domenica 8 marzo 2009
ARRIVA IL BATTESIMO DI FUOCO PER IL MOVIMENTO DEL SUD
Quando la senatrice Adriana Poli Bortone sale sul palco è visibilmente commossa; la sala dell'Hotel President è piena all'inverosimile e la coda di gente si prolunga, senza soluzione di continuità, fino all'esterno. Se il centrodestra che si riconosce nel Pdl si avvia ad una prova di forza elettorale, il Movimento Sud oggi ha presentato il suo biglietto da visita. Ma non c'è spazio per le polemiche, è il giorno del battesimo di fuoco nella sua città; solo qualche frase che sembra più un sassolino tolto dalla scarpa che un attacco diretto: "Mi sembra che oggi siamo un tantino più numerosi di ieri", riferendosi appunto al congresso provinciale di An nel quale si è consumata la spaccatura.
Il discorso (che domani sarà on line su http://www.salentoweb.tv) della Poli è tutto incentrato sulla questione economica; meglio di altri, sembra aver compreso che le ansie e le aspettative dei cittadini meridionali guardano tutte verso la ricerca di una soluzione concreta per reagire alle tenaglie della crisi economica. "Non siamo accattoni, i quattro miliardi stanziati dal Cipe non bastano", giusto per chiarire che non saranno le prebende elettorali a farle invertire la rotta. L'impianto concettuale del nuovo corso politico è tutto incentrato sulla rivendicazione dell'orgoglio di un Sud che, nonostante abbia contribuito per la metà al successo del centrodestra, "non è amato da questo Governo". Nemmeno la Banca del Mezzogiorno piace alla senatrice: "non è immaginabile consegnare un nuovo istituto alle cordate settentrionali", dice in aperta polemica con il ministro Tremonti.
Lo sviluppo allora non può che passare da un ripensamento radicale di una certa cultura politica che spaccia per concessioni, assumendosene di conseguenza i meriti, quelli che sono i diritti di un territorio violentato anche da una politica industriale ed economica che ha messo in ginocchio le specificità produttive: l'artigianato, l'agroalimentare, il turismo. Ripartire dunque da misure concrete, come l'imposizione alla grande distribuzione di una quota pari al 40% di prodotti locali. Più in generale, la leader di Movimento Sud sembra intenzionata a recuperare quel concetto di economia sociale di mercato che la destra italiana aveva elaborato illudendosi di non finire stritolata nel neoliberismo (all'italiana) berlusconiano: una migliore distribuzione del capitale, che non può essere prerogativa dei soliti noti, una esaltazione dei vincoli cooperativistici e solidali in ambito produttivo, un sistema creditizio premuroso nei confronti delle famiglie e della piccola e media impresa che, come dice il presidente di Confindustria Puglia Di Bartolomeo "non si sente tutelata dalle politiche di questa maggioranza".
In sala alcuni pezzi grossi del centrodestra leccese e salentino: Angelo Tondo, Paolo Cairo, Eugenio Pisanò; si è fatto vedere anche Gianni Garrisi. E poi Antonino Lia, ex sindaco di Specchia, tanto per intenderci uno dei fondatori del Pd. Si è aperta una nuova stagione della politica?
E' presto per dirlo ma chi pensava a una boutade sta iniziando a ricredersi.
La Redazione
Fonte:Lecce Prima 08/03/2009
Quando la senatrice Adriana Poli Bortone sale sul palco è visibilmente commossa; la sala dell'Hotel President è piena all'inverosimile e la coda di gente si prolunga, senza soluzione di continuità, fino all'esterno. Se il centrodestra che si riconosce nel Pdl si avvia ad una prova di forza elettorale, il Movimento Sud oggi ha presentato il suo biglietto da visita. Ma non c'è spazio per le polemiche, è il giorno del battesimo di fuoco nella sua città; solo qualche frase che sembra più un sassolino tolto dalla scarpa che un attacco diretto: "Mi sembra che oggi siamo un tantino più numerosi di ieri", riferendosi appunto al congresso provinciale di An nel quale si è consumata la spaccatura.
Il discorso (che domani sarà on line su http://www.salentoweb.tv) della Poli è tutto incentrato sulla questione economica; meglio di altri, sembra aver compreso che le ansie e le aspettative dei cittadini meridionali guardano tutte verso la ricerca di una soluzione concreta per reagire alle tenaglie della crisi economica. "Non siamo accattoni, i quattro miliardi stanziati dal Cipe non bastano", giusto per chiarire che non saranno le prebende elettorali a farle invertire la rotta. L'impianto concettuale del nuovo corso politico è tutto incentrato sulla rivendicazione dell'orgoglio di un Sud che, nonostante abbia contribuito per la metà al successo del centrodestra, "non è amato da questo Governo". Nemmeno la Banca del Mezzogiorno piace alla senatrice: "non è immaginabile consegnare un nuovo istituto alle cordate settentrionali", dice in aperta polemica con il ministro Tremonti.
Lo sviluppo allora non può che passare da un ripensamento radicale di una certa cultura politica che spaccia per concessioni, assumendosene di conseguenza i meriti, quelli che sono i diritti di un territorio violentato anche da una politica industriale ed economica che ha messo in ginocchio le specificità produttive: l'artigianato, l'agroalimentare, il turismo. Ripartire dunque da misure concrete, come l'imposizione alla grande distribuzione di una quota pari al 40% di prodotti locali. Più in generale, la leader di Movimento Sud sembra intenzionata a recuperare quel concetto di economia sociale di mercato che la destra italiana aveva elaborato illudendosi di non finire stritolata nel neoliberismo (all'italiana) berlusconiano: una migliore distribuzione del capitale, che non può essere prerogativa dei soliti noti, una esaltazione dei vincoli cooperativistici e solidali in ambito produttivo, un sistema creditizio premuroso nei confronti delle famiglie e della piccola e media impresa che, come dice il presidente di Confindustria Puglia Di Bartolomeo "non si sente tutelata dalle politiche di questa maggioranza".
In sala alcuni pezzi grossi del centrodestra leccese e salentino: Angelo Tondo, Paolo Cairo, Eugenio Pisanò; si è fatto vedere anche Gianni Garrisi. E poi Antonino Lia, ex sindaco di Specchia, tanto per intenderci uno dei fondatori del Pd. Si è aperta una nuova stagione della politica?
E' presto per dirlo ma chi pensava a una boutade sta iniziando a ricredersi.
La Redazione
Fonte:Lecce Prima 08/03/2009
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