Dharamshala (India), 10 marzo 2009 - Il Dalai Lama ha accusato la Cina di aver portato "l’inferno sulla terra" nel suo tormentato Tibet e ha accusato Pechino, nel giorno in cui si compie il 50esimo anniversario della prima rivolta contro il regime, di aver causato la morte di "centinaia di migliaia" di suoi compatrioti.
In un atteso messaggio diffuso attraverso la sua pagina web, il leader spirituale tibetano ha ripercorso la storia recente del Tibet e ripetuto la sua richiesta di "un’autonomia legittima e significativa per il Tibet" (e non dunque l’indipendenza della Cina).
Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, ricorda che dopo l’occupazione il governo cinese ha portato a termine "una serie di campagne violente e repressive", che hanno imposto anche la legge marziale e più recentemente programmi di "rieducazione" che hanno causato una "profonda sofferenza" nella popolazione tibetana, che vive "nella paura costante".
Le parole del Dalai Lama sono solo "menzogne": immediata la replica di Pechino al discorso di denuncia del leader spirituale tibetano.
Agenzia AGI
In un atteso messaggio diffuso attraverso la sua pagina web, il leader spirituale tibetano ha ripercorso la storia recente del Tibet e ripetuto la sua richiesta di "un’autonomia legittima e significativa per il Tibet" (e non dunque l’indipendenza della Cina).
Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, ricorda che dopo l’occupazione il governo cinese ha portato a termine "una serie di campagne violente e repressive", che hanno imposto anche la legge marziale e più recentemente programmi di "rieducazione" che hanno causato una "profonda sofferenza" nella popolazione tibetana, che vive "nella paura costante".
Le parole del Dalai Lama sono solo "menzogne": immediata la replica di Pechino al discorso di denuncia del leader spirituale tibetano.
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