mercoledì 3 dicembre 2008

VOLANTINO IN DISTRIBUZIONE A GAETA IL 06/12/08

I Savoia hanno chiesto alla nostra Repubblica 270 milioni di Euro come danni per il loro dorato esilio, 170 per il padre Sig. Vittorio Emanuele, e 90 per il figlioccio Emanuele Filiberto, senza ritegno.
Sabato, 6 dicembre c.m. il Consiglio Comunale di Gaeta, in seduta straordinaria, alle ore 16,00, si riunirà per discutere ciò che accadde nella città dai primi di novembre del 1860 al 13 febbraio del 1861, quando fu massacrata e rasa al suolo da 160 mila bombe e dalle truppe dei Savoia, senza dichiarazione di guerra.
I danni dell'assedio furono chiesti dai nostri amministratori di allora e ammontaro a 2.047.702,15 lire di allora, corrispondenti a 220 milioni di euro attuali.

Il Regno di Sardegna prima e il Regno d'Italia dopo, non hanno mai pagato detti danni, Gaeta li pretende.

Bisogna solo accertare storicamente chi li procurò.

Visto che non ci fu dichiarazione di guerra i danni dovrebbero essere pagati dal capo di quell'esercito, cioè Vittorio Emanuele II, o da chi ha preso la sua eredità, ossia coloro i quali hanno chiesto alla nostra Repubblica il risarcimento di cui sopra, essendo eredi diretti.
I consiglieri comunali, siamo sicuri, si spoglieranno delle loro vesti partitiche, bisogna difendere gli interessi di Gaeta e la sua dignità,
oltre agli interessi della nostra repubblica attaccata dagli eredi di una monarchia che ha causato all'Italia intera lutti e dolori.
Questa repubblica è nata il 2 giugno del 1946 sulle ceneri di casa Savoia, francesi di lingua e di origine.

Sabato si scriverà una pagina di storia Patria, finalmente un Comune di questa Italia martoriata ha preso il coraggio di portare nella massima assise democratica della città i conti con la storia.
Diamo atto a tutti i partiti, da destra a sinistra, di aver recepito il messaggio e il grido di indignazione che sale dall'Italia tutta.

W GAETA E W L'ITALIA REPUBBLICANA


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I Savoia hanno chiesto alla nostra Repubblica 270 milioni di Euro come danni per il loro dorato esilio, 170 per il padre Sig. Vittorio Emanuele, e 90 per il figlioccio Emanuele Filiberto, senza ritegno.
Sabato, 6 dicembre c.m. il Consiglio Comunale di Gaeta, in seduta straordinaria, alle ore 16,00, si riunirà per discutere ciò che accadde nella città dai primi di novembre del 1860 al 13 febbraio del 1861, quando fu massacrata e rasa al suolo da 160 mila bombe e dalle truppe dei Savoia, senza dichiarazione di guerra.
I danni dell'assedio furono chiesti dai nostri amministratori di allora e ammontaro a 2.047.702,15 lire di allora, corrispondenti a 220 milioni di euro attuali.

Il Regno di Sardegna prima e il Regno d'Italia dopo, non hanno mai pagato detti danni, Gaeta li pretende.

Bisogna solo accertare storicamente chi li procurò.

Visto che non ci fu dichiarazione di guerra i danni dovrebbero essere pagati dal capo di quell'esercito, cioè Vittorio Emanuele II, o da chi ha preso la sua eredità, ossia coloro i quali hanno chiesto alla nostra Repubblica il risarcimento di cui sopra, essendo eredi diretti.
I consiglieri comunali, siamo sicuri, si spoglieranno delle loro vesti partitiche, bisogna difendere gli interessi di Gaeta e la sua dignità,
oltre agli interessi della nostra repubblica attaccata dagli eredi di una monarchia che ha causato all'Italia intera lutti e dolori.
Questa repubblica è nata il 2 giugno del 1946 sulle ceneri di casa Savoia, francesi di lingua e di origine.

Sabato si scriverà una pagina di storia Patria, finalmente un Comune di questa Italia martoriata ha preso il coraggio di portare nella massima assise democratica della città i conti con la storia.
Diamo atto a tutti i partiti, da destra a sinistra, di aver recepito il messaggio e il grido di indignazione che sale dall'Italia tutta.

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1 commento:

Orazio Vasta ha detto...

Sicuramente è un dato positivo quello che sta accadendo a Gaeta.
E' ovvio che la richiesta di risarcimento chiesta ai Savoia è vista con favore da tutti i popoli,dalla Sicilia al Veneto,passando per la Campania e la Liguria,che hanno subito la violenza dell'annessione.
E' un'operazione,questa di Gaeta,a cui rivolgiamo il nostro plauso,ricordando,nello stesso momento,che l'Italia Repubblicana ha sancito il proseguimento dell'ANNESSIONE consumata dai Savoia. Allora,io mi chiedo,se l'Italia repubblicana è continuazione dell'Italia monarchica,perché non chiedere il risarcimento per i danni subiti dall'annessione direttamente allo Stato italiano?
Mi chiedo,come farà l'Italia repubblicana a condannare le malefatte dei Savoia,considerando che l'atto di nascita dello Stato italiano è stato sancito con i massacri che portano il nome di "Risorgimento italiano"?
Orazio Vasta (del blog A rarika)

 
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