Doveva accadere, era nella ragione delle cose.
Che Adriana Poli Bortone, un vita politica in Alleanza nazionale iniziata ancor prima quando si chiama Msi, si presentasse al questa mattina al congresso provinciale del partito di Fini per dire lascio e continuo nel “mio” Movimento per il sud. Adriana, con i suoi, si presenta al congresso provinciale di An, raccoglie gli applausi della platea ma poi si consuma, tra le lacrime, la spaccatura politica che sarà sancita domani, alle 11, presso l'hotel President, proprio con la presentazione ufficiale del Movimento Sud, alle 11.
Delegati grigi in volto e tensione che si tagliava a fette. Sullo sfondo gli screzi e le polemiche delle ultime settimane concretizzatisi poi con la rottura, e che a questo punto, può considerarsi definitiva: An da una parte, Adriana Poli Bortone dall’altra, più a Sud di tutti. E il Pdl, intanto, che nascerà ufficialmente tra due settimane.
All'inizio dei lavori cordiale stretta di mano tra Ugo Lisi e Poli Botone, poi, dopo l'intervento di Gerardo Filippo, che tecnicamente ha spiegato le ragioni che gli rendevano impossibile l'accettazione della confluenza nel Pdl, arriva la rappresentazione del divorzio: la senatrice si alza e va via, e con lei una parte consistente della platea.
Tra le prime dichiarazioni quella dell'onorevole Ugo Lisi, segretario provinciale di An, il quale non ha voluto nemmeno accennare direttamente alla presenza della senatrice Poli Bortone ma alla quale ha voluto rispondere tra le righe. E così, con un omaggio a due grandi personalità della destra italiana, Giorgio Almirante e Pinuccio Tatarella, ha avuto inizio all’hotel President il IV congresso provinciale di Alleanza Nazionale. Sala gremita in ogni ordine di posto alla presenza di dirigenti, iscritti, simpatizzanti di An.
“La confluenza di Alleanza Nazionale nel Pdl non è un obbligo statutario – ha affermato il presidente provinciale Ugo Lisi - ma è la sublimazione politica di un percorso culturale che, partendo da Giorgio Almirante e proseguendo con Pinuccio Tatarella ha avuto in Gianfranco Fini un suo strenuo sostenitore. Il documento programmatico che Gianfranco Fini presentò il 18 luglio 2006 all’Esecutivo Nazionale di An (Ripensare il centrodestra nella prospettiva europea) – ha proseguito Lisi – anticipava questa svolta storica che ci accingiamo a compiere. Già allora, con uno scatto d’orgoglio personale e politico, il Presidente Fini sentiva il bisogno di una spinta in avanti del nostro partito, avendo un preciso obiettivo l’ingresso della destra italiana nella grande famiglia del Partito Popolare Europeo. Non siamo figli di un Dio minore – ha concluso– Alleanza Nazionale entra a pieno titolo, con i suoi valori e con i suoi ideali, da cui non si può assolutamente prescindere, nel Popolo della Libertà”.
Ha ffermato Roberto Tundo, componente della Direzione nazionale del partito: “Questo Congresso provinciale è inquinato da motivazioni che vanno al di la della scelta di dar vita al Popolo della Libertà. È malvagio utilizzare la vetrina di Alleanza nazionale per scopi e per percorsi politici che riguardano le persone e non la storia della destra salentina".
"Da Coordinatrice Regionale di An – prosegue Roberto Tundo – Adriana Poli poteva animare il dibattito interno sulle politiche per il Mezzogiorno d’Italia, oppure, poteva individuare modalità e percorsi verso il Popolo della Libertà: non lo ha fatto”.
La Redazione 07/03/2009
Fonte:Lecceprima online
Delegati grigi in volto e tensione che si tagliava a fette. Sullo sfondo gli screzi e le polemiche delle ultime settimane concretizzatisi poi con la rottura, e che a questo punto, può considerarsi definitiva: An da una parte, Adriana Poli Bortone dall’altra, più a Sud di tutti. E il Pdl, intanto, che nascerà ufficialmente tra due settimane.
All'inizio dei lavori cordiale stretta di mano tra Ugo Lisi e Poli Botone, poi, dopo l'intervento di Gerardo Filippo, che tecnicamente ha spiegato le ragioni che gli rendevano impossibile l'accettazione della confluenza nel Pdl, arriva la rappresentazione del divorzio: la senatrice si alza e va via, e con lei una parte consistente della platea.
Tra le prime dichiarazioni quella dell'onorevole Ugo Lisi, segretario provinciale di An, il quale non ha voluto nemmeno accennare direttamente alla presenza della senatrice Poli Bortone ma alla quale ha voluto rispondere tra le righe. E così, con un omaggio a due grandi personalità della destra italiana, Giorgio Almirante e Pinuccio Tatarella, ha avuto inizio all’hotel President il IV congresso provinciale di Alleanza Nazionale. Sala gremita in ogni ordine di posto alla presenza di dirigenti, iscritti, simpatizzanti di An.
“La confluenza di Alleanza Nazionale nel Pdl non è un obbligo statutario – ha affermato il presidente provinciale Ugo Lisi - ma è la sublimazione politica di un percorso culturale che, partendo da Giorgio Almirante e proseguendo con Pinuccio Tatarella ha avuto in Gianfranco Fini un suo strenuo sostenitore. Il documento programmatico che Gianfranco Fini presentò il 18 luglio 2006 all’Esecutivo Nazionale di An (Ripensare il centrodestra nella prospettiva europea) – ha proseguito Lisi – anticipava questa svolta storica che ci accingiamo a compiere. Già allora, con uno scatto d’orgoglio personale e politico, il Presidente Fini sentiva il bisogno di una spinta in avanti del nostro partito, avendo un preciso obiettivo l’ingresso della destra italiana nella grande famiglia del Partito Popolare Europeo. Non siamo figli di un Dio minore – ha concluso– Alleanza Nazionale entra a pieno titolo, con i suoi valori e con i suoi ideali, da cui non si può assolutamente prescindere, nel Popolo della Libertà”.
Ha ffermato Roberto Tundo, componente della Direzione nazionale del partito: “Questo Congresso provinciale è inquinato da motivazioni che vanno al di la della scelta di dar vita al Popolo della Libertà. È malvagio utilizzare la vetrina di Alleanza nazionale per scopi e per percorsi politici che riguardano le persone e non la storia della destra salentina".
"Da Coordinatrice Regionale di An – prosegue Roberto Tundo – Adriana Poli poteva animare il dibattito interno sulle politiche per il Mezzogiorno d’Italia, oppure, poteva individuare modalità e percorsi verso il Popolo della Libertà: non lo ha fatto”.
La Redazione 07/03/2009
Fonte:Lecceprima online
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