Israele viola le leggi internazionali, la sua offensiva nella Striscia di Gaza “è assolutamente sproporzionata” e costituisce “una palese violazione del diritto umanitario internazionale”.
Lo afferma il commissario europeo allo Sviluppo umanitario, Louis Michel, in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano ‘La Libre Belgique’.
Il commissario afferma "che gli esperti più prestigiosi della materia confermano e denunciano che Israele non rispetta il diritto umanitario internazionale, che impone ad una potenza occupante di tutelare la vita della popolazione civile, di proteggerla, di nutrirla e di curarla. Questo, è palese, non accade. Dal mio punto di vista ciò è drammatico e non lo posso accettare”.
Michel sottolinea che “il diritto umanitario è fatto per il tempo di guerra, ed è in guerra che bisogna pretendere che venga rispettato” anche se sottolinea che anche prima della crisi l’80% della popolazione della Striscia viveva grazie alla distribuzione di aiuti alimentari e che “su 550-600 camion necessari al giorno, solo 56 ne sono stati fatti passare in tutta la scorsa settimana”.
Nelle sue parole Michel evidenzia “qualcosa di imbarazzante; due anni fa la comunità internazionale ha detto ai palestinesi: dovete organizzare delle elezioni. Hamas le ha vinte in maniera leale.
Poi, dall’oggi al domani, siamo stati costretti, poiché Hamas aveva vinto, a dire: Non parliamo con voi e tagliamo gli aiuti diretti alle istituzioni palestinesi.
E per fortuna che c’era l’Ue che è riuscita a mettere in piedi un sistema, per così dire, equivalente di aiuti”.
Secondo Michel “bisogna parlare con tutti quelli che rappresentano lo Stato palestinese” poiché “non sono state percorse tutte le vie diplomatiche che esistono e quando si deve risolvere un problema non lo si può fare con il mezzo militare”.
All’intervistatore che chiede quali siano le prime misure da prendere per risolvere il conflitto a Gaza, Michel risponde che “è necessario un cessate-il-fuoco e l’apertura di corridoi umanitari.
Purtroppo l’Unione Europea non ha la forza di imporre tutto questo […] e quando il presidente americano George Bush in un certo senso giustifica pubblicamente la reazione di Israele rende un po’ più difficile il compito di fare pressione o semplicemente consigliare Israele”.
Fonte:Agenzia Misna del 13.01.2009
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