Gaeta: Il fatto
Interviene nella polemica in atto a Gaeta sulla richiesta ai discendenti dei Savoia di indennizzo per i danni di guerra legati all'assedio del 1860 - 1861 il maggiore esponente dei monarchici italiani con un'intervista concessaci in esclusiva.
Ci telefona Sergio Boschiero e ci affida una replica, serena ed equilibrata, - precisa - all'assessore Antonio Ciano del Comune di Gaeta. Osserva Sergio Boschiero:
"Nell'unica sede in cui fu consentito agli abitanti di Gaeta di esprimersi sulla monarchia, fu in occasione del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e vide votare per il re ben 5.505 elettori, due terzi, e 2.461 per la repubblica, solo un terzo. Anche loro meriterebbero il rispetto dell'attuale amministrazione comunale".
Quindi aggiunge: "Rispettosamente faccio notare che trovo singolare che un sindaco che si propone al Partito Democratico come candidato alla presidenza della Provincia di Latina si renda protagonista di una rivendicazione su un tema non attuale. Si reclamano i danni di guerra - dopo un secolo e mezzo - dai discendenti di Casa Savoia dimenticando che la loro era una monarchia costituzionale e che, quindi, degli atti di governo ne rispondeva soltanto lo stesso governo nazionale che godeva della fiducia del parlamento, a differenza della monarchia borbonica che era assolutista. Nella rivendicazione del Comune di Gaeta non vi è nessun rigore scientifico e storico. Francesco II di Borbone, che personalmente stimo per il rigore con il quale ha vissuto l'esilio, ricordando nel suo operato quello che sarà poi di re Umberto II, scelse Gaeta sapendo che ciò che sarebbe poi accaduto. Desiderava salvare, con la difesa a oltranza dell'estremo baluardo del regno, l'onore e amplificare le gesta verso i troni europei, chiudendo in bellezza una storia plurisecolare. Le regole del codice militare furono rispettate ma non dimentichiamo che fu possibile fare l'unità italiana soltanto tramite la debellatio. In soli 22 anni, tra il 1848 e il 1870, fu possibile realizzare l'unità nazionale, in un paese dove per le riforme servono ancora oggi tempi biblici e persino l'inno di Mameli è nato ufficialmente provvisorio. I Savoia hanno avuto una loro residenza privata a Formia e si recavano spesso a Gaeta dove erano acclamati ed amati. La Marina Militare stessa è nata sotto i bastioni di Gaeta e come dimenticare che marinai gaetani hanno unito la loro storia personale a quella della principessa Mafalda di Savoia, di cui salvarono dall'oblio le spoglie mortali. E' la storia che crea equilibrio e Gaeta ha tanti problemi a partire dalla disoccupazione che deve spendere le sue energie la giunta in ben altre direzioni".
E ora il diritto di replica.
Il Personaggio Sergio Boschiero, nato a Vicenza e residente a Roma, è conosciuto da sempre come paladino della causa sabauda e vulcanico motore dell'Unione Monarchica Italiana. Iscritto dal 1974 all'ordine dei giornalisti dirige l'agenzia di stampa Fert, testata che trae il nome dal motto di Casa Savoia dell'anno millecento, che significa "Foedere Et Religione Tenemur" (Siamo vincolati da un patto e da una fede). Di professione bancario, si è sentito monarchico sin dai banchi scolastici del liceo e, sostenuto dalla fiducia e stima del Re Umberto II, Boschiero ha dedicato costantemente il suo impegno alla diffusione dell'idea monarchica nel suo significato più alto e democratico come istituzione super partes, simbolo della nostra identità e dell'unità nazionale. E' stato responsabile dei giovani aderenti all'Umi di Vicenza prima, delle Tre Venezie dopo, e, chiamato dal Re, nel 1962 giunse a Roma come segretario nazionale dei giovani. Nel 1972 divenne segretario nazionale dell'Umi, incarico che tuttora ricopre. Boschiero ha modernizzato il movimento monarchico sia nella propaganda sia nell'adozione delle innovazioni informatiche, crede in una monarchia costituzionale democratica sull'esempio di quella spagnola ed è favorevole a un ordinamento federalista dello Stato, nell'irrinunciabile difesa dell'unità dell'Italia.
Fonte:Telefree
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