QUELLI DI CAI NON HANNO ALCUNA VOGLIA DI CACCIARE I QUATTRINI, ASPETTANO SOLO AIR FRANCE PER RILEVARE LE LORO QUOTE CON UNA BELLA PLUSVALENZA (EMMA DIXIT) - GABANELLI: LA VENDITA DI ALITALIA "VA AVANTI A RICATTI"
Quella di ieri per Augusto Fantozzi, il commissario di Alitalia che viaggia in Porsche, è una domenica da dimenticare, e così è stato anche per Maria Grazia Camerlengo, la giornalista che dopo aver lavorato alle Lotterie e alla Fiera di Roma, è il portavoce del ricco tributarista.
Il pranzo e la cena sono andati di traverso per gli attacchi che sono piovuti addosso a Fantozzi dagli schermi della tv. Per primo ci ha pensato il sindaco Chiamparino che nel programma di Lucia Annunziata in onda a metà giornata ha definito l'operazione di salvataggio di Alitalia "una delle peggiori operazioni di politica industriale".
Il politico torinese sta rivelando una stoffa da leader e ieri ce l'aveva soprattutto con Corradino Passera, l'autore del Piano Fenice che vuole sbarazzarsi di Pietro Modiano, l'ultima bandierina torinese dentro BancaIntesa. È chiaro però che la bocciatura clamorosa di Chiamparino cadeva anche sulle spalle di Fantozzi che in serata è stato disintegrato dalla Giovanna d'Arco dei poveri, la Milena Gabanelli di "Report".
E ancora una volta chi finora non l'avesse capito ha potuto cogliere in pieno gli aspetti gravi e paradossali di una vicenda in cui Fantozzi si muove in modo terribilmente maldestro. Senza mezzi termini la Gabanelli ha detto che tutta la vendita di Alitalia "va avanti a ricatti" e a darle manforte è arrivato anche il presidente dell'Enac, Vito Riggio, che a proposito della riduzione dei voli decisi da Alitalia, ha parlato di "comportamento poco accorto".
La situazione è grottesca: i dipendenti della Compagnia dichiarano di non aver ricevuto le lettere per la cassa integrazione mentre Fantozzi 15 giorni fa sosteneva di averle spedite. Ma ciò che più sconvolge è la notizia ormai di dominio comune che finora con la cordata dei 16 capitani coraggiosi guidati dal tandem Colaninno-Sabelli, non è stato firmato nulla, né è stata versata una lira nelle casse della bad company. Al tribunale fallimentare di Corso Giulio Cesare a Roma ci sono 8.235 pratiche di creditori e ogni giorno si allunga la fila di quelli che bussano quattrini, mentre agli azionisti e agli obbligazionisti, il tributarista in Porsche ha già detto che i loro titoli faranno una brutta fine.
È inevitabile che prima o poi qualcuno apra un faro su questa vicenda che se andrà in porto scaricherà sulle spalle degli italiani 4 miliardi di debiti. E forse si dovrà rimettere in discussione il monumento che è stato eretto a Gianni Letta, il Tayllerand di Palazzo Chigi che sembra avere le armi spuntate di fronte alla cordata di Cai.
La realtà è molto semplice: quelli di Cai non hanno alcuna voglia di cacciare i quattrini, non sanno nulla di aerei, e finora hanno scucito poco più di 100mila euro per mettere il loro nome davanti a un notaio. Tutti sperano che dietro il braccio di ferro tra il Commissario dalle idee confuse, l'Enac, l'Antitrust e le pressioni di Palazzo Chigi, si affacci rapidamente AirFrance per rilevare le loro quote con una bella plusvalenza. Questa è sicuramente l'intenzione di Emma Marcegaglia che ha dichiarato alla pulzella Gabanelli di essere pronta a uscire quando sarà firmato l'accordo con la Compagnia francese.
Complimenti vivissimi.
Fonte: Dagospia
Quella di ieri per Augusto Fantozzi, il commissario di Alitalia che viaggia in Porsche, è una domenica da dimenticare, e così è stato anche per Maria Grazia Camerlengo, la giornalista che dopo aver lavorato alle Lotterie e alla Fiera di Roma, è il portavoce del ricco tributarista.
Il pranzo e la cena sono andati di traverso per gli attacchi che sono piovuti addosso a Fantozzi dagli schermi della tv. Per primo ci ha pensato il sindaco Chiamparino che nel programma di Lucia Annunziata in onda a metà giornata ha definito l'operazione di salvataggio di Alitalia "una delle peggiori operazioni di politica industriale".
Il politico torinese sta rivelando una stoffa da leader e ieri ce l'aveva soprattutto con Corradino Passera, l'autore del Piano Fenice che vuole sbarazzarsi di Pietro Modiano, l'ultima bandierina torinese dentro BancaIntesa. È chiaro però che la bocciatura clamorosa di Chiamparino cadeva anche sulle spalle di Fantozzi che in serata è stato disintegrato dalla Giovanna d'Arco dei poveri, la Milena Gabanelli di "Report".
E ancora una volta chi finora non l'avesse capito ha potuto cogliere in pieno gli aspetti gravi e paradossali di una vicenda in cui Fantozzi si muove in modo terribilmente maldestro. Senza mezzi termini la Gabanelli ha detto che tutta la vendita di Alitalia "va avanti a ricatti" e a darle manforte è arrivato anche il presidente dell'Enac, Vito Riggio, che a proposito della riduzione dei voli decisi da Alitalia, ha parlato di "comportamento poco accorto".
La situazione è grottesca: i dipendenti della Compagnia dichiarano di non aver ricevuto le lettere per la cassa integrazione mentre Fantozzi 15 giorni fa sosteneva di averle spedite. Ma ciò che più sconvolge è la notizia ormai di dominio comune che finora con la cordata dei 16 capitani coraggiosi guidati dal tandem Colaninno-Sabelli, non è stato firmato nulla, né è stata versata una lira nelle casse della bad company. Al tribunale fallimentare di Corso Giulio Cesare a Roma ci sono 8.235 pratiche di creditori e ogni giorno si allunga la fila di quelli che bussano quattrini, mentre agli azionisti e agli obbligazionisti, il tributarista in Porsche ha già detto che i loro titoli faranno una brutta fine.
È inevitabile che prima o poi qualcuno apra un faro su questa vicenda che se andrà in porto scaricherà sulle spalle degli italiani 4 miliardi di debiti. E forse si dovrà rimettere in discussione il monumento che è stato eretto a Gianni Letta, il Tayllerand di Palazzo Chigi che sembra avere le armi spuntate di fronte alla cordata di Cai.
La realtà è molto semplice: quelli di Cai non hanno alcuna voglia di cacciare i quattrini, non sanno nulla di aerei, e finora hanno scucito poco più di 100mila euro per mettere il loro nome davanti a un notaio. Tutti sperano che dietro il braccio di ferro tra il Commissario dalle idee confuse, l'Enac, l'Antitrust e le pressioni di Palazzo Chigi, si affacci rapidamente AirFrance per rilevare le loro quote con una bella plusvalenza. Questa è sicuramente l'intenzione di Emma Marcegaglia che ha dichiarato alla pulzella Gabanelli di essere pronta a uscire quando sarà firmato l'accordo con la Compagnia francese.
Complimenti vivissimi.
Fonte: Dagospia
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