COMUNICATO STAMPA Dopo un percorso durato alcuni mesi, anche con incontri diretti sempre all'insegna della cordiale collaborazione...
ROMA - I Savoia chiedono i danni allo stato italiano: è quanto risulta da un servizio che andrà in onda a Ballarò. 170 milioni di euro è la richiesta di Vittorio Emanuele, 90 milioni quella di suo figlio Emanuele Filiberto, più gli interessi. Inoltre i Savoia vogliono la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana.
La richiesta - informano gli autori della trasmissione - è arrivata circa 20 giorni fa con una lettera di sette pagine inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Romano Prodi dai legali dei Savoia Calvetti e Murgia.
Tra i motivi della richiesta di risarcimento illustrati nella lettera e spiegati da Emanuele Filiberto in un’intervista all’interno del servizio ci sono i danni morali dovuti alla violazione dei diritti fondamentali dell’uomo stabiliti dalla Convenzione Europea per i 54 anni di esilio dei Savoia sanciti dalla Costituzione Italiana. Il segretario generale della presidenza del consiglio Carlo Malinconico spiega, secondo quanto anticipano i responsabili di Ballarò, che il Governo non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia ma che pensa di chiedere a sua volta i danni all’ex famiglia reale per le responsabilità legate alle note vicende storiche.
ANSAROMA - I Savoia chiedono i danni allo stato italiano: è quanto risulta da un servizio che andrà in onda a Ballarò. 170 milioni di euro è la richiesta di Vittorio Emanuele, 90 milioni quella di suo figlio Emanuele Filiberto, più gli interessi. Inoltre i Savoia vogliono la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana.
La richiesta - informano gli autori della trasmissione - è arrivata circa 20 giorni fa con una lettera di sette pagine inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Romano Prodi dai legali dei Savoia Calvetti e Murgia.
Tra i motivi della richiesta di risarcimento illustrati nella lettera e spiegati da Emanuele Filiberto in un’intervista all’interno del servizio ci sono i danni morali dovuti alla violazione dei diritti fondamentali dell’uomo stabiliti dalla Convenzione Europea per i 54 anni di esilio dei Savoia sanciti dalla Costituzione Italiana. Il segretario generale della presidenza del consiglio Carlo Malinconico spiega, secondo quanto anticipano i responsabili di Ballarò, che il Governo non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia ma che pensa di chiedere a sua volta i danni all’ex famiglia reale per le responsabilità legate alle note vicende storiche.
ANSA
4 commenti:
Dove posso leggere il suo articolo?
A me G.B. Guerri francamente piace.
Lo abbiamo postato noi lo stesso giorno in cui lo ha pubblicato"Il Giornale":
http://partitodelsud.blogspot.com/2008/11/quando-la-storia-rischio-querela.html
non censuriamo nessuna voce...però dissentiamo...e molto...
Grazie mille, l'ho appena letto: che dire? Tutto sommato è una provocazione che invita alla riflessione. E' legittimo, anzi doveroso, ritrovare le ragioni della storia; però poi bisogna anche guardare avanti facendo valere ragioni più attuali: LE MANCATE INFRASTRUTTURE, LA DISATTENZIONE SULLA MAFIA E "IL FEDERALISMO DEI CERVELLI"!
Sarebbe un modo per porre problemi concreti e evitare che i nordici ci deridano:-p
Sicuramente bisogna guardare avanti, per carità questa di Gaeta è solo una legittima rivendicazione , ci mancherebbe...però la risposta che "butta" tutto in ridicolo con paragoni assurdi, evidenzia il solito atteggiamento "paternalista lombrosiano gattopardesco" con cui si vuol far tacere ogni tipo di richiesta della nostra gente anche e soprattutto le più attuali, chiaro infatti il suo "vi abbiamo già dato".Per cui quello che tu dici e noi condividiamo ("LE MANCATE INFRASTRUTTURE, LA DISATTENZIONE SULLA MAFIA E "IL FEDERALISMO DEI CERVELLI"!)diventano alla luce di questo atteggiamento ancora più irrealizzabili, perchè ogni rivendicazione perde di credibiltà e diventa macchietta.
E' a questo atteggiamento che bisogna ribellarsi, sia che venga da Guerri sia da chiunque altro.
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