ROMA (14 gennaio) - Crolla la produzione industriale.
A novembre 2008, in base ai dati resi noti dall'Istat, l'indice ha registrato una contrazione del 12,3% rispetto a novembre 2007.
Anche al netto degli effetti di calendario (novembre scorso ha avuto un giorno lavorativo in meno rispetto allo stesso mese dell'anno prima) si registra una diminuzione su base annua del 9,7%: si tratta della diminuzione più ampia dal gennaio 1991.
Su base mensile, rispetto a ottobre 2008, il calo è stato del 2,3%.
Auto a picco Scende vertiginosamente la produzione di autoveicoli in Italia.
In base ai dati comunicati dall'Istat a novembre si è registrato un calo del 46,4% su base annua (dato grezzo) e del 42,8% considerando gli effetti di calendario.
Nei primi 11 mesi la diminuzione è stata del 16,8% in termini grezzi e del 16,3% considerando la correzione per giorni lavorativi.Ocse: il peggio deve arrivare
La Bce «ha ancora spazi di manovra» e può «ancora ridurre maggiormente i suoi tassi». Ad affermarlo è l'Ocse che oggi ha presentato il suo rapporto sulla zona euro. L'organizzazione internazionale, infatti, punta per il 2009 ad una «riduzione possibile dei tassi al 2%» dall'attuale 2,5%.
Secondo il segretario generale dell'Ocse il peggio deve ancora arrivare nella zona euro, Angel Gurria si attende una «più ampia decelerazione della crescita».
«Il peggio è davanti a noi» ha detto nel corso di una conferenza stampa per presentare un rapporto sulla zona euro. Gurria ha anche rilevato come «il mercato dell'immobiliare continui a contrarsi».
Il segretario generale si attende anche che il deterioramento dei deficit «diventi largamente più importante» nei prossimi mesi.
Italia maglia nera in Ue L'Italia ha la maglia nera per la crescita nel periodo 2003-2007 seguita solo dal Portogallo, e i conti pubblici del nostro Paese risultano esposti al debito a breve.
Lo rileva sempre l'Ocse nell'Economic Survey per l'Area dell'euro pubblicato oggi, in cui si spiega che in media nel periodo dal 2003 al 2007 la crescita del Pil in Italia è stato solo dell'1,1%, mentre il Pil dell'eurozona ha segnato una crescita del 2%. A fare peggio dell'Italia è solo il Portogallo con una crescita del Pil dell'1%. Quanto ai conti pubblici italiani inoltre, l'Ocse sottolinea l'esposizione al debito a breve e calcola che il debito con maturazione a meno di un anno arriva a oltre il 15% del Pil per via degli effetti dell'aumento dei tassi di interesse.
Fonte:Il Messaggero
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