lunedì 10 novembre 2008

MENTRE I GOVERNI PENSANO A SALVARE LE BANCHE E LE AZIENDE LORO O DEI LORO AMICI : CGIA MESTRE, IN 9 MESI 2008 HANNO CHIUSO QUASI 337.000 AZIENDE



(ASCA) - Roma, 8 nov - ''La crisi si sta abbattendo sul mondo delle imprese ed in particolare in quelle del Sud.

Il settore piu' colpito e' il piccolo commercio''.
A denunciarlo e' Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre che ha analizzato l'andamento delle iscrizioni e delle cessazioni registrate presso le Camere di Commercio italiane nel periodo gennaio-settembre 2008. E il risultato e' preoccupante: ''Nei primi 9 mesi di quest'anno hanno chiuso 336.846 aziende. Il saldo, dato dalla differenza tra iscritte e cessate, e' stato pari a -13.184. Nei primi 9 mesi del 2007, quest'ultimo indicatore, era abbondantemente positivo e pari a +10.007.

Nel 2006 il saldo era, addirittura, pari a +46.875. Un peggioramento della situazione che e' il frutto della preoccupante crisi economica che sta colpendo il Paese''.

Ed a pagare il prezzo piu' alto, a livello territoriale, sono le regioni del Sud.
Sul totale delle imprese presenti in Sicilia, in Puglia e in Calabria il saldo negativo e' stato rispettivamente di 4.229, di 4.158 e di 1.174. Nel 2007 in queste regioni il saldo era stato abbondantemente positivo (Sicilia +1.754, Puglia +1.217, Calabria +1.057).

Per quanto riguarda i settori tiene l'artigianato (saldo pari a +2.162 aziende), ma peggiora drammaticamente quando analizziamo il commercio. A fronte di poco piu' 95.000 chiusure segnalate nei primi 9 mesi del 2008 (erano 94.500 circa nel 2007) un vigoroso calo si e' registrato nelle nuove iscrizioni. Se nel 2006 e nel 2007 le attivita' commerciali che avevano aperto erano circa 69.500 quest'anno sono scese a poco piu' di 64.300. Pertanto il saldo e' sceso a -30.672 contro il -24.972 del 2007 e il 13.781 del 2006. Da registrare che in tutte le regioni d'Italia nei primi nove mesi di quest'anno il saldo delle imprese commerciali risulta essere negativo. ''E a soffrire - prosegue Bortolussi - sono soprattutto i negozi di vicinato schiacciati dalla concorrenza dei grandi centri commerciali e dalla poca propensione ai consumi delle famiglie italiane. Stimiamo - conclude Bortolussi - in circa 100.000 i posti di lavoro che quest'anno si perderanno nel settore commerciale a livello nazionale''.
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(ASCA) - Roma, 8 nov - ''La crisi si sta abbattendo sul mondo delle imprese ed in particolare in quelle del Sud.

Il settore piu' colpito e' il piccolo commercio''.
A denunciarlo e' Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre che ha analizzato l'andamento delle iscrizioni e delle cessazioni registrate presso le Camere di Commercio italiane nel periodo gennaio-settembre 2008. E il risultato e' preoccupante: ''Nei primi 9 mesi di quest'anno hanno chiuso 336.846 aziende. Il saldo, dato dalla differenza tra iscritte e cessate, e' stato pari a -13.184. Nei primi 9 mesi del 2007, quest'ultimo indicatore, era abbondantemente positivo e pari a +10.007.

Nel 2006 il saldo era, addirittura, pari a +46.875. Un peggioramento della situazione che e' il frutto della preoccupante crisi economica che sta colpendo il Paese''.

Ed a pagare il prezzo piu' alto, a livello territoriale, sono le regioni del Sud.
Sul totale delle imprese presenti in Sicilia, in Puglia e in Calabria il saldo negativo e' stato rispettivamente di 4.229, di 4.158 e di 1.174. Nel 2007 in queste regioni il saldo era stato abbondantemente positivo (Sicilia +1.754, Puglia +1.217, Calabria +1.057).

Per quanto riguarda i settori tiene l'artigianato (saldo pari a +2.162 aziende), ma peggiora drammaticamente quando analizziamo il commercio. A fronte di poco piu' 95.000 chiusure segnalate nei primi 9 mesi del 2008 (erano 94.500 circa nel 2007) un vigoroso calo si e' registrato nelle nuove iscrizioni. Se nel 2006 e nel 2007 le attivita' commerciali che avevano aperto erano circa 69.500 quest'anno sono scese a poco piu' di 64.300. Pertanto il saldo e' sceso a -30.672 contro il -24.972 del 2007 e il 13.781 del 2006. Da registrare che in tutte le regioni d'Italia nei primi nove mesi di quest'anno il saldo delle imprese commerciali risulta essere negativo. ''E a soffrire - prosegue Bortolussi - sono soprattutto i negozi di vicinato schiacciati dalla concorrenza dei grandi centri commerciali e dalla poca propensione ai consumi delle famiglie italiane. Stimiamo - conclude Bortolussi - in circa 100.000 i posti di lavoro che quest'anno si perderanno nel settore commerciale a livello nazionale''.

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