “prevede il minimo spostamento delle merci, i prezzi saranno contenuti rispetto ad una qualità alta che contiamo di dare al consumatore. E ciò anche perché acquisteremo direttamente dalle aziende”.
Ed allora troveremo la birra del sud, assieme al culatello, al pecorino siciliana, alla scamorza campana o al nero d’Avola. Solo per fare alcuni esempi. Insomma, un’alleanza tra il Sud che produce con l’Italia che consuma. E si l’Italia! Poiché mentre nei punti vendita entreranno solo prodotti meridionali la rete franchising si espanderà anche al Nord per catturare i milioni di meridionali di prima seconda o terza generazione ma tutti ancora saldamenti ancorati ai sapori delle terre di origine.
Ipunti vendita avranno una superficie attorno ai 250 metri quadri e richiederanno un investimento iniziale attorno ai 50 mila euro se si tratta di negozio già esistente da riconvertire alla nuova linea oppure attorno ai 20 mila euro se nuovo punto. Il fatturato previsto di ogni punto si colloca attorno ai 2,5 milioni di euro per un risultato economico positivo attorno ai 150 mila euro. Sul fatturato il franchisee, che non pagherà alcuna spesa di ingresso, corrisponderà una commissione tra il 3 ed il 5% al franchisor. La piattaforma logistica sarà in un primo momento gestita presso terzi ma via via che la rete franchising si amplierà, la Medinvest prevede di realizzarne tre dislocate a Nord, Centro e Sud. Insomma, una colonizzazione alla rovescia.
Fonte:Economia Sicilia
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