venerdì 13 marzo 2009
Closed Zone
In Israele, il dibattito sulla Striscia di Gaza raggiunge il mondo dell'animazione cinematografica.
L'edizione on-line del quotidiano Jerusalem Post ha pubblicato ieri un breve corto cinematografico dal titolo Closed Zone («Zona chiusa»), realizzato da Yoni Goldman. (…)
Closed Zone racconta in 90 secondi, senza parole, la vita di un bambino della Striscia di Gaza: nel film di animazione di Goldman, grandi mani israeliane ed egiziane impediscono in ogni modo al bambino di uscire dalla Striscia.
Da Gaza il bambino vede sparare i razzi Qassam contro Israele; come risposta Israele lancia missili contro Gaza e il piccolo protagonista non sa dove trovare rifugio.
Il Jerusalem Post riporta il parere Yariv Ben-Eliezer, esperto di media e comunicazione dell'istituto accademico israeliano Idc Herzliya:
«Si tratta di un lavoro brutto, disgustoso... e sarà sicuramente utilizzato come uno strumento contro Israele - ha osservato Ben-Eliezer -. Bisognava essere ugualmente sensibili nei confronti dei bambini israeliani che sono bombardati ogni giorno da Hamas. Goldman dovrebbe ricevere un premio da Ahmadinejad (il presidente iraniano - ndr) per questo lavoro».
Il cortometraggio è stato commissionato a Goldman da Gisha, (che in ebraico significa «accesso»), un'organizzazione non governativa israeliana che si occupa di difendere il diritto di movimento della popolazione palestinese, in particolare della popolazione di Gaza. L'idea dell'ong è di utilizzare il video sia come occasione di dibattito sulla questione di Gaza, sia come strumento educativo. (…)
(Fonte: www.terrasanta.net/ del 5.03.2009)
In Israele, il dibattito sulla Striscia di Gaza raggiunge il mondo dell'animazione cinematografica.
L'edizione on-line del quotidiano Jerusalem Post ha pubblicato ieri un breve corto cinematografico dal titolo Closed Zone («Zona chiusa»), realizzato da Yoni Goldman. (…)
Closed Zone racconta in 90 secondi, senza parole, la vita di un bambino della Striscia di Gaza: nel film di animazione di Goldman, grandi mani israeliane ed egiziane impediscono in ogni modo al bambino di uscire dalla Striscia.
Da Gaza il bambino vede sparare i razzi Qassam contro Israele; come risposta Israele lancia missili contro Gaza e il piccolo protagonista non sa dove trovare rifugio.
Il Jerusalem Post riporta il parere Yariv Ben-Eliezer, esperto di media e comunicazione dell'istituto accademico israeliano Idc Herzliya:
«Si tratta di un lavoro brutto, disgustoso... e sarà sicuramente utilizzato come uno strumento contro Israele - ha osservato Ben-Eliezer -. Bisognava essere ugualmente sensibili nei confronti dei bambini israeliani che sono bombardati ogni giorno da Hamas. Goldman dovrebbe ricevere un premio da Ahmadinejad (il presidente iraniano - ndr) per questo lavoro».
Il cortometraggio è stato commissionato a Goldman da Gisha, (che in ebraico significa «accesso»), un'organizzazione non governativa israeliana che si occupa di difendere il diritto di movimento della popolazione palestinese, in particolare della popolazione di Gaza. L'idea dell'ong è di utilizzare il video sia come occasione di dibattito sulla questione di Gaza, sia come strumento educativo. (…)
(Fonte: www.terrasanta.net/ del 5.03.2009)
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