Napoli. Il patrimonio immobiliare del Comune che Alfredo Romeo gestisce dal 1999

La 'Immobiliare Romeo' gestisce da nove anni buona parte del patrimonio immobiliare di edilizia popolare del Comune di Napoli. Gli inquilini denunciano lo stato di abbandono delle strutture abitative, fatiscenti e senza manutenzione. La società riconducibile ad Alfredo Romeo ebbe in affidamento tale patrimonio nel 1999, dall'allora commissariato per l'emergenza del terremoto. Alfredo Romeo da ieri è detenuto a Roma, causa dell'arresto è l'inchiesta sulla 'Global service', un appalto, truccato secondo gli inquirenti, che avrebbe affidato ulteriore patrimonio immobiliare all'umo che ha sempre manifestato ammirazione verso il sindaco di Napoli Achille Lauro.

Di Alessandro Di Rienzo


La "Immobiliare Romeo" che fa capo all'imprenditore Alfredo Romeo, arrestato ieri a Roma nell'indagine sull'appalto truccato della “Global service”, gestisce dal 1999 a Napoli gran parte delle case popolari edificate nel dopo terremoto del 1980. Le abitazioni, che costituiscono l'ultima e la peggiore costruzione massiccia di edilizia popolare, sono passate in gestione per gli affitti e la manutenzione dal commissariato straordinario all'emergenza terremoto alla “Immobiliare Romeo”.

Le abitazioni non sono state ancora assegnate in via definitiva dal Comune di Napoli; gli inquilini, ex occupanti, vengono riconosciuti dall'ente locale come “aventi diritto”. A detta degli inquilini «le assegnazioni agli aventi diritto non vengono effettuate perché la Romeo altrimenti dovrebbe effettuare lavori di assegnazione e messa in sicurezza degli stabili di fatto fatiscenti».

Come dimostrano le intercettazioni presenti e pubblicate nell'inchiesta degli organi inquirenti locali, Romeo intratteneva rapporti proficui sia con politici di destra che di sinistra, garantendosi una egemonia finanziaria sugli appalti che riguardano la gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli. Ma Romeo non ha allungato le mani solo sulla città partenopea. Precedenti inchieste portate avanti dal pm Woodcock raccontano anche di interessi e feeling con molti esponenti romani. Tutte frequentazioni finite agli atti nelle intercettazioni di Vallettopoli, dove addirittura Romeo chiede ad alcuni politici di intervenire su un dirigente del ministero dell'Economia che «non vuole dare una proroga più lunga di sei mesi nonostante il contratto preveda quella di due anni». Romeo è a capo di un gruppo imprenditoriale cresciuto tantissimo sia nell'epoca del centrodestra che del centrosinistra. Per la propria immagine, che ricorda quella dei personaggi interpretati da Toni Servillo nei film di Sorrentino, Romeo ha da tempo scelto come consulente la società “Reti Spa” di Claudio Velardi, ex consigliere di Massimo D'Alema divenuto poi assessore al Turismo della Regione Campania.

Un costante, accurato lavoro di maquillage, che però non viene mai fatto né sul piano strutturale, né sul piano formale, alle abitazioni popolari amministrate dalle società di Alfredo Romeo.

Fonte: Ami